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Samsung, riparazioni “self-service” per i dispositivi Galaxy

Dopo Apple, anche Samsung spiega come aggiustare i propri smartphone

Samsung annuncia un programma per le riparazioni “Self-Service” sui dispositivi Galaxy, che offre una guida per alcune riparazioni più semplici su smartphone e tablet dell’azienda coreana. Una mossa che segue quella di Apple della fine dell’anno scorso. E che risponde alla crescente domanda degli utenti riguardo al “diritto di riparare“.

Samsung guida nelle riparazioni “self-service” dei dispositivi Galaxy

Negli ultimi anni diversi utenti e associazioni clienti hanno parlato del “diritto di riparare”. L’idea alla base è che, una volta comprato un dispositivo, questo appartiene all’utente che può utilizzarlo come vuole. Anche ripararlo in autonomia o presso rivenditori non autorizzati. Pratica resa complicata dal fatto che spesso le compagnie non forniscono pezzi di ricambio (e anzi a volte chiedono ai fornitori di non vedere a terzi con contratti appositi).

Le pressioni degli utenti stanno però avendo effetto. Apple l’hanno scorso ha lanciato in tutto il mondo il proprio programma per le riparazioni indipendenti. E Samsung oggi fa altrettanto, sebbene entrambe le aziende consiglino di effettuare riparazioni in autonomia solo agli esperti.

LEGGI ANCHE: Apple Store, niente più riparazioni per gli iPhone “smarriti”

Riparazioni fatte in casa

Samsung riparazioni galaxy self-service sede rapporto qualità prezzo

Samsung ha annunciato il programma riparazioni self-service partendo da Galaxy S20, S21 e dai Galaxy Tab S7+. In pratica, gli smartphone e tablet top di gamma dell’anno scorso o di quello precedente. L’azienda offre strumenti, parti e soprattutto guide dettagliate su come riparare determinate parti. In particolare: i display, le cover posteriori in vetro e le porte di ricarica. Ma l’azienda assicura che arriveranno nuove riparazioni sui dispositivi già annunciati e che il numero di smartphone e tablet aumenterà. Anche se resta da capire se varrà anche per gli smartphone pieghevoli, particolarmente difficili da riparare.

L’azienda ha annunciato che collaborerà con iFixit, che da anni testa la ‘riparabilità’ dei dispositivi elettronici di ogni tipo. Il CEO di iFixit Kyle Wiens commenta: “Siamo emozionati di consultarci con Samsung per aiutarli a sviluppare soluzione per sostituzioni di parti e informazioni sulle riparazioni. Ogni volta che aggiusti un dispositivo, aiuti il pianeta“.

Una scelta sostenibile

Come prevedibile, Samsung insiste molto sull’ultima parte della frase del CEO di iFixit. La sostenibilità non solo rappresenta un valore fondamentale per il pianeta ma è anche un’ottima pubblicità per l’azienda. Che negli ultimi anni ha ridotto il packaging dei prodotti e iniziato sempre più a utilizzare materiali riciclati nei propri dispositivi, oltre a eliminare la plastica dalle confezioni il più possibile.

Le riparazioni permettono di estendere la durata di un prodotto elettronico, riducendo i rifiuti “e-waste” che sono difficilmente smaltibili. Ma la decisione con ogni probabilità arriva anche in vista delle nuove normative (arrivate o in analisi) riguardo il “diritto di riparare”.

Il nuovo servizio dovrebbe arrivare quest’estate. Vi terremo aggiornati sul debutto in Italia.

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Source
TechCrunch

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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