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Peugeot 9X8 è la nuova auto da corsa della Casa francese: niente alettone per puntare alla 24 Ore di Le Mans

Peugeot 9X8, la nuova Hypercar per Le Mans: nessuna ala e 680 CV

Dopo Toyota e la Scuderia Cameron Glickenhaus, arriva la terza, nuovissima Hypercar che competerà nel Mondiale Endurance: Peugeot 9X8. Dopo le vincenti esperienze con 905 negli anni ’90 e 908 negli anni ’00, Peugeot torna a nel WEC, per cercare di vincere nuovamente il Campionato e la sua tappa più prestigiosa, la 24 Ore di Le Mans. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla ibrida francese, dal design “wingless” ai 680 CV sotto il cofano.

L’esperienza Peugeot a Le Mans: 3 vittorie tra il V10 da Formula 1 e il Turbodiesel più potente del mondo

Prima di parlare di questa nuova Peugeot 9X8, è il momento di un piccolo ripasso di storia per chi tra voi potesse essere sorpreso nel sentire l’accostamento tra Peugeot, Mondiale Endurance e Le Mans. La Casa di Sochaux, seppur oggi viene considerata una Casa moderna ma poco attiva nelle competizioni, ha in bacheca ben tre vittorie assolute nella mitica 24 Ore di Le Mans. Due nel 1992 e 1993 con la splendida Peugeot 905, e una nel 2009 con la altrettanto affascinante 908 HDi.

Peugeot 9X8 905 originale

Ma andiamo con ordine, e partiamo dalla più vecchia, la 905. Il progetto di portare Peugeot sul tetto del mondo delle gare di durata arrivò dopo l’abbandono da parte della Casa francese del Mondiale Rally, dove con la 205 T16 si era aggiudicata due Campionati del Mondo. L’allora Direttore Tecnico di Peugeot Sport, il mitico Jean Todt (poi direttore tecnico della Scuderia Ferrari e ora Presidente della FIA), decise così di “attaccare” il Campionato Endurance con una vettura che potesse dare visibilità al brand Peugeot e continuare le vittorie ottenute nei rally.

Peugeot 9X8 905

Nacque così la 905, un prototipo del Gruppo C che sfoggiava diverse innovazioni. Nata nel 1990, la scocca era interamente realizzata in fibra di carbonio, con abitacolo chiuso e posto di guida centrale. Inoltre, il motore centrale-posteriore era un 3.5 V10 aspirato da almeno 650 CV che sottostava anche alle regole della Formula 1 del tempo. Infatti, nel 1994 venne scelto da McLaren per la sua monoposto di F1, con alterne fortune in realtà. Sulla 905 però questo motore volava, e grazie all’incredibile stabilità e velocità nei rettilinei la 905 riuscì a vincere due volte la 24 Ore di Le Mans, nel 1992 e 1993. E pensate che nel 1991, a Magny-Cours, la 905 girò in 1:16.1, un tempo che le avrebbe consegnato l’ottava posizione nella griglia del Gran Premio di Francia di Formula 1. Incredibile.

Peugeot 9X8 908 HDi

L’altro prototipo Peugeot vincitore a Le Mans, la 908 HDi, è decisamente più recente. Nata nel 2007, la 908 sfoggiava una carrozzeria chiusa, come la “mamma” 905, al contrario della più grande rivale dell’epoca, la Audi R10 TDI, che invece aveva un prototipo aperto. Con l’Audi, però, c’era un’altra cosa in comune: il motore diesel. Si, avete sentito bene: sembra incredibile pensarci oggi, ma negli anni 2000 a contendersi la vittoria a Le Mans c’erano due automobili turbodiesel. Alla più leggera e agile Audi, Peugeot rispondeva con la pura potenza. Il suo motore era infatti un enorme V12 da 5,5 litri biturbo, capace di sviluppare oltre 700 CV e più di 1200 Nm di coppia. Un motore potentissimo e piuttosto parco nei consumi, che però a causa dell’enorme coppia faceva fatica sull’acqua.

Peugeot-9X8-908-motore

Per questo la vittoria del 2008, in una 24 Ore di Le Mans segnata dalla pioggia, non arrivò, mentre nel 2009 l’equipaggio formato da David Brabham, Alex Wurz e il nostro Marc Gené ottenne la tanto attesa vittoria assoluta. Piccolo dettaglio: anche la 908 HDi era dotata di filtro antiparticolato, per dimostrare la validità di quel componente. L’auto da corsa termica più pulita di sempre?

La Peugeot 9X8, la prima Hypercar “diversa” in attesa di Ferrari, Aston Martin e ByKolles

Dopo queste due incredibili antenate, Peugeot non poteva che omaggiarle nel suo atteso ritorno a Le Mans nel 2022. Il nome della nuova Peugeot 9X8 ha nel numero 9 il tributo a queste due incredibili vetture, la 905 e la 908. La X invece ricorda l’elettrificazione e le quattro ruote motrici, mentre l’8 è un rimando alla attuale produzione di Peugeot, fermatasi da qualche tempo al numero 8 con 208, 308, 508 e così via.

Peugeot 9X8 logo

Peugeot 9X8 non segna però solo il ritorno nelle corse di durata della Casa francese, ma rappresenta anche la prima Hypercar totalmente nuova aderente al nuovo regolamento pensato dalla FIA e dalla ACO, l’Automobile Club de l’Ouest, comitato organizzatore storico della 24 Ore di Le Mans. Le attuali rivali già in pista, la Scuderia Cameron Glickenhaus 007 LMH e la Toyota GR010 Hybrid, hanno infatti una conformazione tecnica ed estetica similissima alle precedenti LMP1, i prototipi che negli ultimi 15 anni hanno dominato la scena mondiale.

Peugeot 9X8 frontale

Peugeot è la prima che modifica un po’ la ricetta originale, dando un po’ di pepe alla nuova categoria delle Hypercar in attesa delle altre rivali: Ferrari, Aston Martin, ByKolles e, probabilmente, BMW. Ricordiamo per un attimo il regolamento della nuova categoria LMH. Questi prototipi, la cui sigla sta per Le Mans Hypercar, devono avere un powertrain ibrido formato da un motore termico a benzina, originale o derivato dalla serie, con cilindrata e sovralimentazione libera e potenza massima di 680 CV. La parte elettrica invece è formata da un motore elettrico da 270 CV da posizionare all’anteriore, che può essere utilizzato solo superati i 120 km/h. Siamo di fronte quindi a vetture molto libere, con una potenza di sistema massima di 680 CV (non potrà mai quindi essere usata tutta la potenza dei due motori insieme) e trazione integrale, con carrozzeria, meccanica, aerodinamica e trasmissione libera.

La meccanica di Peugeot 9X8: 680 CV come da regolamento, trazione integrale e powertrain ibrido

Peugeot 9X8 per la meccanica ha scelto di affidarsi ad un powertrain tutto nuovo, non derivato dalla serie. Si chiama HYBRID4 500 KW, per via della potenza massima di 500 KW (680 CV). Il motore termico è un 2.6 V6 biturbo da, ovviamente, 680 CV, studiato per avere ottime performance ma, soprattutto, per essere il più efficiente possibile. L’affidabilità e l’efficienza sono stati due punti focali del progetto Peugeot. “Ormai, la 24 Ore di Le Mans è una gara sprint di 24 ore. spiega Jean-Marc Finot, il Direttore Motorsport di Stellantis. “Non c’è più la gestione di una volta. Si va al massimo per tutta la gara, e un pit stop in più o in meno può farti vincere o perdere l’intera corsa“.

Peugeot 9X8 powertrain

Per questo il V6, montato posteriormente, sarà collegato ad un cambio sequenziale a 7 rapporti più retromarcia, per massimizzare l’efficienza nei rettilinei più lunghi. In più, a muovere le ruote anteriori ci sarà un motore elettrico da 200 kW (270 CV), che è collegato ad un sistema ad altissimo voltaggio da 900 volt. L’auto è al momento in fase di test, e a dicembre di quest’anno vedrà la pista per l’attesissima omologazione. Il budget per un’intera stagione? Sotto i 25 milioni di euro.

Peugeot 9X8 interni

Possono sembrare tanti, ma se contiamo che i programmi Le Mans di Porsche e Audi arrivarono a costare fino a 200 milioni di euro per una stagione, questo budget cap da un taglio nettissimo che avvicina tantissimi costruttori. Inoltre, per l’omologazione ogni Casa dovrà costruire e vendere almeno 20 esemplari stradali della propria auto. Un ritorno all’era d’oro dei prototipi stradali come Mercedes CLK GTR, Lotus Elise GT1, Porsche 996 GT1… che bello!

L’estetica Wingless e i rimandi alle auto stradali del Leone

Distogliendo per un attimo lo sguardo dalla meccanica, Peugeot 9X8 sorprende anche a livello estetico. I fari sono ovviamente Full LED con tecnologia ad hoc per avere il massimo della visibilità nelle parti della gara in nottura. Ciò che li rende interessanti hanno la stessa firma luminosa delle nuove Peugeot stradali, con i tre “graffi” degli artigli del Leone. L’intera carrozzeria sfoggia una cura estetica sorprendente, rara da vedere sulle auto da corsa, spesso tutte funzione sopra la forma. Sia fuori che soprattutto dentro Peugeot 9X8 è molto curata e riprende gli stilemi delle Peugeot stradali, come il quadro strumenti i-Cockpit. Inoltre, il frontale sfoggia il nuovo scudetto Peugeot in maniera inequivocabile, e soprattutto è priva di un dettaglio fondamentale: l’alettone posteriore.

Peugeot 9X8 posteriore portiere aperte

Dopo anni di enormi ali posteriori, infatti, Peugeot 9X8 è priva di qualsiasi appendice posteriore. Con il tipico humour francese, al posto dell’ala c’è un adesivo: We didn’t want a rear wing. Il posteriore ha infatti una coda a cucchiaio, due pinne laterali verticali e una enorme pinna centrale, continuazione dell’abitacolo e dell’ariscope, la presa d’aria sul tetto. In Peugeot sono partiti da un foglio bianco, cercando di creare una soluzione innovativa. Un’ala posteriore classica crea molta deportanza nelle curve, ma rallenta parecchio l’auto in rettilineo. Rimuovendola, l’auto sarà più veloce sul dritto, ma dovrà ottenere il carico aerodinamico necessario in curva in un altro modo. Come? Sfruttando il diffusore posteriore e, probabilmente, un innovativo fondo mobile.

Peugeot 9X8 adesivo

Abbiamo raggiunto un livello di efficienza aerodinamica che ci permette di costruire la 9X8 senza l’alettone. Non vogliamo però dirvi troppo” continua Finot. “Vogliamo mantenere segreta la nostra idea più che possiamo.” Sono poi trapelate le parole di Olivier Jansonnie, Direttore Tecnico del programma WEC di Peugeot Sport, che ha spiegato meglio l’idea di avere un’auto senza alettone posteriore. “L’assenza dell’ala deriva da uno studio su questa componente. Volevamo trovare una soluzione innovativa che garantisse lo stesso bilanciamento più che prestazioni migliori, e abbiamo provato qualche soluzione in pista per capire quale fosse la migliore. Abbiamo poi testato queste idee al simulatore, e i piloti non hanno avvertito nessuna differenza senza alettone. È chiaro però che si tratta di un lavoro che completeremo solo una volta scesi in pista.”

Peugeot 9X8 luci

Il regolamento Hypercar permette un solo dispositivo aerodinamico mobile, ma non specifica che si debba trattare per forza di una classica ala posteriore. In Peugeot hanno scelto di creare un fondo mobile, che desse il massimo del carico in curva ma riducesse la deportanza in rettilineo. Sarà la scelta giusta? In Peugeot hanno ancora del tempo per decidere: l’auto è al momento in fase di test, e a fine anno cominceranno i primi test omologativi in pista. All’inizio del 2022, però, sarà il momento di scegliere: ala o non ala? La decisione sarà delicata: l’auto, una volta approvata, dovrà rimanere pressochè invariata per 5 stagioni. Nessuna pressione, ma tanta attenzione nel giudizio.

Chi saranno i piloti di Peugeot 9X8? E quando debutterà in pista?

Sicuramente dal punto di vista estetico Peugeot 9X8 è uno dei prototipi da corsa più particolari mai lanciati, e il primo con cure stilistiche da auto di serie. Oltre all’aspetto estetico, a renderla particolare e diversa dalle altre ci sono l’assenza dell’ala e il 2.6 V6 biturbo super efficiente. Le sue soluzioni innovative porteranno alla vittoria finale? Sicuramente è ancora presto per dirlo, ma nel team Peugeot Sport sono agguerriti, con al momento 7 piloti pronti per il 2022.

Stiamo parlando dello scozzese Paul Di Resta (ex pilota F1 con Force India), l’esperto francese Loic Duval (vincitore della 24 Ore di Le Mans del 2013), il danese Mikkel Jensen, l’altro danese Kevin Magnussen (ex pilota di Formula 1 fino al 2020), l’americano Gustavo Menezes, l’inglese James Rossiter e il francese Jean-Èric Vergne (ex pilota di Formula 1 e due volte Campione del Mondo di Formula E). Una squadra non ancora al completo, visto che mancano due piloti per arrivare a tre equipaggi, ma già parecchio competitiva. Quali saranno gli equipaggi? E quando debutterà la Peugeot 9X8? Se tutto andrà bene a dicembre, potrebbe arrivare il debutto già nel 2022. Di sicuro, però, ci aspettano grandi gare nella nuova categoria Hypercar.

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Autore

  • Giulio Verdiraimo

    Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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