In un franchise traballante come il DC Extended Universe, costantemente alla ricerca di una propria direzione narrativa e scosso da continui sconvolgimenti editoriali e produttivi, nel 2019 Shazam! aveva rappresentato una piacevole sorpresa, grazie soprattutto al buon equilibrio fra epica e intrattenimento trovato dal regista David F. Sandberg. Quattro anni dopo, a seguito della nascita dei DC Studios sotto la guida di James Gunn e Peter Safran, approda al cinema Shazam! Furia degli dei, sequel che si prefigge il compito di portare avanti un racconto dall’anima teen all’interno di un franchise che sta repentinamente cambiando pelle.
Alla regia c’è ancora Sandberg, alla guida di un cast forte dei confermatissimi Zachary Levi, Jack Dylan Grazer, Adam Brody e Grace Fulton e delle nuove arrivate Helen Mirren, Lucy Liu e Rachel Zegler, con l’obiettivo dichiarato di espandere l’universo di Shazam! e di trovare una nuova sintesi fra il cinecomic e il cinema d’avventura per ragazzi, evocata dagli espliciti omaggi a I Goonies e ad altre opere di riferimento del sempreverde filone del teen movie. Un’operazione che dal punto di vista commerciale possiamo già classificare come un fiasco: nel momento in cui scriviamo, dopo qualche giorno di programmazione Shazam! Furia degli dei ha incassato appena 68 milioni di dollari, a fronte di un budget stimato in circa 125 milioni. Non tutto però è da buttare.
Shazam! Furia degli dei: un cinecomic dall’anima teen e con il cuore negli anni ’80
A seguito degli eventi del precedente film, Billy Batson porta avanti insieme alla sua “Shazamiglia” di fratelli adottivi una doppia vita: quella da aspiranti supereroi, pronti a difendere Philadelphia da qualsiasi minaccia, e quella da comuni adolescenti, alle prese con i primi amori, le difficoltà della crescita e il bisogno di trovare un proprio posto nel mondo. Uno scenario che cavalca chiaramente il successo di Stranger Things, incrociandosi però con una rivisitazione alquanto bizzarra della mitologia greca. Il bastone spezzato del Mago Shazam viene infatti riattivato a seguito delle azioni di Hespera e Kalypso (Helen Mirren e Lucy Liu), figlie del Titano Atlante che bramano il potere. Sulla loro strada c’è proprio la Shazamiglia, impegnata in una nuova avventura in cui il fantastico irrompe prepotentemente nella realtà.
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Rispettando pienamente il motto del more of the same, Shazam! Furia degli dei si adagia sul buon risultato del precedente capitolo, dando vita a un’opera senza infamia e senza lode, destinata soprattutto al pubblico dei giovani e dei giovanissimi. Le dinamiche tipiche dell’high school movie, come il bullismo, l’amicizia e le prime cotte, si fondono così con l’immaginario fantasy, fatto di draghi, maghi, unicorni, senza farsi mancare la leggendaria mela d’oro. Sandberg ci mette poi del suo, strizzando ripetutamente l’occhio al suo Annabelle 2: Creation e al resto del DC Extended Universe, insistendo in particolare sull’ammirazione che Billy nutre per Wonder Woman.
Il contributo di Helen Mirren e Lucy Liu
Dal punto di vista dello spettacolo, Shazam! Furia degli dei regge il confronto col predecessore, pur avvalendosi di una CGI a tratti decisamente raffazzonata. Helen Mirren e Lucy Liu sono due villain d’eccezione, capaci di caricarsi il film sulle spalle e di dare enfasi allo scontro con il gruppo di ragazzi supereroi. La stessa Rachel Zegler conferma le buone impressioni suscitate in West Side Story, dando vita a un personaggio in bilico fra umanità e mitologia, che avrebbe meritato più spazio.
Concentrandosi sull’azione, Sandberg mette però in secondo piano l’anima anni ’80 che aveva caratterizzato il primo film, insieme alle suggestioni del glorioso cinema di John Hughes. Il risultato è un racconto a due velocità, in cui il disagio adolescenziale fatica a convivere con le sfumature più mature, al punto che i supereroi ci appaiono come persone completamente diverse dalle loro più giovani controparti. L’atmosfera scanzonata e goliardica aiuta a smussare gli angoli, ma Shazam! Furia degli dei finisce per appoggiarsi prevalentemente a spunti comici poco ispirati o ripetuti allo sfinimento, come le ironiche menzioni alla “concorrente” Marvel.
Shazam! Furia degli dei: una nuova falsa partenza per il DC Extended Universe
Nel vortice di creatività e fantasia messo in scena da Sandberg ci sono comunque anche buone intuizioni, come una penna senziente facilmente associabile a ChatGPT, un utilizzo abbastanza originale della figura dell’unicorno o il convincente climax di emozioni conclusivo. Resta però la sensazione di essere di fronte a un’opera fuori tempo massimo, che arriva nel momento in cui il revival degli anni ’80 si avvia verso il tramonto e mentre lo stesso DC Extended Universe si appresta a vivere l’ennesima rivoluzione della sua breve e tormentata storia.
Apparentemente ci sono tutti gli ingredienti e con le giuste dosi, ma a Shazam! Furia degli dei manca l’anima che aveva permesso al predecessore di conquistare un insperato successo al botteghino, nonché un pubblico preciso a cui rivolgersi: troppo ingenuo e infantile per conquistare gli adulti, non abbastanza attraente per i giovani spettatori in cerca di un film evento, che in questo momento il DC Extended Universe non può fornire. Dopo il fiasco di Black Adam e il caso Batgirl, siamo quindi di fronte a una nuova falsa partenza in casa DC, nonostante qualche atteso cameo e alcuni timidi tentativi di collegamento al nuovo corso del franchise.
Dopo aver risollevato la Suicide Squad, James Gunn riuscirà a rivitalizzare anche questo interessante manipolo di giovani supereroi, fornendogli il carisma e la profondità che in Shazam! Furia degli dei evidentemente mancano? Non ci resta che attendere per scoprirlo, ma le premesse sono tutt’altro che incoraggianti.
Shazam! Furia degli dei è in programmazione nelle sale italiane dal 16 marzo.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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