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La bufala della settimana: in 100.000 a Roma contro il green pass

Poche centinaia in manifestazione secondo la Questura. Tafferugli e una decina di denunciati

Chiunque abbia partecipato anche solo a un corteo, magari da studente, conosce l’antifona.

Ma è sufficiente essere attenti lettori dei quotidiani per sapere che il gioco è sempre lo stesso. Ovvero: gli organizzatori di una manifestazione tendono a sovrastimare il numero dei partecipanti, per mostrare la piena riuscita dell’evento. E la Questura (dipartimento provinciale di pubblica sicurezza che fa capo al Ministero degli interni), al contrario, lo sottostima, per mostrare che i disobbedienti di turno non preoccupano il Governo.

Chi ha partecipato alla manifestazione no green pass che si è tenuta nella giornata di sabato 25 settembre a Roma, però, l’ha sparata un po’ troppo grossa. Sommando alla consueta cifra un po’ gonfiata la caratteristica tipica dei no vax, che è quella di adottare la fake news come arma dialettica.

Come vedremo, il numero di partecipanti fornito è del tutto inverosimile. Ciò che purtroppo è reale e non ingigantito è la tensione che ha contraddistinto la giornata, con tanto di una decina di denunce da parte della Digos. Ma andiamo con ordine.

no vax

Uno, nessuno, centomila

Gli organizzatori della manifestazione no green pass svoltasi a Roma, in piazza San Giovanni, sabato 25 settembre hanno decisamente esagerato con i numeri. Svariati i siti e le pagine Facebook (date un’occhiata al video al link, ci ritorneremo) che parlano apertamente di 100.000 persone presenti.

Chi conosce il numero preciso? I detrattori hanno parlato di 3-400 persone, la Questura ha detto meno di 3.000. Nel video che abbiamo linkato c’è una panoramica dei manifestanti. E se consideriamo che 100.000 persone significa, giusto per restare a Roma, una volta e mezzo la capienza dello stadio Olimpico gremito, è evidente che il numero autentico dei no green pass arrivati nella capitale è di certo più vicino a quello fornito dalla Questura che non a quello ipotizzato dagli organizzatori o simpatizzanti.

Tafferugli e denunciati

Su un dato, tuttavia, non si può non concordare. E cioè sul fatto che frange di manifestanti no vax o no green pass hanno atteggiamenti sempre più aggressivi. Che spesso, come abbiamo ricordato in un altro articolo, sfociano in episodi di violenza fisica.

Anche alla manifestazione a piazza San Giovanni del 25 settembre sono scoppiati tafferugli. Più precisamente, mentre i partecipanti stavano defluendo, un gruppo di persone si è staccato improvvisando un corteo autonomo: dieci i denunciati per blocco stradale e manifestazione non autorizzata. Alcuni di loro hanno opposto resistenza alle forze dell’ordine.

E a proposito di forze dell’ordine, la vicequestore Nunzia Alessandra Schilirò, salita sul palco per esprimere il suo dissenso contro il certificato verde, sarà sottoposta a procedimento disciplinare. Il Ministro dell’interno Luciana Lamorgese ha definito le parole di Schilirò “gravissime”.

no vax no green pass

Il flop dello sciopero dei camionisti (con bufala annessa)

Due giorni dopo la manifestazione no green pass a Roma, i camionisti contrari al certificato verde avrebbero dovuto paralizzare l’Italia.

Le intenzioni erano quelle di bloccare le autostrade, viaggiando a velocità inferiori ai 30 chilometri orari. Ma la protesta, organizzata spontaneamente su WhatsApp e Telegram ma senza l’avallo di sindacati né di associazioni ufficiali, si è rivelata un fiasco.

Un fiasco condito ancora una volta da proclami in pompa magna e bufale grossolane. Ad esempio è circolato in Rete nei giorni scorsi un “appello ai centauri” affinché si affiancassero “ai coraggiosi camionisti di tutta Italia. Rotta verso Roma. Grandi!!!”. Con tanto di foto che avrebbe fatto pensare a una formidabile riuscita dell’appello: si vede infatti una strada a doppia corsia invasa da motociclisti. Peccato che si trattasse di un raduno di harleisti del 2011.

Il modus operandi è sempre lo stesso: pressappochismo, notizie vere e false mescolate in modo grossolano, un linguaggio eccessivo che esclude la logica e punta dritto all’emotività.

In un contesto simile, è quasi inevitabile che venga ignorato o derubricato a no vax anche chi, ad esempio, fosse semplicemente visitato da dubbi sul potenziale discriminatorio del green pass.

Fake news: il progetto nazionale

Intanto le fake news, specie quelle sul Covid e sulle vaccinazioni, continuano a far parlare di sé.

E nascono sempre più di frequente, in Italia e nel mondo, progetti per contrastarle. L’ultimo in ordine di tempo, nel nostro Paese, vede schierati assieme Rai, Tim, gruppo editoriale Gedi, Università di Tor Vergata, T6 Ecosystems, Newsguard e Pagella Politica. Il consorzio, guidato dall’Università Luiss, si è aggiudicato 1,4 milioni di euro vincendo il bando per l’Italian Digital Media Observatory dell’Unione europea.

L’impegno sarà quello di individuare e segnalare tutte le notizie non verificate. Inoltre, Pagella Politica redigerà un report bimestrale sull’andamento della disinformazione online.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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