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Samsung Galaxy S22 Ultra provato in Giordania: le fotocamere hanno reso giustizia a Petra e Wadi Rum?

Sono volata in Giordania per scoprire le meraviglie di Petra e il deserto mozzafiato del Wadi Rum munita solo di uno smartphone: Samsung Galaxy S22 Ultra. Come se la sarà cavata? Vi raccontiamo il mio viaggio in +50 scatti.

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Sono stata in Giordania, per mettere alla prova le doti fotografiche del top di gamma di casa Samsung: sto parlando di Galaxy S22 Ultra, uno smartphone che promette foto spettacolari soprattutto su quella che Samsung chiama “nightography“. Sarà stato capace di mantenere le promesse senza farmi rimpiangere una fotocamera tradizionale? Vi racconto le sue doti portandovi in questo incredibile viaggio fotografico di oltre 1000 km che mi ha portata a scattare più di 500 fotografie. Allacciate le cinture e abbeverate i vostri cammelli… perché si parte (sto esagerando un po’ eh? Scusate ma è l’entusiasmo che parla).

Non solo l’articolo. Ma qui trovi anche il video del viaggio in Giordania con Samsung Galaxy S22 Ultra

Giordania: terra di meraviglie

La Giordania – a ragion veduta – è attualmente una delle mete turistiche più ambite del vicino oriente. Un luogo millenario abitato fin dalla notte dei tempi da popoli come i Nabatei che hanno lasciato testimonianze conosciute in tutto il mondo, come il sito archeologico di Petra, annoverato tra le sette meraviglie del mondo moderno insieme alla Muraglia Cinese, il Taj Mahal e il Colosseo.

Non sono tantissime le cose da vedere in Giordania, ma il governo giordano ha il merito di averle sapute promuovere come nessuno mai, tanto da spingere ogni giorno migliaia di turisti ad attraversare da nord a sud il suo territorio desertico e ricco di fascino. La stessa cosa abbiamo fatto anche noi: siamo saliti su un pullman, in compagnia della inseparabile guida Ibrahim, alla volta del Monte Nebo, proseguendo con una visita al Castello di Kerak (un castello templare abitato durante in tempi delle crociate), per poi terminare il nostro viaggio nelle due mete più conosciute della Giordania: Wadi Musa (città che ospita il sito archeologico di Petra) e il scenografico deserto di Wadi Rum... talmente scenografico da essere stato scelto da produzioni hollywoodiane per fare da sfondo a diversi film di fantascienza.

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Itinerario completo di viaggio: Amman, Monte Nebo, Castello di Kerark, Petra, Wadi Rum

In viaggio solo con Samsung Galaxy S22 Ultra

Lo so che partire per un viaggio di questo genere, munita solo di uno smartphone per immortalare i momenti migliori potrebbe sembrare un azzardo. E forse lo è stato. Ma uscire dalla propria confort zone fa bene, lo dicono tutti, e ve lo confermo pure io.

Ma proseguiamo per gradi. Samsung Galaxy S22 Ultra è il top di gamma attuale di casa Samsung e il suo comparto fotografico è completo e versatile sia dal punto di vista hardware che di quello software.

E’ dotato infatti una fotocamera ultra grandangolare da 12 MP che permette di catturare senza troppe difficoltà luoghi “stretti”, una fotocamera principale da 108 MP e due obiettivi tele da 10MP con zoom ottico (e non digitale) da rispettivamente 3X e 10X. Sono proprio ultimi a regalare tantissime soddisfazioni. Ma non vi spoilero nulla perché dovete vivere questo viaggio insieme a me, passo dopo passo, scatto dopo scatto. Intanto se siete curiosi e volete conoscere altri dettagli su Samsung Galaxy S22 Ultra, vi consiglio di guardare la video recensione sul nostro canale YouTube.

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⚠️IMPORTANTE! tutte le foto che troverete in questo articolo non sono state ritoccate (se non diversamente specificato). Inoltre sono state ridimensionate per non limitare la fruizione dell’articolo. Tutte le foto originali le trovate qui.
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Monte Nebo: Terra Santa e mosaici a non finire

L’aeroporto più comodo per raggiungere la Giordania è quello della capitale Amman, metropoli di 5 milioni di abitanti. Quasi la metà della popolazione giordana (10 milioni totali) risiede qui. Ma Amman la vedremo al ritorno. La nostra guida Ibrahim – che parla perfettamente italiano e che ha vissuto più di 8 anni a Torino – ci sta portando al Monte Nebo, luogo in cui si dice sia morto Mose. Qui nel 1932 i frati francescani acquistarono il sito e iniziarono i lavori di scavo che portarono alla luce delle rovine e ricostruirono gran parte dell’edificio della basilica (più noto come Memoriale di Mosè). Di fronte al Memoriale – in condizioni meteorologiche ottimali – si può godere il vasto panorama della Terra Santa.

Se dovessi sbagliare qualcosa in questo paragrafo, vi chiedo scusa in anticipo. Purtroppo le ore di assenza alle lezioni di religione a scuola hanno causato questo grave effetto 😑

Noi purtroppo non siamo stati così fortunati da vedere chiaramente la Terra Santa perché la giornata di vento fortissimo ha portato con se molta sabbia, oscurando completamente l’orizzonte con una “nebbiolina” abbastanza fitta. Se a Milano quello verrebbe chiamato smog, qui non è nient’altro che sabbia.

Questo è il risultato dello scatto con il sensore principale di Samsung Galaxy S22Ultra. Se vedete delle sbavature nei contorni (come ad esempio sugli alberi) è a causa della compensazione dello stabilizzatore ottico. Il vento infatti soffiava fortissimo, quasi da strappare di mano lo smartphone. Devo essere sincera, ho rischiato di perderlo a un certo punto…

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Vista della Terra Santa con il sensore principale di Samsung Galaxy S22 Ultra

Dato che non ho avuto molta fortuna con la Terra Santa, allora ho provato a immortalare la nostra guida Ibrahim (diamo un volto a questo uomo che ci ha sopportati per quattro lunghi giorni). Non ero vicinissima, quindi ho provato subito lo Zoom ottico 3X (senza modalità ritratto) che ha dato risultati eccellenti. Guardate la capigliatura sbarazzina a causa del vento come è ben dettagliata.

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Zoom ottico 3x di Samsung Galaxy S22 Ultra

Se invece volete sapere come se la cava con la modalità ritratto, eccovi accontentati. Come vedere il vento ha fatto del suo peggio per scompigliarmi la capigliatura ma meglio così. In questo modo potete apprezzare come il software sia preciso nello scontorno dei capelli, con un effetto bokeh molto naturale nonostante sia interamente digitale come in ogni smartphone sul mercato.

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Modalità ritratto di Samsung Galaxy S22 Ultra

Dalla cima del Monte Nebo avrete una visuale molto variegata, fatta di arbusti, sabbia ma anche zone verdi. L’area verde che vedere sulla parte sinistra si trova nei pressi della Sorgente di Mosé. Incuriosita, ho messo alla prova le ottiche zoom per provare a “guardare” un po’ più lontano.

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Sensore principale di Samsung Galaxy S22 Ultra – con editing
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Zoom ottico 3X di Samsung Galaxy S22 Ultra
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Zoom ottico 10X di Samsung Galaxy S22 Ultra

Nonostante il fortissimo vento, le ottiche tele conversano un ottimo livello di dettaglio tanto da renderle perfettamente fruibili.

Ma la zona nei dintorni del Monte Nebo è famosissima soprattutto per l’arte del mosaico. In questa area ve ne sono tanti e splendidamente conservati, come la nota mappa-mosaico di Gerusalemme e della Terra Santa situata dentro la chiesa ortodossa di San Giorgio a Madaba. Risalente al VI Secolo, questo mosaico che in realtà è una mappa, con i suoi due milioni di tessere di pietra vividamente colorata, raffigura colline, valli, villaggi e città fino al delta del Nilo. Le dimensioni? Beh notevoli: 25×12 metri… situati nel bel mezzo della navata centrale.

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Chiesa di San Giorgio a Madaba – Sensore ultragrandangolare
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Mappa-mosaico all’interno della Chiesa di San Giorgio a Madaba

Come ogni guida che si rispetti – alla fine eravamo dei turisti – veniamo portati dal nostro caro Ibrahim in un piccolo laboratorio locale perché qui l’arte del mosaico è stata tramandata fino ai giorni nostri diventando una vera forma di sostentamento per la popolazione locale.

Ai piedi del Monte Nebo c’è un un laboratorio/negozio che si chiama Mosaic Workshop in cui vi mostrano come lavorano i locali ma soprattutto potete comprare. E l’arte della vendita è un mestiere che i giordani sanno praticare molto bene. 🤣
Scherzi a parte, ci sono davvero delle piccole opere d’arte mosaicate come quelle che vedete qui sotto.

Come potete notare, il sensore 3X è davvero in grado di regalare grandi soddisfazioni, ancor più del sensore principale. I colori non sono sparati e risultano piuttosto naturali, con entrambi i sensori di Galaxy S22 Ultra.

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Sensore Principale di Samsung Galaxy S22 Ultra
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Zoom 3X di Samsung Galaxy S22 Ultra

Tra le opere mosaicate ci sono anche dei micro-mosaici pronti ad essere utilizzati come pendagli per collane fatte interamente a mano. A questo punto non potevo non mettere alla prova la modalità macro di Galaxy S22 Ultra. Come potete notare, ogni singolo tassello del micro mosaico è pienamente visibile, non è forse molto a fuoco perché mi tremava un pochetto la mano. Forse non la migliore macro sulla piazza, ma comunque un buon risultato.

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Ultra grandangolo di Samsung Galaxy S22 Ultra
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Modalità macro di Samsung Galaxy S22 Ultra

Il castello crociato di Kerak

Dopo aver speso qualche dinaro per le opere mosaicate siamo risaliti sul pullman dirigendoci alla volta del castello crociato di Kerak. Costruito dai cavalieri crociati, questo imponente castello del 1200 DC è considerato l’opera difensiva più poderosa dell’ingegneria cristiana medievale con influenze arabe e bizantine. Il castello è un ottimo luogo per sbizzarrirsi con la fotografia perché mette alla prova i sensori.

Come potete vedere il sensore principale in condizioni di luce ottimale, performa alla grande. La foto qui sotto è stata scattata con il sensore ultra grandangolare che distorce un pochettino quello che si trova ai bordi (basterà porre attenzione ai mattoni in basso a sinistra per notare come vengono deformati). La cosa che ho apprezzato maggiormente è che anche le parti più in ombra sono ricche di dettagli e l’esposizione è ben bilanciata. Nel complesso la foto è davvero d’impatto!

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Mura del castello di Kerak – Ultra Grandangolo di Samsung Galaxy S22 Ultra
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Castello di Kerak – Zoom ottico 3X di Samsung Galaxy S22 Ultra

Il castello di Kerak offre anche anche tanti spunti fotografici in condizioni di luce scarsa. Tra le sue sabbiose mura, si trovano stanze, cucine, depositi e corridoi usati dai soldati durante le crociate. Un ambiente in particolare ha permesso di scattare una foto molto scenografica avvalendosi dello zoom ottico 3X. Questo è il risultato: un gioco di luci e ombre, ricco di dettagli impreziosito anche dal raggio di luce polveroso ben visibile in foto. Il risultato ovviamente non è come quello che potreste ottenere con una mirrorless – siamo tutti d’accordo – ma rimane comunque altamente godibile.

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Castello di Kerak – Zoom 3X in condizioni di scarsa luminosità

Petra: oltre al “Tesoro” c’è di più

Dopo Kerark siamo partiti alla volta di Petra, sito archeologico agognato da tutti i viaggiatori del mondo, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 1985 e una delle sette meraviglie del mondo moderno.

Ma fate attenzione, spesso per “Petra” si intende la famosissima facciata del “Tesoro”. E invece non è così, il complesso archeologico di Petra si estende per diversi chilometri ed un luogo perfetto per tutti coloro che vogliono fare un (bel) po’ trekking. Il complesso di Petra fu rivelato al mondo occidentale dall’orientalista svizzero Burckhardt nel 1812… e fino ad allora – a parte i beduini locali – nessuno ne conosceva l’esistenza. Le numerose facciate intagliate nella roccia dall’antico popolo dei Nabatei, riferibili per la massima parte a sepolcri, ne fanno un monumento unico nel suo genere.

Prendo in prestito una mappa creata dal sito Bucketlisly Blog per spiegarvi quanto sia esteso il sito. Ma soprattutto troverete segnato l’esatto percorso che ho deciso di affrontare con i miei compagni di viaggio 😊 In totale abbiamo camminato all’incirca per 23 chilometri.

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Una volta acquistato il biglietto per Petra, dopo qualche minuto di cammino di imbocca il Siq, un suggestivo canyon, molto stretto e alto che percorrerete a piedi.

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The Siq, il canyon che porta i visitatori al “Tesoro”

Appena all’ingresso del Siq, si possono trovare tanti gattini che sono un po’ di tutti. Sono docili, non hanno paura, forse solo un po’ di fame. Spesso vi corrono incontro e sono sempre pronti a farsi regalare qualche coccola dai turisti. Io ne ho approfittato subito – senza ritegno – per fotografarne uno.

Per immortalarlo al meglio ho scelto lo zoom ottico 10X di Galaxy S22 Ultra e la lo scatto è spettacolare. Incredibilmente ricco di dettagli, ogni singolo pelo del morbido manto del micio è distinguibile. Mi ha stupita perché altri scatti con il 10X non hanno restituito lo stesso risultato. Credo che questo sia dovuto al fatto che in questa occasione ho potuto poggiarmi e rimanere molto ferma durante lo scatto e in più il gattino era baciato dal sole e perfettamente illuminato dalla morbida luce del mattino (erano circa le 7.45).

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Scatto con zoom 10X

Dopo 30 minuti di cammino lungo le rosse rosse del canyon Siq si apre di fronte a noi il Tesoro che vi lascerà a bocca aperta. Il “Khazneh” – tesoro per l’appunto – è l’entrata nonché l’immagine simbolo della leggendaria città di Petra. Il termine Khazneh venne attribuita dalle tribù beduine locali – beduini che troverete ovunque nel sito – dietro la convinzione che l’urna posta in cima alla facciata d’ingresso contenesse il tesoro di un faraone. 

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Il sito di Petra è – purtroppo o per fortuna – pieno zeppo di turisti; il mio suggerimento è quello di arrivare molto presto altrimenti dovrete sgomitare… e sappiate che la magia svanirà dopo poco mentre cercate di districarvi tra gente che cerca di fare foto, beduini che cercano di portarvi nei punti panoramici dietro pagamento o banalmente che cercano con insistenza di vendervi qualsiasi cosa.

Ma perché fermarsi la Tesoro visto da una prospettiva da “comuni mortali”? Decisamente meglio provare a vederlo da una posizione privilegiata. Con un ora e mezza di cammino in salita è possibile raggiungere un punto panoramico che vi permetterà di vedere il Tesoro da una prospettiva mozzafiato. Faticoso ma ne è valsa la pena.

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Sensore Principale
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Sensore zoom 3X
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Sensore Zoom 10X

Petra by Night: bello ma non indispensabile

Ogni lunedì, mercoledì e giovedì, Petra è visitabile anche di notte e levento di chiama Petra by Night. Tutto l’ingresso e il Siq fino ad arrivare al Tesoro vengono illuminate con piccole lanterne di carta che vi indicheranno il cammino. Una volta giunti al Tesoro, sarete invitati a sedervi per terra per poter godere di uno spettacolo beduino. E’ sicuramente qualcosa di suggestivo ma vi assicuro, non imperdibile.

Ma torniamo alle nostre foto scattate con Samsung Galaxy S22 Ultra. Quando lo smartphone nota che la luce è molto scarsa, in automatico vi propone la Modalità Notte: quello che dovrete fare è rimanere molto fermi mentre lo smartphone scatta diversi fotogrammi e poi li unisce per restituire l’immagine migliore possibile. Come potete vedere le immagini sono buone… se solo avessi avuto un treppiede sarebbero state ancora migliori. Vi assicuro che ho imparato la lezione 😒

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Petra by Night – scattata con la modalità notte di Samsung Galaxy S22 Ultra
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Petra by Night – scattata con la modalità notte di Samsung Galaxy S22 Ultra

Ah una cosa non vi ho spiegato, per i luoghi fastidiosamente affollati di turisti (tra cui faccio parte anche io) come in Giordania, Samsung Galaxy S22 Ultra (ma anche S20, S21, Z Fold e Z Flip) offre una funzionalità software molto interessante che si chiama “Gomma Oggetto“. Grazie all’intelligenza artificiale è possibile “cancellare” gli intrusi che di solito rovinano le vostre bellissime foto e il tutto avviene in modo preciso e impercettibile all’occhio.

In questo video di Tiktok vi lascio un breve tutorial che può essere sempre utile.

Wadi Rum: Marte sulla Terra

Dopo una notte di sollievo per i muscoli indolenziti, siamo partiti alla volta del Wadi Rum (leggi Uadi Ram) un deserto di sabbia rossa talmente singolare da essere scambiato per il pianeta Marte. Non a caso questa suggestiva location ha fatto da sfondo a svariati film hollywoodiani come The Martian, Dune, Star Wars: Rogue One e Star Wars: L’ascesa di Skywalker (episodio 9 per intenderci).
Anche qui si arriva prima al visitor center in pullman e poi con grande coraggio si poggia il proprio sedere nel cassone di un pick-up sgangherato. A prendersi cura di noi abbiamo trovato Salem (chissà se abbiamo capito bene il suo nome) il quale durante tutto il viaggio ha cantato con un matto per intrattenerci.

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La nostra guida beduina Salem
(chissà se abbiamo capito bene il suo nome)

Il deserto del Wadi Rum è incredibile, non ha bisogno di parole per essere raccontato. Bisognerebbe viverlo. Quello che posso fare io è cercare di trasmettervi le mie stesse emozioni attraverso un po’ di scatti.

Per catturare più suggestioni possibili dal Wadi Rum, il miglior sensore da utilizzare è lo zoom 10X… guardate qui che spettacolo. Gli scatti vanno forse a perdere un po’ di dettaglio ma la sensazione generale è proprio “wow”. E vi ricordo che tutti gli scatti NON sono editati.

Si chiama deserto, ma in realtà è popolatissimo: beduini, cammelli, alberi, rocce, montagne, dune, uccellini, incisioni rupestri. Un ecosistema difficile da dimenticare.

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Wadi Rum – Zoom 10X di Samsung Galaxy S22 Ultra
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Wadi Rum – Zoom 10X di Samsung Galaxy S22 Ultra
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Wadi Rum – Zoom 10X di Samsung Galaxy S22 Ultra
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Foto originariamente scattata in RAW

Quello che trovate qui sotto è uno di quegli scatti che mostrano perfettamente le doti del comparto fotografico di questo smartphone. Senza troppe difficoltà è riuscito a mantenere un ottimo livello di dettaglio nella parte più in ombra, senza però “bruciare” (rendendolo bianco) il cielo. Uno scatto equilibrata e bello anche senza editing.

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Wadi Rum – Sensore principale

E poi è arrivato il momento tanto agognato. Dopo aver mangiato sabbia (ce l’avevamo anche nelle mutande, giuro) e dopo essere morti di freddo per il vento feroce, abbiamo visto un normalissimo tramonto nel Wadi Rum. Normale per i beduini del posto forse, ma non per noi che siamo rimasti in religioso silenzio a goderci lo spettacolo.

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Zoom 3X
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Zoom 3X

SI-PUO’-FAREEEEE

Scusate la citazione nerd, che arriva dritta dritta da “Frankenstein Junior” ma ci voleva proprio. Ci hanno detto “vi portiamo a fotografare le stelle con lo smartphone“. Fa un po’ sorridere come affermazione, non vi pare? Beh è stato complesso ma ce l’abbiamo fatta senza troppi problemi.

Lasciamo che parli il risultato…. SBAM!

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Modalità PRO – 30 secondi di esposizione

Vi assicuro che non c’è nulla di artefatto in questo scatto, le stelle non sono state aggiunte in post-produzione. E’ tutto come sembra. Purtroppo abbiamo dovuto allontanarci a piedi – avventurandoci nel deserto di notte – per riuscire a eseguire lo scatto in modo da sfuggire dall’inquinamento luminoso del nostro campo Saraya Wadi Rum (che è molto lussuoso, come potete vedere dalla foto aerea) ma soprattutto molto – troppo – illuminato.

Nascosta dietro alle formazioni rocciose nei pressi dell’albergo, ho piazzato il cavalletto con Samsung Galaxy S22 Ultra e ho iniziato per tentativi. Eh si, perché una foto del genere ha bisogno di pazienza e tanti errori per trovare le impostazioni migliori. In 20 minuti sono arrivata alla conclusione che con 30 secondi di esposizione e ISO 800 si poteva tirar fuori qualcosa di interessante e così è stato. La foto non è dicerto priva di rumore, siamo tutti d’accordo, la montagna perde un po’ di dettaglio… ma il cielo stellato è chiaramente visibile ed è molto suggestivo. L’alone bianco centrale che potete percepire è causato – ahimè – dalle luci del nostro campo e quelle dei campi tutt’attorno. Insomma… deserto fino a un certo punto.

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Hotel Saraya Wadi Rum, campo a 5 stelle (scattata ovviamente con un drone)

La mattina successiva, il Wadi Rum mi ha dato il buongiorno – o meglio il BUONGIORNISSIMO – nel migliore dei modi. La foto sotto è stata scattata con il sensore ultra grandangolare che – come potete notare – in condizioni di luce perfette riesce a farsi perdonare le sbavature che abbiamo riscontrato in altre occasioni.

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Sensore ultrangrandagolare di Samsung Galaxy S22 Ultra
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Zoom 3X
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Sensore Ultragrandangolare

Amman: la popolosa

Stanchi e stremati da questa avventura insabbiata, prima di volare alla volta di Milano, ci siamo concessi un brevissimo tour della capitale Amman, la città più popolosa della Giordania (5 milioni di abitanti). Non vi mostrerò troppi scatti, promesso, anche perché se siete arrivati fino a qui, meritate già un premio.

Voglio solo farvi capire come gli zoom, ancora una volta, si siano rivelati una grande risorsa in questo viaggio giordano.

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Vista di Amman – Zoom 3X
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Vista di Amman – 10X

Indubbiamente il mio scatto preferito è quello del gigantesco murale di 27 metri realizzato dal duo artistico “Persona”. L’opera ritrae un uomo giordano che sostiene sul suo capo un capitello proveniente da Petra. A fare da contrasto, gli abiti moderni che ricordano le due anime di quest’opera chiamata “The Column“, come a ricordare al mondo intero gli sforzi che la Giordania fa per preservare i suoi tesori.

Lo scatto si commenta da solo. La profondità di campo che può regalare un teleobiettivo di questo genere è impareggiabile.

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Street art “The Column” – Persona – Scattata con Zoom 10X di Samsung Galaxy S22 Ultra

E quindi? Come se l’è cavata Samsung Galaxy S22 Ultra

Come avete potuto vedere con i vostri occhi, Samsung Galaxy S22 Ultra se l’è cavata egregiamente. Ciò non toglie che partire solo con lo smartphone è stato traumatico, ma con il passare dei giorni, mi sono convinta che si può fare per davvero. A renderlo davvero unico sono i due teleobiettivi Zoom Ottico 3X e 10X capaci di catture parecchi dettagli e regalandovi prospettive nuove, a volte impensate per uno smartphone. Le foto notturne – se muniti di treppiede – possono dare grandi soddisfazioni con poco sforzo e poche conoscenze fotografiche. Punta e clicca davvero promosso per questo Samsung Galaxy S22 Ultra che non mi ha fatto rimpiangere la mancanza di una mirrorless durante questo viaggio in Giordania.

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