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Robotaxi in Cina, milioni di autisti temono per il proprio lavoro

La Cina accelera sulla guida autonoma, cosa che potrebbe mettere a rischio 7 milioni di posti di lavoro: i robotaxi stanno arrivando sulle strade di numerose città cinesi. E i taxisti temono di dover trovare un’altra occupazione.

Robotaxi in Cina: una rivoluzione che minaccia 7 milioni di autisti

La Cina ha adottato un approccio aggressivo nell’autorizzare i test di robotaxi. Almeno 19 città stanno conducendo prove su taxi e autobus autonomi. Sette di queste hanno approvato test senza supervisori umani per almeno cinque aziende leader del settore: Apollo Go (Baidu)m, Pony.ai, WeRide, AutoX e SAIC Motor.

Apollo Go, sussidiaria del gigante tecnologico Baidu, prevede di schierare 1.000 robotaxi a Wuhan entro fine anno e di operare in 100 città entro il 2030.

L’espansione dei robotaxi in Cina minaccia direttamente l’occupazione di 7 milioni di autisti registrati per il servizio taxi, anche tramite app. Questo numero è aumentato significativamente negli ultimi due anni, passando da 4,4 milioni a 7 milioni.

Reuters ha intervista Liu Yi, un autista part-time di Wuhan, esprime preoccupazione: “Tutti diventeranno affamati“. I conducenti locali hanno soprannominato i veicoli Apollo Go “ravanelli stupidi“, per via del colore, e lamentano che causano ingorghi stradali.

A differenza della Cina, gli Stati Uniti hanno adottato un approccio più cauto. Waymo di Alphabet è l’unica azienda statunitense che opera robotaxi senza equipaggio a pagamento, con oltre 1.000 veicoli in tre città.

John Krafcik, ex CEO di Waymo, sottolinea: “C’è un chiaro contrasto tra Stati Uniti e Cina”, con gli sviluppatori di robotaxi che affrontano un controllo molto più rigoroso negli USA.

Prospettive future

Nonostante le preoccupazioni per la sicurezza, la Cina continua a promuovere i test di veicoli autonomi per sostenere gli obiettivi economici. L’automazione potrebbe beneficiare la Cina a lungo termine, considerando la diminuzione della popolazione. Tuttavia, gli economisti avvertono che è necessario bilanciare la creazione di nuovi posti di lavoro con la distruzione di quelli vecchi. Altrimenti, l’impatto potrebbe colpire la popolazione e l’economia in generale.

Ultimo aggiornamento 2024-08-14 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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Source
Reuters

Autore

  • Stefano Regazzi

    Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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