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Chi è Shou Zi Chew, il Ceo di TikTok che parla al Congresso USA

Il 40enne dirigente costretto a esporsi per prevenire il ban del social

Il CEO di TikTok è dovuto “uscire allo scoperto”. Con la possibilità di un ban dell’applicazione social, il dirigente ha dovuto parlare ai tiktokers americani (che sono 150 milioni), spiegando che rischiavano di restare senza piattaforma. E anche comparendo davanti al Congresso americano per convincerli che i rischi di spionaggio cinese non ci sono. Ma chi è Shou Zi Chew, il CEO di TikTok che deve provare a risolvere questa situazione complicata?

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Shou Zi Chew, chi è il CEO di TikTok che parla al Congresso?

Shou Zi Chew ha 40 anni e da maggio 2021 è il Ceo di TikTok, il social network che ha fatto innamorare i giovani (e non solo) con i suoi video brevi e divertenti. Ma non è un personaggio da copertina: preferisce lavorare nell’ombra e rilasciare poche interviste. Solo in due occasioni si è mostrato al pubblico: al Bloomberg New Economy Forum di Singapore e al DealBook Summit del New York Times, dove ha parlato della sua visione per TikTok e delle sfide che deve affrontare.

Ma ora deve superare una sfida decisamente più complessa. Ovvero il convincere il governo americano a non bandire TikTok dal paese.

L’amministrazione Biden sostiene che il social sia una minaccia per la sicurezza nazionale, perché i dati degli utenti potrebbero finire nelle mani del governo cinese. E Congresso e Senato sembrano d’accordo. Vorrebbero che ByteDance Ltd., la società madre di TikTok con sede a Pechino, vendesse le sue quote dell’app a una società americana. Ma ByteDance si oppone a questa soluzione e ha il sostegno del Ministero del Commercio cinese.

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Zi Chew si trova quindi in una situazione delicata: deve difendere gli interessi di TikTok senza inimicarsi né Washington né Pechino. Ma sembra che Zi Chew sia abituato alle situazione complesse.

Dall’esercito alle sale riunioni

Non è, infatti, la prima volta che affronta una situazione difficile: quando era giovane, ha dovuto fare la leva obbligatoria nell’esercito di Singapore per due anni e mezzo. In quel periodo ha partecipato a un corso di sopravvivenza nella giungla del Brunei, dove ha dovuto costruirsi un rifugio, procurarsi il cibo e uccidere una quaglia con le sue mani.

Zi Chew è nato a Singapore da una famiglia modesta: suo padre era un operaio edile e sua madre una contabile. A 12 anni ha ottenuto dei voti eccellenti in un esame di stato, che gli hanno permesso di entrare in una scuola prestigiosa. Dopo l’esercito, si è trasferito a Londra per studiare all’University College e alla Harvard Business School. E da lì la sua carriera ha preso il volo.

Ha iniziato la sua carriera nel gruppo Goldman Sachs, poi ha fatto uno stage in Facebook e infine è diventato consulente nella DST Global, una delle società d’investimenti più influenti al mondo. Ed è proprio lì che ha trovato la strada verso TikTok.

Come Zhou Zi Chew diventa CEO di TikTok

TikTok

Zi Chew ha incontrato il creatore di TikTok, Zhang Yiming, nel 2012 a Pechino, mentre lavorava per DST Global. Allora TikTok era solo un progetto in noce, con un team di lavoro da sole trenta persone che volevano creare una app che mostrasse ai suoi utenti contenuti personalizzati da sconosciuti. Tutte stipate in un appartamento in un quartiere universitario.

DST Global ha creduto subito in TikTok e ha investito nella sua azienda madre, la ByteDance Ltd. Da allora Zi Chew e Zhang Yiming sono rimasti in contatto e hanno collaborato insieme. Nel 2021 Zhang ha nominato Zi Chew prima responsabile finanziario di TikTok e poi – dopo soli due mesi – amministratore delegato, al posto di Vanessa Pappas e (per pochissimo) Kevin Mayer, ex manager di Disney.

L’origine modesta a Singapore, l’educazione eccellente americana, il rapporto stretto con la società. La storia di Shou Zi Chew sembra renderlo la persona perfetta per tenere il equilibrio TikTok, in questo scontro che sembra avere soprattutto a che fare con il confronto fra Cina e USA, piuttosto che sul social in sé. Ma forse il futuro dell’app che gestisce potrebbe già essere fuori dalle sue mani, in un conflitto economico che sembra complicato superare. Come lo è la diffidenza del Congresso alle sue rassicurazioni.

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Source
La Repubblica

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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