Netflix ha riscontrato un brusco crollo delle azioni, dovuto principalmente al rallentamento della crescita degli abbonati. Il colosso dello streaming cita anche un incremento della concorrenza nel settore dello streaming e la pandemia ancora in corso. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
Le azioni di Netflix crollano: cosa succede?
Netflix ha riferito che si aspetta di raggiungere un numero inferiore di abbonati in questo trimestre rispetto a un anno fa, mentre cerca di adattarsi alla crescente concorrenza e alle interruzioni dovute dalla pandemia. Questi elementi hanno contribuito al brusco crollo delle azioni del colosso dello streaming.
La società giovedì ha previsto un aumento di 2,5 milioni di abbonati nel trimestre in corso, rispetto ai quattro milioni di un anno prima. Ha anche leggermente mancato la sua stima di abbonati per il quarto trimestre, raggiungendo 8,3 milioni di abbonati invece degli 8,5 milioni previsti.
Le azioni di Netflix sono scese del 20% nel trading after-hours, mentre le azioni del suo principale rivale di streaming, Disney, sono scese del 3,4%. Nonostante la presenza di una forte linea di prodotti e spettacoli televisivi, Netflix ha notato un calo repentino degli abbonati.
Nella sua lettera agli azionisti, Netflix ha detto che i suoi tassi di crescita degli abbonati “non sono ancora tornati ai livelli pre-COVID”. La causa principale, secondo lo streamer, è proprio la pandemia ancora in corso.
“Il COVID ha introdotto così tanto rumore e problemi”, ha detto il presidente di Netflix, Reed Hastings, durante la videochiamata della società per esaminare i suoi risultati. Ha minimizzato la quasi mancata crescita degli abbonati, mentre Ted Sarandos, co-CEO e responsabile dei contenuti, ha detto che l’azienda non ha visto alcuna riduzione del suo impegno o della ritenzione degli abbonati.
Tuttavia, i risultati non sono quelli che il signor Hastings si aspettava lo scorso ottobre, quando ha previsto una grande chiusura di fine anno per la società grazie all’arrivo di nuovi prodotti particolarmente attesi dal pubblico.
Oltretutto le proiezioni più basse degli abbonati per il primo trimestre arrivano nonostante il ritorno programmato a marzo di Bridgerton, uno dei suoi più grandi successi, e The Adam Project, un film molto atteso con Ryan Reynolds e Jennifer Garner.
La concorrenza è agguerrita
Anche la concorrenza aggiuntiva può essere un fattore, ha detto la società. In passato, Netflix ha avuto la tendenza a minimizzare la concorrenza.
Ora invece, Disney+ ha visto un’impennata nei download delle app a dicembre grazie a uscite come Hawkeye e The Book of Boba Fett. Oltretutto, la scorsa settimana, Netflix ha aumentato il prezzo degli abbonamenti negli Stati Uniti e in Canada. L’azienda ha citato le spese di programmazione come ragione principale per l’aumento dei prezzi.
Mentre Netflix ha sempre speso molto per i contenuti, la crescente concorrenza dello streaming sta portando l’azienda a inondare il mercato con nuovi spettacoli e film. Allo stesso tempo, però, il colosso dello streaming sta anche cancellando gli spettacoli più velocemente rispetto ad una volta.
I produttori che lavorano con Netflix hanno infatti rivelato che ora i nuovi programmi hanno una finestra più piccola per mostrare il loro valore rispetto agli anni precedenti.
Le entrate di Netflix sono aumentate del 16% a 7,71 miliardi di dollari nel trimestre, in linea con le proiezioni degli analisti. I guadagni trimestrali della società sono stati di 607,4 milioni di dollari, o 1,33 dollari per azione, rispetto a un profitto di 542,2 milioni di dollari, o 1,19 dollari per azione, un anno prima. Gli analisti puntavano a 83 centesimi per azione.
Il margine operativo per il trimestre è stato dell’8,2%, in calo rispetto al 14,4% dell’anno precedente – un calo che la società ha attribuito alla sua costosa programmazione nei tre mesi precedenti.
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