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James Bond: i più temibili nemici dell’Agente 007

Un viaggio fra i più pericolosi villain della saga.

Al cinema e in tutte le altre forme di narrazione, l’efficacia di un eroe deriva anche dalla forza e dalla qualità degli antagonisti con cui si confronta. La serie di James Bond conferma questa regola, dal momento che ogni capitolo è contraddistinto da almeno un villain di rilievo che si pone sulla strada dell’Agente 007, mettendo a repentaglio il successo della sua missione, nonché la sua stessa vita. I nemici di Bond sono quindi parte integrante del successo della saga, tanto quanto lo stesso Agente 007 e le Bond girl che si susseguono nei vari film. In preparazione a No Time to Die, in cui rivedremo l’acerrimo nemico di Bond Ernst Stavro Blofeld e faremo la conoscenza di Lyutsifer Safin, interpretato dal premio Oscar Rami Malek, facciamo un riepilogo dei villain più temibili della serie nata dalla penna di Ian Fleming.

I primi antagonisti di James Bond

James Bond

Già nella prima avventura Agente 007 – Licenza di uccidere, James Bond deve confrontarsi con lo spietato Dr. No, che è anche il titolo originale del film. Insieme alla magnetica interpretazione di Joseph Wiseman, resta nella memoria l’intento di questo villain, cioè il sabotaggio dei programmi spaziali occidentali, nel pieno della corsa allo spazio (siamo nel 1962). Il primo di una lunga serie di antagonisti che riflettono i timori e le fragilità sociali delle rispettive epoche. Non sono da meno i nemici del successivo A 007, dalla Russia con amore, cioè Red Grant (Robert Shaw) e Rosa Klebb (Lotte Lenya). Anche se il loro intento è quello di vendicare il Dr. No, non è difficile scorgere nell’aggressività di un colonnello sovietico e del suo fidato scagnozzo echi della Guerra Fredda.

Ben più contorto il fine di Auric Goldfinger, impersonato da Gert Fröbe nel terzo capitolo della saga Agente 007 – Missione Goldfinger. «Si aspetta che io parli?», gli dice James Bond. «No, io mi aspetto che lei muoia! Non v’è nulla di cui lei mi possa parlare che non sappia di già», gli risponde Goldfinger, che precedentemente si è macchiato di uno degli assassinii più brutali dell’intera saga, ricoprendo d’oro e portando alla morte per soffocamento la Jill Masterson di Shirley Eaton. Anche questo villain sfrutta una delle paure dell’epoca, cioè la bomba nucleare, che vuole però utilizzare per fare saltare in aria Fort Knox con la sua riserva aurea, incrementando così il valore dell’oro da lui posseduto.

Nucleare al centro dei pensieri anche per Emilio Largo, interpretato dal sublime Adolfo Celi in Agente 007 – Thunderball (Operazione tuono). L’intento del numero due della Spectre è infatti quello di rubare degli ordigni nucleari per chiedere un ingente riscatto ai principali leader del pianeta. Piano che sventa James Bond insieme alla sua amante Domino.

Ernst Stavro Blofeld

James Bond

Dopo le brevi apparizioni nei precedenti capitoli della serie, utili per creare la sinistra immagine di colui che tira i fili della pericolosissima organizzazione criminale Spectre, Ernst Stavro Blofeld si confronta finalmente con James Bond in Agente 007 – Si vive solo due volte. A dare per la prima volta un volto all’iconico villain, che in precedenza aveva avuto soltanto il corpo di Anthony Dawson, è il sublime Donald Pleasence, che anche grazie a questa prova si costruisce una florida carriera nel cinema di genere. La cicatrice che attraversa un occhio di Blofeld è il dettaglio fisico più inquietante di un personaggio spregevole che, proprio come il Joker di Christopher Nolan molti anni più tardi, vuole solo vedere il mondo bruciare. Che ciò avvenga provocando una guerra fra USA e URSS, scatenando una pandemia o creando un’avveniristica arma di distruzione di massa, per lui non fa alcuna differenza.

È Blofeld che nello struggente epilogo di Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà fa uccidere Tracy, la prima e unica moglie di James Bond, per poi subire la più classica delle vendette in Agente 007 – Una cascata di diamanti, ultimo film della serie ufficiale con protagonista Sean Connery. È sempre lui a tornare nell’epoca di Daniel Craig con il volto di Christoph Waltz, rivelando inattesi collegamenti familiari e accompagnando questo grande interprete dell’Agente 007 nella conclusione del suo ciclo nell’imminente No Time to Die. Con ogni probabilità, sarà ancora una volta lui a incrociare in futuro la strada di James Bond, in una versione riveduta e aggiornata del personaggio. Perché il male, quello vero, cambia forma ma resta sempre.

I nemici di James Bond nell’era di Roger Moore

Il periodo di Roger Moore, che comincia nel 1973 e si protrae fino al 1985, porta sul grande schermo diversi villain scolpiti nell’immaginario dei fan di James Bond. Su tutti, spiccano Kananga, interpretato da Yaphet Kotto in Agente 007 – Vivi e lascia morire, e Francisco Scaramanga, a cui presta il volto il leggendario Christopher Lee in Agente 007 – L’uomo dalla pistola d’oro. Due antagonisti dagli obiettivi diversi (il monopolio del mercato dell’eroina per il primo, la vendita al migliore offerente di una tecnologia a energia solare per il secondo) e con peculiari caratteristiche (la fascinazione del vudù per Katanga, il terzo capezzolo e la caratteristica pistola d’oro di Scaramanga), ma con la stessa efficacia sul grande schermo, esaltata dalle splendide location giamaicane e thailandesi.

I nemici di Roger Moore non finiscono qui. Nel corso de La spia che mi amava, l’Agente 007 incontra Squalo, gigante dai denti d’acciaio interpretato da Richard Kiel. Questo personaggio è un temibile killer al soldo di Karl Stromberg, che vuole distruggere l’umanità per creare una nuova civiltà sott’acqua. La presa sul pubblico di Squalo è però talmente forte da convincere i produttori a inserirlo anche nel successivo Moonraker – Operazione spazio, dove il personaggio unisce addirittura le forze con James Bond contro il malvagio Hugo Drax.

Particolarmente riuscito è anche il villain dell’ultimo episodio con protagonista Roger Moore, 007 – Bersaglio mobile. Christopher Walken mette abilmente in scena il perfido Max Zorin, il cui intento è decisamente attuale. Il fine ultimo dello psicopatico Zorin è infatti quello di ottenere il monopolio dei microchip, in piena esplosione della Silicon Valley. Intento che con gli occhi di oggi diventa ancora più allarmante, data la crisi mondiale del settore.

James Bond: i nemici di Timothy Dalton e Pierce Brosnan

James Bond

Al termine dell’epoca di Roger Moore comincia quella di Timothy Dalton, che dura solo due film. Il villain più interessante con cui si confronta il suo James Bond è Franz Sanchez, interpretato da Robert Davi in 007 – Vendetta privata. Sono gli anni del boom del traffico di droga, con il quale si deve scontrare anche l’Agente 007. Dopo aver interpretato Jake Fratelli ne I Goonies, Davi mette in scena un nemico chiaramente basato sul re del narcotraffico colombiano Pablo Escobar, lasciando un segno indelebile nella storia della saga.

Anche il successivo interprete di James Bond Pierce Brosnan si confronta con diversi carismatici antagonisti. Il primo è Sean Bean, che in GoldenEye impersona l’agente 006, spia doppiogiochista di origini russe. Anche l’intento di Alec Trevelyan, questo il suo vero nome, riflette uno degli incubi dell’epoca, cioè la distruzione di una megalopoli in nome di una vendetta personale. Ancora più contorto e spregevole l’obiettivo di Elliot Carver, interpretato da Jonathan Pryce ne Il domani non muore mai. Il fine di questo magnate dei media è infatti quello di scatenare una guerra fra Regno Unito e Cina, dopo essersi assicurato l’esclusiva della trasmissione del conflitto. Anche in questo caso, un nemico di James Bond anticipa un legittimo timore della popolazione mondiale, cioè lo strapotere mediatico di un numero limitato di persone.

Un altro tema sensibile dell’epoca è quello del controllo del petrolio. Non è quindi un caso che proprio a questa materia prima siano legate le azioni della Bond girl/villain Elektra King, impersonata da Sophie Marceau ne Il mondo non basta. Splendida amante, pericolosa doppiogiochista e addirittura spietata torturatrice in una scena cult: Elektra King è parte integrante della storia della saga.

Gli antagonisti di Daniel Craig

Al suo debutto nella saga, Daniel Craig deve subito confrontarsi con un micidiale villain, Le Chiffre di Mads Mikkelsen in Casino Royale. Il suo intento è particolarmente materiale, cioè recuperare in una partita a poker il denaro accidentalmente perso, ma l’interpretazione di Mikkelsen, esaltata dalle lacrime di sangue che è costretto a piangere il suo personaggio a causa di una disfunzione dei dotti lacrimali, ci consegna uno dei nemici più iconici di tutta la serie.

Un’altra vendetta è alla base delle azioni di Raoul Silva, portato in scena da Javier Bardem in Skyfall. Ex agente dell’MI6 venduto alla Cina da M, Silva è uno dei maggiori punti di forza del film. Merito sia dell’attore spagnolo, che ripete la sontuosa prova fornita in Non è un paese per vecchi, sia di una sceneggiatura che si concentra particolarmente su M, regalando a Judi Dench uno struggente congedo dalla saga.

Arriviamo quindi ai giorni nostri. In No Time to Die, James Bond non dovrà confrontarsi solo con il già citato Blofeld di Waltz. Sulla sua strada ci sarà infatti anche il terrorista Lyutsifer Safin, impersonato da Rami Malek. Non ci resta che correre al cinema per scoprire se anche questo villain andrà a fare compagnia agli altri che vi abbiamo presentato nella storia della saga.

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Marco Paiano

Tutto quello che ho imparato nella vita l'ho imparato da Star Wars, Monkey Island e Il grande Lebowski. Lo metto in pratica su Tech Princess.

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