Alcuni scienziati di Hong Kong annunciano una rivoluzione nella robotica: un robot mutaforma che può passare dallo stato liquido a quello solido. Nel video pubblicato dall’Università Cinese di Hong Kong, vediamo il robot passare attraverso delle sbarre, senza compromettere la forza. Mostrando che Terminator 2 con il suo T-1000 stava prevedendo il futuro.
Robot mutaforma capaci di liquefarsi e riformarsi
Questa è una scoperta scientifica ufficiale, pubblicata su Matter per il confronto con il resto della comunità scientifica. Ma sembra impossibile non pensare alla fantascienza e soprattutto al film di James Cameron: da Hong Kong arriva un piccolo T-1000.
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I ricercatori hanno mosso i robot su percorsi a ostacoli, hanno rimosso oggetti da un modello dello stomaco umano. E hanno persino fatto fuggire il robot da una gabbia liquefacendosi, per poi riformarsi nella loro forma umanoide originale.
“Dare ai robot la possibilità di passare dallo stato liquido a quello solido conferisce loro maggiori funzionalità”, afferma l’ingegnere Chengfeng Pan dell’Università cinese di Hong Kong in Cina.
La difficoltà principale sta nell’abbinare la forza dei robot rigidi con la flessibilità di quelli liquidi, in modo da farli muovere liberamente ma anche operare una volta giunti a destinazione. Per trovare un compromesso, un team di ricercatori guidato da Pan e dal suo collega, Qingyuan Wang della Sun Yat-sen University in Cina, ha guardato alla natura come fonte di ispirazione. Animali come i cetrioli di mare possono alterare la rigidità dei loro tessuti per migliorare la capacità di carico e limitare i danni fisici. Invece, i polpi possono alterare la rigidità delle loro braccia per mimetizzarsi, manipolare oggetti e muoversi.
Per farlo, hanno utilizzato il gallio, un metallo che fonde a soli 29,76 gradi Celsius: basta tenerlo fra le mani per farlo sciogliere. Con una matrice di gallio e particelle magnetiche, hanno creato una “macchina di transizione di fase solido-liquido magnetoattivo”.
Le possibili applicazioni vanno dalla rimozione di oggetti dai tessuti umani alla somministrazione di medicinali. Ma potrebbero anche servire per riparare circuiti e macchine senza bisogno di smontarle. Ma servirà ancora un grande lavoro di ricerca per arrivare a questo tipo di risultati.
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