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Il Rosso e il Blu Festival, Kilometro Rosso e CSMT mettono la cultura dell’innovazione al centro

Bergamo e Brescia sono la Capitale Italiana Cultura 2023. E con Il Rosso e il Blu Festival: Dialoghi Primari le due città, unite, dimostrano che la cultura non guarda solo al passato – è proiezione al futuro, è innovazione. I due Parchi tecnologici Kilometro Rosso e CSMT hanno organizzato un evento di apertura che mette al centro la cultura dell’innovazione a tutto tondo, con talk e tavole rotonde di esperti. Ma guardando al domani anche dando importanza ai giovanissimi, con quattro scuole superiori che si sono amichevolmente affrontate in una serie di dibatti.

Il Rosso e il Blu Festival, la cultura dell’innovazione al Kilometro Rosso

Prima di iniziare a raccontarvi di questo evento, il primo di una serie che coinvolgerà sia Bergamo che Brescia, abbiamo una confessione: in questo caso, siamo un po’ di parte. Solitamente per partecipare a questo genere di eventi dobbiamo prendere treni e mezzi pubblici, mentre il parco tecnologico del Kilometro Rosso è tanto vicino a casa nostra da poterci arrivare a piedi.

Giochiamo in casa, quindi. Ma non temiamo che il campanilismo inquini il nostro giudizio: i temi toccati durante il pomeriggio al Kilometro Rosso sono elevati. Partono dal territorio per poter discutere di innovazione e della cultura necessaria per alimentarla.

Lo spiega bene Salvatore Majorana, il Direttore di Kilometro Rosso che spiega che il tema de Il Rosso e il Blu Festival è: “Fare cultura con l’innovazione, in un territorio in cui ci sono diverse eccellenze in questo ambito. Abbiamo quindi voluto far incontrare le aziende, chi fa innovazione tutti i giorni, con i ragazzi delle scuole. Per far fare a loro esperienza di innovazione, ma anche perché possono dare un punto di vista diverso”.

Due città, un solo obiettivo

Bergamo e Brescia, come tutte le città della nostra Penisola che sono vicine le une alle altre, spesso si scontrano per un campanilismo antico. Ma il fatto di aver presentato una candidatura unica come Capitale della Cultura e la collaborazione fra le aziende dei due territori fa da collante fra le due città.

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Lo sottolinea bene Riccardo Trichilo, Amministratore Delegato e Direttore Generale di CSMT, il parco tecnologico di Brescia che collabora con Kilometro Rosso per realizzare Il Rosso e il Blu Festival: “Tutto questo nasce con un incontro di ormai un anno fa, ma il colpo d’occhio dei presenti oggi lo giustifica. Un’esperienza nata per raccontare queste due città, che sono consapevoli dei propri valori di innovazione – e che grazie a questa consapevolezza possono interrogarsi e mettere in dubbio le proprie certezze. E immaginarsi così un mondo diverso, per cui serve una cultura diversa”.

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Da questo connubio nasce il titolo del Festival, Il Rosso e Il Blu, come spiegano insieme Majorana e Trichilo: “Bisogna tornare alle nostre radici, ai colori primari come il Rosso e il Blu, per poter dialogare e innovare ancora di più. Abbiamo giocato anche con questi colori: il Rosso, presente nello stemma di Bergamo, rappresenta Marte – quindi gli eventi di Bergamo saranno il martedì. Mentre il Blu, colore di Brescia, rappresenta Giove e quindi gli incontri bresciani saranno di giovedì”.

Il Rosso e il Blu Festival: il calendario

Si parlerà per tutto il mese di maggio di innovazione, declinata in maniera molto diversa. Dalle startup alla scienza, tantissimi punti di discussione nel territorio e con i giovani. Gli eventi, oltre a quello inaugurale che vi stiamo raccontando, includono:

  • 9 maggio: Come trasformare un’idea in impresa, presso l’Auditorium Piazza delle Libertà a Bergamo. Si parlerà di startup innovative come Reiwa e scaleup come Petroceramics, passando dalla robotica per l’ambiente alla carboceramica per lo spazio.
  • 11 maggio: La Scienza del Sé. Vivere sé stessi al più alto potenziale, presso il Cortile Palazzo Broletto di Brescia. Un dialogo con il professor Sandro Formica, sul tema della Scienza della Felicità
  • 16 maggio: Monologo Quantistico, presso l’Auditorium Piazza della Libertà a Bergamo, con una performance di Gabriella Greison, fisica, attrice e scrittrice (che vale la pena recuperare!)
  • 18 maggio: Neuroscienze, tecnologie, natura e qualità della vita, presso il Cortile Palazzo Broletto. Un dialogo con il neuroscienzato Andrea Bariselli, fondatore di Strobilo.
  • 25 maggio: 2050: i colori del futuro, presso il CSMT di Brescia. Con diversi relatori e la visita dei laboratori del CNR e di UniBS.

Trovate i dettagli qui.

Lavorare insieme per innovare

Entrando nel vivo della discussione, Davide Arrigo, Lead Innovation Business Partner di Copan, spiega a noi e ai tanti ragazzi delle scuole superiori presenti l’importanza di collaborare per innovare. “Spesso le partnership che ci hanno portato a innovare in maniera inaspettata. Un esempio recente riguarda l’utilizzo dell’automazione durante la pandemia: noi abbiamo migliorato un processo che esiste già dai tempi di Pasteur. Per analizzare un contenuto biologico, bisogna fare una cultura – e bisogna che arrivi viva. Noi ci occupiamo delle tecnologie per la conservazione e il trasporto di questi campioni”.

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Arrigo spiega che l’azienda ha avuto un momento di crescita piuttosto rapido. Ha quindi puntato su un progetto Open Innovation di gestione degli ecosistemi di innovazione. Innovazione, quindi, non riguarda solo il prodotto, ma anche l’organizzazione dell’impresa. C’è bisogno di rompere alcune verticalità: “noi, per esempio, abbiamo pensato ad alcuni team cross-funzionali per innovare al meglio” spiega.

Giancarlo Turati, Presidente di Rete Iobo, spiega che la collaborazione sta alla base di questo progetto di ecosistema. “Il nostro nome arriva da “Ionic Bond”. Abbiamo creato un’associazione fra 22 aziende che si occupano di digitale, e come il legame ionico fra le molecole puntiamo a creare novità unendo le competenze di diverse realtà. Una rete con le persone al centro, per questo non potevamo non partecipare a questo festival”.

Inoltre, commenta che: “Con la mia azienda Fasternet abbiamo creato due gate nei due luoghi del festival per far comunicare le due città, unite quest’anno per la città della cultura”. Un vero e proprio portale digitale che collega le due città, unite per la cultura dell’innovazione – e per Il Rosso e il Blu Festival.

Arte e innovazione a Il Rosso e il Blu Festival

Nilo Domanico, ingegnere e fotografo, presenta poi un progetto che fa unire arte e innovazione digitale, pensato apposta per Il Rosso e il Blu Festival. Racconta: “Io di lavoro faccio l’ingegnere, ho lavorato molto in Paesi arabi. In questi anni, durante le notti nel Ramadam, ho creato un gruppo fotografico Rainbow, che ora ha oltre 30 mila iscritti. Ogni giorno facciamo contest, raccogliamo circa 100 mila foto l’anno: da cui abbiamo creato un festival internazionale che organizziamo in Calabria, dove selezioniamo 24 fotografie. Negli ultimi due mesi abbiamo lavorato sul tema Rosso e Blu, selezionando fra duemila fotografie alcune delle più significative in tutto il mondo”.

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Il fotografo e ingegnere ci spiega che la mostra girerà nei sei eventi, dove chiederanno alle persone di selezionare quelle più emozionanti.

Innovare e ispirare

Majorana presenta poi ai ragazzi nel pubblico un “chimico di formazione ma umanista nell’animo”, che dirige l’aria innovazione di Pirelli: Thomas Hanel. Per spiegare cosa significa innovare ai ragazzi, comincia con una citazione di Ayrton Senna: “Arrivare secondo è essere il primo dei perdenti”. Ma Hanel spiega che per arrivare primi al traguardo, bisogna mettere in campo diversi valori. Come l’unicità del brand, un sistema di valore resiliente. Ma anche la sensibilità all’innovazione.

“Nel mondo R&D stiamo lavorando su più fronti, non solo direttamente sul prodotto – che significa anche investire su diversi materiali sostenibili. Ma anche cambiare i processi: nella cornice del Kilometro Rosso non possiamo che parlare dell’ecosistema di startup che ci porta sempre novità. Lavoriamo anche sulla predizione delle performance, algoritmi che permettono di capire come le nuove miscele si trasformeranno in miglioramenti su strada. Ma investiamo anche nella formazione delle persone, perché ci serve siano pronte al futuro”.

Un fronte interessante di innovazione riguarda non solo materiali e processi, ma anche i nuovi simulatori per i test. “In passato valutavamo sempre gli pneumatici in maniera piuttosto soggettiva: chiedevamo a un autista che sensazioni aveva. Ma i nuovi simulatori ci permettono di capire se e come funziona uno pneumatico su diverse strade e circuiti. Lavoriamo con i clienti che costruiscono auto per sviluppare soluzioni più performanti”.

Innovazione green

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Interessante anche l’utilizzo di nuovi materiali più sostenibili e la circolarità. “Una possibilità è la lolla di riso, che nel settore alimentare scarterebbero o brucerebbero, mentre noi possiamo usare per gli pneumatici. Anche la lignina è un polimetro molto interessante. Ma stiamo anche lavorando per utilizzare materiali di scarto o prodotti a fine ciclo per trovare soluzioni tecniche negli pneumatici”.

Hanel spiega agli studenti presenti che l’innovazione può arrivare da diverse ispirazioni. “Stiamo trovando soluzioni che aumento l’aderenza sull’asfalto, ispirati dai gechi che si arrampicano anche sui vetri. Ma anche soluzioni adattive che cambiano le performance in base alla temperatura dello pneumatico. Stiamo inoltre lavorando sulla Anisotropia, studiando come chimicamente i granchi sanno rinforzare le proprie chele per tagliare materiali più forti”.

Dai gechi ai granchi, arrivando agli pneumatici di ultima generazione. Una dimostrazione di come la cultura dell’innovazione possa nascere dalla natura – e contribuire a tutelarla.

Il Rosso e il Blu Festival: il valore degli “intangibles”

Enrica Acuto Jacobacci, VP e CEO di Jacobacci & Partners, interviene poi per parlare di come Il Rosso e Il Blu Festival sia una manifestazione particolare. Perché parlare di cultura e innovazione significa parlare di valori effimeri, degli “intangibles”.

Ma pensare a questi valori non significa rifugiarsi nell’astratto. “Se devo pensare a un nome per questa zona d’Italia, mi viene in mente subito concretezza. Ma a cui abbino anche innovazione, cura del dettaglio e anche importanza alle persone e al territorio. Per questo può dirsi Capitale Intellettuale del nostro Paese”.

Il “peso” della cultura

Jacobacci sottolinea come l’attuale panorama lavorativo nel nostro Paese richiede di superare una sfida importante. “Una sfida che richiede di lavorare su intangibili, anche se è complicato. In Italia si spende nella formazione dei cittadini circa 7.000 dollari e il reddito medio è di 36 mila, in Norvegia si investe il doppio sull’istruzione (15 mila) e si guadagna il doppio, circa 70 mila. L’ISTAT ci dice che tantissimi italiani non hanno letto un libro, visitato un museo o partecipato ad altre attività culturali. E abbiamo meno del 3% di impiegati nel settore della cultura: dobbiamo investire di più nella STEM, ma anche a livello umanistico”.

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Francesca Bazoli, Presidente Fondazione Brescia Musei, parla del paradosso di un Paese con tanta cultura ma che fatica a farla vivere ai propri cittadini. “Brescia ha un patrimonio incredibile, oltre duemila anni di storia. Ma come creare valore con questo patrimonio, estremamente tangibile, per stimolare l’intangibile? Io penso che in Italia ci sia questa creatività così diffusa perché abbiamo questo straordinario patrimonio in dote. Passare ai giovani la consapevolezza di questo straordinario patrimonio, che il passato ci ha consegnato, fa da fonte ad alcuni valori importanti. In primis la creatività: non solo culturale ma anche scientifica e imprenditoriali. Ma non solo: il patrimonio ha anche un’importanza sociale, il Presidente della Repubblica all’inaugurazione ha parlato della cultura come fonte di valori civili”.

Bazoli racconta anche come nacque questa candidatura doppia di Bergamo e Brescia come Capitali: “Brescia stava presentando la propria domanda per diventare Capitale della Cultura, ma dopo la pandemia ha chiesto a Bergamo di partecipare per usare la cultura per rinascere. Dopo quanto successo, tutte le altre città hanno ritirato la propria candidatura in solidarietà. Ora, dopo i primi 100 giorni, abbiamo raddoppiato il numero di visitatori nei musei di Brescia: un’intangibile che crea valore”.

L’eccellenza del territorio

Cristina Bombassei, CSR Officer di Brembo, spiega che la cultura alimenta il genio creativo italiano. Ma bisogna inserirla in un ecosistema maturo perché generi frutti. “In Città Alta a Bergamo abbiamo esposto i 32 Compassi d’Oro del design assegnati al nostro territorio. Una testimonianza di quanto questo territorio innova – e dei talenti presenti nella nostra realtà territoriale. Noi produciamo freni, ma mettiamo al centro le persone. Da 60 anni fa, quando eravamo una piccola officina in provincia di Bergamo, fatturiamo oltre tre miliardi e continuiamo a innovare: abbiamo otto centri di ricerca, di recente abbiamo lanciato a Stanford un Ispiration Lab. Abbiamo aperto la mente all’intelligenza artificiale e alle nuove tecnologie, anche perché il settore auto sta vivendo una rivoluzione totale”.

Questa rinnovata spinta verso l’innovazione porta anche al cambiamento del punto di vista dell’azienda, che ha contribuito a fondare il Kilometro Rosso. “Abbiamo cambiato la nostra mission: vogliamo diventare solution provider ai nostri clienti, non produciamo solo sistemi frenanti. Cambia il modo di operare, con l’idea di interpretare nuove tendenze e nuovi bisogni, per puntare sul futuro. Sempre più digital, più global e più cool. Questo significa rispondere alle esperienze che vogliamo elevare attorno al brand. Abbiamo creato un primo processo di hackaton qui in Kilometro Rosso, che ha visto una ottantina di persone coinvolte. Abbiamo poi investito sulla formazione continua, con centinaia di migliaia di ore di formazione all’anno – oltre diecimila in ambito ESG. Inoltre, abbiamo creato il Gen Z Team, con 30 under 30 che si incontrano digitalmente in tutto il mondo, per avere nuove idee.”

Il Rosso e il Blu Festival: mettere le nuove generazioni al centro

Il primo appuntamento de Il Rosso e Il Blu Festival si chiude con un interessante dibattito fra le scuole, organizzato da Ambrosetti – The European House. Che ha persino escogitato un sistema di intelligenza artificiale, dove ha analizzato diversi speech da loro organizzati per capire in maniera automatica come valutare gli speech. Quindi i ragazzi si sono sottoposti al giudizio dei giudici, della platea tramite QR Code e del sistema di intelligenza artificiale.

ambrosetti

I dibattiti sono stati due, che riportiamo senza commentare su chi ha vinto e come si sono comportati i ragazzi. Ma possiamo dirvi che noi, come tutti i presenti, siamo usciti più fiduciosi verso il futuro dopo averli sentiti discutere in maniera tanto intelligente:  

  • Majorana di Seriate vs Marzoli di Palazzolo: “Questa assemblea ritiene che la produzione e l’utilizzo di auto elettriche migliorerà la qualità della nostra vita contribuendo a ridurre l’inquinamento atmosferico”.
  • Marconi di Dalmine contro De André di Brescia: “I dispositivi digitali tipici dell’era di internet garantiscono sul piano quantitativo un accesso alle informazioni, rendendo l’accesso più democratico”.

Abbiamo poi completato il nostro pomeriggio all’insegna dell’innovazione visitando il Kilometro Rosso, facendoci spiegare da startup come Joiint Lab come funzionano i loro robot intelligenti.

kilometro rosso joiint lab

E visitando la palestra Move Different, con i sistemi intelligenti di TecnoBody che analizzano i movimenti in maniera scientifica.

move different

In poche parole: abbiamo fatto il pieno di cultura e innovazione. Se volete seguire i prossimi incontri, potete approfondire sul sito ufficiale.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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