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-6: NES vs Sega Master System (1983-1987)

NES VS Sega Master System (1983-1987): la seconda Console War

L’arrivo di una nuova generazione di console si avvicina sempre più. E continua il conto alla rovescia di Tech Princess nella storia dei videogiochi. Dopo il primo scontro fra Atari 2600 e Intellivision di Mattel, è arrivato il momento del Nintendo Entertainment System (NES) di Nintendo contro Sega Master System.

Dopo la crisi dei videogiochi dell’83, il conflitto fra console si sposta dagli Stati Uniti al Giappone. Nintendo e Sega iniziano un combattimento che avrebbe segnato l’intera storia dei videogiochi.

La terza generazione dei videogiochi: l’era degli 8-bit

Il nuovo capitolo nella storia dei videogiochi ha una data d’inizio ben precisa: il 15 luglio del 1983. Quel giorno uscirono in Giappone due console. La prima si chiamava Nintendo Family Computer, abbreviato in Famicom. Fuori dalle isole nipponiche la console divenne nota come Nintendo Entertainment System: il NES. La console aveva un’architettura a 8-bit, che non era una novità assoluta. Nintendo però sfruttò questa nuova tecnologia per portare più colori e una grafica più fluida. La memoria sulle cartucce dei giochi permetteva di salvare i progressi raggiunti dai giocatori, dando modo agli sviluppatori di scrivere trame più complesse. I giocatori di tutto il mondo assistettero alla nascita di grandi saghe videoludiche come Super Mario Bros, The Legend of Zelda, Finaly Fantasy, Dragon Quest. Una svolta epocale, quella segnata dal NES, che segnò il passaggio tra i videogiochi da bar e quelli da casa, modificandone per sempre la natura e gli obiettivi.

Il 15 luglio del 1983 nacque anche la prima console di Sega: la SG-100. Questo dispositivo non arrivò mai in Europa o negli Stati Uniti ma gettò le basi per il grande rivale del NES: Sega Master System, che uscì nel 1986. Anche in questo caso il nome giapponese era diverso: la console in patria si chiamava infatti Sega Mark III. Sebbene in America non riuscì ad arginare il successo della NES, in Europa riuscì a ritagliarsi una buona fetta del mercato, grazie al sistema veloce e la grafica migliore.

Anche Atari, che aveva dominato il mercato dei sistemi per videogame casalinghi fino all’83, lanciò una console a 8-bit: la Atari 7800. Fu la prima console totalmente retro-compatibile: si potevano usare le cartucce di Atari 2600 e 5200 senza bisogno di hardware aggiuntivo, permettendo di accedere all’enorme catalogo di giochi costruito negli anni da Atari. Purtroppo però furono pochi i giochi nuovi a uscire per questa console, decretandone l’insuccesso sul mercato.

In questo periodo uscirono molte altre console, soprattutto per i mercati giapponese e americano. L’esperimento più notevole fu la versione console di uno dei computer da gioco più amati: il Commodore 64 Games System. Nessuno di questi dispositivi ebbe però il successo dei due rivali della seconda Console War: NES e Sega Master System.

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Nintendo Entertainment System (NES), come in sala giochi.

Quando nei primi anni ’80 l’allora presidente di Nintendo Hiroshi Yamauchi approvò l’idea di una nuova console per videogiochi, pensava che per distinguersi avrebbe dovuto essere più potente di ogni sistema in commercio, capace di generare una veste grafica pari ai videgiochi arcade, che ancora spadroneggiavano nelle sale giochi. I suoi ingegneri si misero all’opera ma realizzarono presto che i migliori processori avrebbe alzato troppo il costo della console. Optarono quindi per un processore a 8-bit prodotto da Ricoh, derivato dal MOS 6502. Il processore aveva un clock di 1,66 MHz, accompagnato da 2kB di RAM. Le cartucce potevano però aggiungere fino ad altri 8kB di RAM. Della grafica si occupava invece una PPU (Picture Processing Unit), con due kilobyte di VRAM dedicati. Un’unità di calcolo e una per la grafica. Una soluzione adottata ancora oggi, seppure a potenze decisamente diverse.

Modernissimo è anche il gamepad, su cui sono basati quasi tutti i controller delle future generazioni. Una pulsantiera direzionale sulla sinistra, due tasti sulla destra (A e B) e in mezzo i tasti per “Start” e “Select”. La possibilità di fermare il gioco con “Start” era un vantaggio di non poco conto rispetto alla Sega Master System, che obbligava ad alzarsi dal divano per mettere in pausa direttamente dalla console.

La semplicità dei controller e il fenomenale elenco di giochi (grazie soprattutto al genio di Shigeru Miyamoto) contribuirono alla vendita di quasi 62 milioni di unità. Il dominio fu totale nel mercato americano, dove a fine anni Ottanta il 94% delle console vendute era targato Nintendo.

I migliori giochi del NES

I giochi usciti in questa generazione non contribuirono solo al successo commerciale del NES, che vendette 500 milioni di cartucce in tutto il mondo. Sono pilastri nella storia dei videogiochi. Dei 1048 diversi titoli usciti (quasi 300 solo in Giappone), 54 hanno venduto più di un milione di copie. Nella top 5 che stiamo per elencare abbiamo dovuto escludere la saga di Metroid, Castlevania, Dragon Warrior, Megaman, Kirby’s Adventure e i giochi classici sulle Tartarughe Ninja e Duck Tales. Il dominio di Nintendo in questa generazione è inoltre dovuto al fatto che tutti i giochi per NES restavano in esclusiva per la console per due anni.

Super Mario Bros.

Mario era già apparso in altri videogiochi ma è con la NES che diventa Super e ottiene una serie tutta per sé. Re incontrastato dei platform, il gioco creato da Miyamoto è così iconico che qualsiasi videogiocatore al mondo sa canticchiare la colonna sonora del primo livello. Ha venduto oltre 40 milioni di cartucce. E nella top 5 dei giochi più venduti del NES ci sono anche il Super Mario Bros 2 e 3.

 

Duck Hunt

Questo gioco permetteva di trasformarsi in cacciatore per sparare a delle anatre, con il rischio di farsi prendere in giro dall’iconica risata del cane da riporto dopo ogni errore. Il gioco poteva essere usato anche con il NES Zapper, la pistola in stile arcade da collegare alla console. Sebbene non abbia generato un’eredità duratura come altri giochi NES, ha venduto oltre 28 milioni di copie, soprattutto nel mercato americano.

The Legend of Zelda

Capostipite di una delle saghe videoludiche più apprezzate da fan e critici, l’originale gioco d’avventura stabilisce il canone per tutta la serie. Link deve recuperare gli otto frammenti della reliquia Triforza, sparsi per tutta Hyrule, per salvare Zelda dalle grinfie del malvagio Ganon. Sfruttando la possibilità di salvare i progressi sulla cartuccia, Miyamoto ha potuto raccontare una storia non lineare ed estremamente moderna. Proprio questo gioco immortale è stato utilizzato dai creativi di Nintendo come ispirazione per lo sviluppo del recente capitolo della saga di Zelda: Breath of the Wild.

Tetris

Tetris è il più celebre puzzle-game mai creato. Fu inventato dal matematico Aleksej Leonidovič Pažitnov nel 1984, mentre lavorava all’Accademia delle Scienze dell’URSS di Mosca. Ma la Russia comunista non prevedeva brevetti per le idee geniali dei suoi cittadini, quindi Nintendo né pubblicò poco dopo una versione per NES. La colonna sonora iconica e la sfida intellettuale del gioco portarono le vendite a quota 5,58 milioni.

Final Fantasy

Nel 1987 Square (ancora prima della fusione con Enix) era sull’orlo della bancarotta e poteva permettersi di giocare una sola carta ancora. Quella carta fu Final Fantasy, uno dei primissimi videogiochi di ruolo a turni, capolavoro fantastico e capostipite di un intero genere, a vendere 1,2 milioni di copie. Non moltissimi, con il senno di poi, ma sufficienti per capire che i tempi dell’arcade erano davvero finiti: i giocatori erano pronti a storie più complesse, che fossero qualcosa di più che pure scariche di adrenalina.

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Sega Master System

I tre anni che passarono fra l’uscita della prima console SG-1000 e Master System permisero a Sega di perfezionare la console dal punto di vista dell’hardware. Il processore era uno Zilog Z80, con un clock di 4 MHz. La RAM accessibile era di 8 kB, garantendo alla console molta più potenza di calcolo rispetto al NES. La grafica era gestita da Sega VDP (Video Display Processor), che aveva a disposizione ben 16 kB di VRAM per rende giochi in risoluzione 256×192. Questo risultava in colori più vividi rispetto alla NES, sebbene la differenza non fosse abissale.

Il gamepad di Master System era simile a quello di NES per dimensioni e forma. Tuttavia aveva un D-pad quadrato al posto dei tasti direzionali della console Nintendo. I pulsanti d’azione qui si chiamano 1 e 2, il primo assolve anche alla funzione “Start” per iniziare il gioco. Sul controller non c’è nessun tasto per mettere in pausa il gioco, una comodità in meno rispetto al NES.

Master System arrivò nei salotti di 17,8 milioni di persone in tutto il mondo. Il mercato di maggior successo fu il Brazile. In Europa la console a 8-bit di Sega vendette bene, arrivando a quota 6,8 milioni. Poco di meno di Nintendo NES, nonostante avesse un catalogo giochi decisamente inferiore. Il problema furono il mercato Giapponese (1 milione di copie vendute) e quello americano (2 milioni), dove non riuscì a intaccare il dominio Nintendo.

I migliori giochi di Sega Master System

Il dominio totale di NES nei mercati giapponese e americano è dovuto in larga parte all’eccellente marketing di Nintendo. Tuttavia, non si può negare la disparità in termini di giochi. Il Master System ha una libreria di 312 videogame, un terzo di quella di NES. Alcuni di questi sono molto ben fatti, sebbene non abbiano avuto l’impatto dei titoli Nintendo. Infatti il più celebre personaggio Sega non ha nessun titolo originale per SMS: Sonic the Hedgehog fece il suo debutto nella generazione successiva. In realtà ci fu un porting del primo Sonic sulla console Master System ma arrivò troppo tardi rilanciare le vendite per la console.

Alex Kidd in Miracle World

Questo platform con protagonista la mascotte di Sega prima dell’arrivo di Sonic è la risposta a Super Mario Bros. Ma non la copia. Un aspetto unico del gioco era la possibilità di sfidare i nemici giocando a morra cinese (carta, forbici, sasso). Dal 1990 il gioco fu incluso nell’hardware di Master System, diventando il più giocato in questa generazione dai fan di Sega.

Phantasy Star

Insieme a Final Fantasy e Dragon Quest, questo gioco ha fatto innamorare dei videogiochi di ruolo giapponesi un’intera generazione di gamers. Iniziata come un’avventura per giocatore singolo nel sistema planetario di Algol, negli anni ha avuto molti sequel, spin-off e due diverse edizioni multiplayer online. Uno dei giochi di maggior successo di Sega Master System è un’altra dimostrazione della cresciuta attenzione alla trama dei videogiocatori.

Ys

Un gioco di ruolo d’azione che punta moltissimo sulla narrazione, ha per protagonista lo spadaccino Adol Christin. Deve cercare i sei libri di Ys per salvare il mondo da un grande male. Per farlo deve approcciare i nemici in maniera intelligente: attaccandoli frontalmente subisce danno, mentre invece può restare incolume con attacco di lato o da dietro.

 

Shinobi

Sviluppato da Sega come gioco arcade, un anno dopo viene portata su Sega Master System. L’agente ninja Joe Musashi deve liberare i propri figli dalle grinfie del clan di Oboro. A capo del clan c’è il misterioso Ninja Mascherato, che vuole riportare in vigore le istituzioni del giappone feudale. Un mix fra un picchiaduro e un sparatutto, grazie alle stelle ninja con cui colpire i nemici da lontano. Un titolo ancora divertente da giocare.

Wonder Boy III: The Dragon’s Trap

Seguito diretto di Wonder Boy in Monster Land, è un gioco davvero unico e moderno. Dopo una sezione introduttiva con tutti gli oggetti conquistati nei primi giochi, li si perde tutti quando il protagonista viene trasformato in una lucertola. Fra trasformazioni animalesche e combattimenti, questo ibrido fra RPG d’azione e platform permette di esplorare un unico grande mondo senza livelli. Uno dei primissimi videogiochi open world.

NES e Sega Master System: gli emulatori

Se non avete la fortuna di possedere una di queste console, questi sono i migliori emulatori :

NES

Developer: Nostalgia Emulators
Price: Free

SEGA Master System

Developer: Phillip Potter
Price: Free

E il vincitore è…

Nintendo con il suo NES stravinse la seconda Console War. Sebbene nel nostro Paese e in generale in Europa la disparità in termini di vendite non fosse abissale, la libreria di giochi del NES è impareggiabile. In questa generazione i fan di Nintendo vestirono per la prima volta i panni di Mario e Link, due personaggi ancora oggi amatissimi. Negli anni ’80, Mario era più amato di Topolino. Un impatto culturale importantissimo che incorona Nintendo e la sua console come vincitori.

Sega aveva costruito una console tecnicamente molto valida, migliore del NES. E i giochi arcade, come Shinobi, erano davvero divertenti da giocare. Tuttavia, le migliori relazioni di Nintendo con le case di sviluppo dei videogame e le uscite esclusive per NES si rivelarono davvero insuperabili per il Master System.

Nella prossimo capitolo della storia delle console war i protagonisti rimarranno gli stessi.  Ma questa volta ci sarà un porcospino molto fastidioso per gli idraulici baffuti.

Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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