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La bufala della settimana: il saluto nazista di un giovane Ratzinger

Un personaggio così complesso vittima di una bufala elementare

Le bufale attecchiscono in maniera direttamente proporzionale a quanto importante o clamorosa sia una notizia.

Figurarsi, dunque, in occasione della morte di un Papa. Come è universalmente noto Joseph Ratzinger, Papa emerito Benedetto XVI, è deceduto alle 9.34 di sabato 31 dicembre. E, secondo copione, assieme a numerosissimi servizi e approfondimenti sulla sua figura, sono germogliate fake news in grande quantità.

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Se già la figura papale è, per così dire, attraente di suo, di sicuro lo è ancor di più una personalità complessa come Joseph Ratzinger, fine teologo, e passato dall’atteggiamento riformista degli anni giovanili a posizioni certamente più conservatrici in età matura. È quanto emerge da un’ottima retrospettiva scritta da Roberto Paura su Il Tascabile lo scorso 2 dicembre, quindi ventinove giorni prima della morte del Papa emerito.

Insomma: per i dispensatori di fake news, c’era l’imbarazzo della scelta. Anche se la bufala di cui vi daremo conto punta su un aspetto particolarmente controverso di Joseph Ratzinger.

Papa Benedetto XVI

Il saluto nazista di Ratzinger

L’immagine non darebbe scampo. Quello ritratto è indubbiamente un giovane Joseph Ratzinger che sta celebrando messa. E quel braccio destro levato in avanti, a mano tesa, lascerebbe poco spazio alla fantasia: Ratzinger fa il saluto nazista.

Secondo voi, cari lettori, il documento quanto tempo ha impiegato a diventare virale?

A dire il vero, è iniziato a circolare addirittura qualche giorno prima della scomparsa del Papa emerito. In un post di Facebook del 30 dicembre, ad esempio, leggiamo: “Hanno detto che #Ratzinger sta per morire. È stato detto anche che è stato un uomo che ha seminato odio, insabbiato scandali sessuali e che ha fatto finta di non vedere pedofili in casa sua. È stato detto anche che era #nazista. Voi che dite?”

E un post sul medesimo social, pubblicato a poche ore dalla scomparsa di Ratzinger, recitava così: “È morto stamane il crociato Joseph Ratzinger, ex Papa. Joseph Ratzinger da giovane aveva aderito alla Hitler Jugend, l’organizzazione giovanile organica al partito nazista tedesco.

Reazionario e oscurantista, impegnato a proteggere la Chiesa dagli innumerevoli scandali, soprattutto in materia di pederastia.

Un nemico dell’umanità e la sua emancipazione in meno.”

Il falso e il vero

È noto l’adagio secondo cui un elemento, estrapolato dal contesto, può prendere un significato diverso (talvolta anche opposto) da quello originario.

Se ad esempio qualcuno sente il parlante A dire “Ti odio” al parlante B, potrebbe facilmente accusarlo di detestare, appunto, l’interlocutore. Ma supponiamo che questo qualcuno si fosse soffermato un istante in più. Avrebbe ascoltato la frase: “Ti odio è la frase più distante dal sentimento che provo per te”.

Il gioco è ancora più semplice, e suggestivo, con le immagini. La foto in questione ritrae davvero il Papa emerito? Sì. Ratzinger sta dunque facendo il saluto nazista? No.

Ci risiamo: immagine estrapolata dal contesto. Basta recuperare la fotografia per intero (di cui si conosce anche la data: 1951) per scoprire la verità. E cioè per vedere un giovane sacerdote, Joseph Ratzinger, accanto al fratello Georg, celebrare per la prima volta una messa. I due fratelli hanno entrambe le mani levate in avanti, come da gesto liturgico.

D’altronde sarebbe sufficiente l’anno, il 1951, per stornare ogni ipotesi di saluto nazista da parte di Ratzinger.

Ratzinger e la gioventù hitleriana

La fake news su Ratzinger cavalca la teoria secondo cui il futuro Papa sarebbe stato, da giovane, filohitleriano.

In realtà, come un’altra immagine circolante sui social mostra, Joseph Ratzinger ha fatto parte della Hitlerjugend (la “Gioventù hitleriana”), ma solo perché l’arruolamento è stato obbligatorio per una legge in vigore dal 25 marzo 1939 fino al 1945, e che coinvolgeva tutti i giovani tra i quattordici e i diciotto anni.

È lo stesso Ratzinger a raccontarlo nel libro Il sale della terra. Volume nel quale Joseph Ratzinger nega recisamente ogni legame, anche solo ideologico, con il nazionalsocialismo.

Il portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi, specifica come il Papa emerito “a 16 anni è stato arruolato di forza nel corpo ausiliario per la difesa delle città dai bombardamenti, come tutti i ragazzi della sua età. Si trattava di una forza ausiliaria dell’esercito, non aveva niente a che fare con i nazisti e l’ideologia nazista”.

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L’importanza dell’esercizio del dubbio

La bufala sul saluto nazista di Ratzinger dimostra una volta di più come si vede (e legge, e ascolta) ciò che si vuole, e che meglio aderisce alle proprie convinzioni.

Non c’è alcuna necessità di verificare le fonti, quando i conti sembrerebbero tornare così bene. Dunque, solo una costante propensione al dubbio (compreso un atteggiamento meno granitico verso le proprie stesse idee) può permetterci di affrontare ogni notizia con la volontà di distinguere il vero dal falso.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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