Dopo un primo sbarco su PC ormai due anni or sono, abbiamo ora anche per Nintendo Switch una (relativamente) nuova avventura esplorativa con diversi tratti puzzle game. Sviluppata da Fluxscopic Ltd., con il supporto di tinyBuild, abbiamo per le mani la versione su console portatile della grande N di Mayhem in Single Valley, ora disponibile anche per gli amanti della piccola, cara Switch. Un titolo che ben si presta per questo tipo di piattaforma, ma questo è purtroppo solo uno dei pochi pregi che ci ha mostrato. Vediamo insieme com’è andata la nostra prova, che andiamo a raccontarvi in questa recensione!
Mayhem in Single Valley, una storia senza pretese
Mayhem in Single Valley presenta una trama molto semplice e lineare. Impersoniamo Jack, un ragazzo abitante in una piccola cittadina che decide di andare a studiare in città, per realizzare il suo futuro. La sua famiglia non se la cava molto bene economicamente, con la madre che si occupa della gestione della casa e il padre con problemi di alcool. Al momento della partenza, Jack vede una figura oscura che avvelena l’acqua del fiume lì vicino, in grado di trasformare così animali e persone in zombie.
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Jack, avendo assistito al fatto, viene ingiustamente accusato di essere il colpevole, e così non può fare altro che riparare a questo malinteso e partire per la sua avventura. Dato l’incipit di questa storia, potremmo aspettarci un gameplay di certo non corposo, ma comunque abbastanza lungo da sviscerare per bene la narrazione. Così non è stato: in sole cinque ore all’incirca abbiamo completato la storia, durante le quali viaggiamo nel paese natale di Jack, dove i vari snodi della trama non ci sono stati troppo chiari.
Una valle piena di incertezze e privata di senso
Mancata chiarezza non solo dovuta al non-sense che permea l’intera vicenda, e che a volte eccede nelle sue manifestazioni, ma anche per alcuni plot twist non del tutto sensati e aventi nesso logico con la vicenda in atto. Tra struzzi, astronauti magici e vagabondi, abbiamo di fronte a noi un insieme di avvenimenti senza senso e con un ritmo blando.
Un altro elemento mancante è il conseguente legame del giocatore con la storia. Non c’è troppa presa su di noi per via di un gioco che sembra crederci poco nella sua realizzazione, con una storia abbastanza lasca e inconcludente. Forse anche per via dei diversi personaggi che appaiono dal nulla, senza connessione con quanto visto fino a quel momento.
Non ci dobbiamo nemmeno aspettare un protagonista avventuroso e impavido, così come le mosse a disposizione sono abbastanza ridotte e rientrano nello spettro delle classiche impostazioni. Saltare, spostare mobili e lanciare piccoli oggetti, oltre che una capacità di difesa e resistenza abbastanza ridotte sono le principali caratteristiche di Jack. Non facilissimo.
I nemici invece ci attendono per rendere l’esplorazione più complessa, costringendoci a saltare e schivare interi ambienti, poco accattivanti guardando al level design. Nemmeno il tempo di fare capolino e dovremo affrettarci verso l’area successiva. Il sistema di lancio e combinazione degli oggetti non è particolarmente creativo, e i potenziamenti non hanno particolare rilevanza sull’avventura.
La recensione di Mayhem in Single Valley in pillole
Manca un’idea interessante, in Mayhem in Single Valley. Non c’è quel minimo guizzo di creatività necessaria, o lo sfruttamento delle nostre abilità manuali o di ingegno. Se lo stile grafico è piacevole, il team di sviluppo avrebbe potuto puntare a quel punto interamente sull’assurdità, regalandoci una serie di passaggi più originali. La prova su Nintendo Switch soddisfa in termini di risposta del motore di gioco, non di certo sugli altri aspetti, rendendo questo titolo a malapena sfizioso e con un suo senso intrinseco.
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