Dopo avervi raccontato qualche giorno fa OnePlus 13, il top di gamma del brand, oggi vi parliamo della versione più economica della gamma. OnePlus 13R costa 260 euro in meno rispetto al “fratello maggiore”, ma durante i test per questa recensione ci ha stupito in positivo sotto molti aspetti. La differenza nell’hardware c’è e si sente, ma con un chip Snapdragon 8 Gen 3 e una massiccia batteria da 6000 mAh, abbinati a una tripla fotocamera niente male, potrebbe essere una soluzione interessante per moltissimi utenti, disposti a qualche rinuncia per stare sotto gli 800 euro. Voi siete tra questi? Vi aiutiamo a capirlo in questa recensione di OnePlus 13R.
La nostra recensione OnePlus 13R
La scelta del nome, che aggiunge solo una “R” rispetto al top di gamma, serve a OnePlus a comunicare che questo smartphone è giusto a un passo dalla vetta dei top di gamma. Anche la confezione dà la stessa sensazione, molto simile con il coperchio rosso, lo stesso colore del caratteristico cavo USB Type-C, che è l’unico accessorio all’interno insieme alla spilla per estrarre la SIM.
Design e costruzione
Sul fronte del design, il OnePlus 13R introduce nuovi materiali che solitamente vediamo solo negli smartphone al vertice della categoria. Per esempio, il dispositivo utilizza il nuovo Gorilla Glass 7i sia sul fronte che sul retro, collegati da un frame in alluminio che mantiene lo spessore contenuto in 8.02 mm. Le dimensioni complessive si attestano su 161.72 x 75.77 mm, con un peso di 206 grammi — non un peso piuma, ma nella media. E la sensazione di robustezza fra le mani ci piace: si sente che è uno smartphone ben realizzato.
La versione Astral Trail, con una una finitura argento caratterizzata da un particolare pattern a cerchi concentrici, ci sembra quella più originale con il suo look metallico. Noi, invece, abbiamo provato la più classica variante Nebula Noir, con una finitura nera opaca con effetto satinato. Il suo “fratello maggiore” ha un effetto spazzolato che evita di mostrare le impronte, che ci è piaciuto molto — ma ci sembra che anche la variante 13R abbia una certa eleganza.
Sul lato destro trovate i tasti per volume e accensione/sblocco, mentre lo slider per passare da suono a vibrazione o silenzioso si trova sul lato sinistro. In basso trovate l’USB-C per la ricarica e lo slot per la SIM, mentre in alto il sensore infrarossi: OnePlus è fra le poche aziende che continuano a credere in questa tecnologia, che noi troviamo comodo (soprattutto per smettere di utilizzare il telecomando della TV).
Non manca la protezione IP65, che certifica la resistenza a pioggia e polvere. Si può fare di meglio (come le IP68 e IP69 del suo “fratellone” OnePlus 13), ma purché non casa direttamente nell’acqua dovrebbe sopravvivere.
Recensione OnePlus 13R: display
Il display ci è piaciuto, anche se un confronto diretto con il suo “fratello maggiore” permette di vedere le differenze fra i due. Che, tuttavia, sono solamente nella risoluzione: invece di QHD+, il pannello ProXDR da 6.78 pollici offre una risoluzione 1.5K (2780 x 1264 pixel). Altrimenti, implementa tutte le altre ottime caratteristiche di OnePlus 13 (con leggere differenze nelle dimensioni e nella copertura, qui in Gorilla Glass 7i invece che in Ceramic Guard).
Trovate quindi la tecnologia LTPO 4.1, che permette una gestione dinamica del refresh rate da 1 a 120Hz. La luminosità si attesta sui 1600 nits in condizioni standard, con picchi fino a 4500 nits — numeri ottimi per vedere contenuti anche all’aperto. Il pannello supporta gli standard HDR10+, Dolby Vision e HDRViVid, ed ha ottenuto la certificazione TÜV Rheinland Eye Care 4.0 per la protezione degli occhi.
OnePlus ha implementato diverse tecnologie per migliorare l’esperienza d’uso del display. La tecnologia Aqua Touch 2.0 garantisce la piena funzionalità anche con lo schermo bagnato, e funziona piuttosto bene. Invece, una nuova modalità dedicata (Glove mode) permette l’utilizzo con i guanti fino a uno spessore di 0.5 cm. E i tempi di risposta restano simili, anche se non rapidi come l’utilizzo normale.
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Sotto il display c’è un lettore di impronte, che si è comportato senza infamia nel lode. Buono l’audio stereo con supporto Dolby Atmos per guardare video e ascoltare musica (ma per bassi migliori, collegate cuffie o speaker tramite il Bluetooth.
Performance e gaming
Al centro di OnePlus 13R c’è lo Snapdragon 8 Gen 3, che si è comportato molto bene durante le prove per questa recensione. Accompagnato da 12GB di RAM LPDDR5X e da memorie UFS 4.0 con taglio da 256GB, riesce a gestire più o meno tutto quello che pensate di fare con uno smartphone. Tecnicamente, è un passo indietro allo Snapdragon 8 Elite del 13, ma nell’uso quotidiano è impossibile notare la differenza anche per chi come noi prova decine di smartphone all’anno.
Qualche differenza si inizia a notare provando i giochi più pesanti che funzionano su Android, ma anche qui OnePlus 13R si difende bene. Anche OnePlus ha sviluppato un nuovo CPU Scheduler, che ottimizza la gestione delle risorse durante il gaming. A differenza del tradizionale sistema Android, questa soluzione crea corsie preferenziali per i giochi supportati. Lo abbiamo provato con giochi come Genshin Impact e funziona molto bene, con ottime prestazioni senza scaldare il telefono.
A proposito: c’è un nuovo sistema di raffreddamento. La camera di vapore Dual-Cryo Velocity è stata ampliata rispetto al modello precedente, passando da 9144 mm² a 9925 mm². C’è anche un sensore di temperatura posizionato sotto il display. Anche stressando il dispositivo, resta piuttosto freddo (con qualche grado in più solo se giocate mentre carica la batteria, cosa sconsigliata in generale per la longevità del vostro dispositivo).
Software e funzionalità AI
OnePlus ha lavorato molto su OxygenOS 15 per quanto riguarda l’ottimizzazione software. Il nuovo sistema operativo occupa il 40% in meno di spazio rispetto alla versione precedente, e grazie all’introduzione del parallel processing che migliora anche la reattività generale del sistema: potete passare da un’app all’altra in maniera davvero fluida. Con un chip così potente e RAM veloce, non avreste dovuto attendere comunque molto tempo. Ma apprezziamo l’impegno e riconosciamo che in effetti il sistema è sempre stato rapido a rispondere.
Molte anche le novità di intelligenza artificiale. Ricerca Intelligente permette di cercare contenuti all’interno dei file utilizzando il linguaggio naturale, mentre Cerchia e cerca facilita la ricerca di informazioni direttamente dalle immagini sullo schermo. Inoltre, potete utilizzare Google Gemini con entrambe queste funzioni e per fare domande più complesse.
Ci sono tutte le funzioni AI che potete aspettarvi, comprese quelle per la fotocamera: rimozione dei riflessi, della sfocatura, miglioramento dei dettagli. E poi ci sono le Note AI, PassScan per fotografare i biglietti e aggiungerli al wallet, Magic Compose per riscrivere i testi. Tutte funzioni che potrete sfruttare a lungo, visto che riceverete quattro anni di aggiornamenti software e sei di patch di sicurezza.
Recensione OnePlus 13R: fotocamera
Il comparto fotografico si basa su tre sensori. Il principale è il nuovo Sony LYT-700 da 50MP, che rispetto al sensore del OnePlus 12R (IMX-890, sempre di Sony) garantisce prestazioni migliori anche con poca luce. Siamo rimasti ben impressionati da questo smartphone al buio: gestisce piuttosto bene il “rumore” pur aumentando di molto la visibilità. Snatura un po’ i colori negli scatti notturni in Night Mode, ma non più di soluzioni ben più costose. Le immagini hanno buoni dettagli, anche se la gestione del colore tende ad appiattire un po’ le sfumature. È comunque una buonissima fotocamera da “scatta e punta”, piuttosto rapida nel raccogliere informazioni e nel correggere eventuali problemi con l’AI.
Il secondo sensore da 50MP offre uno zoom ottico 2x (fino a 20X in digitale, anche se non consigliamo di andare oltre i 6X per non perdere troppi dettagli), ma ci piace soprattutto per i ritratti. L’effetto bokeh in modalità ritratto risulta un po’ troppo spinto per i nostri gusti, sfocando molto lo sfondo: meglio usare la modalità Foto e giocare con la distanza focale. Il “ritaglio” del soggetto però è ottimo in entrambe, e se volete scatti di maggior effetto per i social la modalità ritratto senza dubbio coglie nel segno.
Più “normali” l’ultra-grandangolare da 8MP con campo visivo di 112 gradi e la fotocamera frontale con sensore da 16MP e apertura f/2.4. L’ultra-wide ha però colori più freddi della principale, quindi meglio regolare un po’ la fotografia manualmente per maggior consistenza.
Interessante il nuovo algoritmo a doppia esposizione che cattura simultaneamente due immagini: una con tempi rapidi per i contorni nitidi e una con esposizione più lunga per i dettagli nelle ombre. Questo assicura di cogliere quei momenti “rapidi” che altrimenti sfuggirebbero, pur prendendosi il proprio tempo per calibrare la luce. Fotografare bambini o animali, che spesso si muovono nel momento peggiore per lo scatto, ci è risultato più facile. Potete anche scattare immagini Live in questi casi.
Per i video la qualità dell’immagine c’è, la stabilizzazione un po’ meno (c’è solo quella elettronica). Nulla di grave, ma meglio usare un treppiede e non camminare troppo quando registrate.
Scatti di prova
Autonomia e ricarica
La batteria del OnePlus 13R raggiunge i 6000 mAh, e si è comportata piuttosto bene durante i test di questa recensione. Anzi, sebbene sulla carta sia ampia quanto quella del OnePlus 13R, ci sembra si comporti anche meglio (forse per il processore diverso). Impossibile scaricarla in un giorno, se non usate troppo lo smartphone potete anche arrivare a due giornate senza troppa fatica. Ci sono smartphone con autonomia migliore, ma quasi nessuno ha anche prestazioni da gaming ottime.
La tecnologia di ricarica SUPERVOOC da 80W permette di ricaricare completamente il dispositivo in meno di un’ora, se avete un caricabatterie compatibile (in confezione non c’è). Manca, rispetto al fratello maggiore, la ricarica wireless magnetica. A questo prezzo ci saremmo aspettati di vederla, visto quanto è comoda e quanti accessori permette di utilizzare: un’occasione persa.
Connettività
OnePlus 13R supporta tutti gli standard di connettività più recenti. Il modem 5G è compatibile con le principali bande internazionali, mentre il Wi-Fi 7 garantisce le massime prestazioni nelle reti locali. Il Bluetooth 5.4 supporta i codec audio più recenti, inclusi aptX HD, LDAC e LHDC 5.0.
Noi abbiamo apprezzato molto la presenza di un eSIM (forse anche perché abbiamo testato lo smartphone anche negli Stati Uniti durante il CES).
Recensione OnePlus 13R: conclusioni
OnePlus 13R si è comportato piuttosto bene durante la nostra recensione, anche considerando il prezzo di 769 euro. La differenza rispetto al fratello maggiore (che invece ha un cartellino a quattro cifre) si vede soprattutto nella fotocamera più prestante, con stabilizzazione ottica per i video. Ma anche se ha display e processore peggiore sulla carta, nell’uso quotidiano si difende piuttosto bene: vedrete le differenze solo in un confronto diretto. In altre parole, arriva giusto a un passo da un buon top di gamma, per 260 euro in meno.
Detto questo, la verità è che la fascia di prezzo sotto i top di gamma è sempre più nutrita: ci sono diversi rivali a questo smartphone che offrono alternative ottime. E il fatto che costi 70 euro di più rispetto al 12R dell’anno scorso non aiuta, sebbene siano tutti giustificati da diverse migliorie tecniche. OnePlus 13R resta uno smartphone decisamente buono, che fa tutto piuttosto bene (e alcune cose, come l’autonomia, benissimo). Con la giusta offerta diventa un acquisto molto interessante.
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