Dato che il 2021 sta volgendo al termine, è giunto il momento di guardarsi indietro e dare un’occhiata a quali sono stati i momenti più incisivi dell’anno. E’ indubbio che il 2021 sia stato l’anno dei social network, anche a causa della pandemia, che ci ha costretto per molti mesi all’interno delle mura domestiche e a comunicare proprio tramite queste piattaforma. Facciamo quindi il punto sui momenti più importanti del 2021 per quanto riguarda i social network.
Social network 2021: i momenti più importanti
L’arrivo di Clubhouse
Uno dei momenti più importanti di quest’anno quando si parla di social network riguarda senza ombra di dubbio l’arrivo di un nuovo attore nel panorama di queste piattaforme: stiamo ovviamente parlando di Clubhouse, che ha debuttato lo scorso febbraio. Nonostante il suo ingresso prepotente e clamoroso nel business dei social questa piattaforma si è configurata come una vera e propria meteora, schiantatasi al suolo dopo qualche mese.
La sua influenza nell’ecosistema dei concorrenti non è da sottovalutare però, dato che seguendo il suo esempio molti altri colleghi hanno iniziato ad implementare sempre più opzioni relative alle chat vocali. Basti pensare alle chiamate vocali senza limiti di Telagram o alle Live Audio Rooms di Facebook.
Certo tutto questo interesse verso la voce è stato una bolla, ma qualcosa è destinato a rimanere.
Facebook down
Un altro evento che tutti ricorderete piuttosto bene è il grande blackout di Facebook, avvenuto pochi mesi fa. Il down ha coinvolto tutti i servizi legati al social di Mark Zuckerberg come WhatsApp e Instagram, ed è durato la bellezza di sei ore, oltre ad essere costato alla compagnia fior di miliardi.
La causa di questo oscuramento altro non è stato che un semplice errore umano: errore che ha evidenziato come l’impero social nelle mani di Meta sia tanto potente quanto fragile, lasciando molti utenti impossibilitati a comunicare su vasta scala.
Da Facebook a Meta
Rimanendo in tema Facebook, uno degli annunci più inaspettati dell’anno riguarda il rebranding della società in Meta, con l’avvento del Metaverso. Questo cambio di direzione è senz’altro in parte dovuto allo scandalo che ha investito la compagnia durante gli scorsi mesi, a causa dei cosiddetti Facebook Papers, che hanno mostrato come l’azienda non abbia in alcun modo cercando di combattere la disinformazione, incitandola persino in alcuni casi.
Probabilmente per distogliere l’attenzione delle persone su questo tema, Zuckerberg ha annunciato il cambio di nome di Facebook in Meta, con una offerta che si fonda sul concetto di Metaverso, ovvero uno spazio virtuale che garantisce una altissimo livello di immersività intrecciando la virtual reality con la realtà fisica.
Il Metaverso è presto diventato un trend, e molti colossi della tecnologia ne stanno costruendo la loro versione.
La scalata di TikTok
In questo scenario quasi del tutto nelle mani di Zuckerberg è impossibile non citare come TikTok stia diventando sempre più popolare, tanto che è arrivato a raggiungere il record di un miliardo di utenti attivi mensili in tutto il mondo. A fare la fortuna di questo social sono i video brevi, che hanno permesso gli utenti di creare vari tipi di contenuti, dai semplici balletti, alle clip un po’ più impegnate.
Insomma video brevi sui temi più disparati stanno lentamente trasformando la piattaforma in una sorta di versione alternativa di YouTube, nella quale è possibile imbattersi in contenuti legati alla musica e alla cultura, oltre che al semplice intrattenimento.
Tutto questo anche grazie all’algoritmo che muove i video, praticamente uno dei più efficienti mai visti sul mercato.
I video brevi
TikTok, come abbiamo detto, ha portato alla ribalta il concetto di video breve, mania che ha velocemente invaso anche il resto dei social network, che hanno tentato di imitare il loro collega con delle funzioni pensate ad hoc. Per questo abbiamo avuto gli Shorts di YouTube per esempio, una delle piattaforme che più si è sentita chiamata in causa dalla concorrenza di TikTok.
Nonostante questo, negli ultimi mesi si è assistito ad un parziale cambio di paradigma, dato che sempre più social, TikTok incluso, si sono visti costretti ad allungare un minimo di video pensati con questo format, per banalmente consentire ai creativi di avere più spazio di manovra con i loro contenuti.
Non è un caso che queste soluzioni stiano favore l’avvento di numerosi nuovi content creator.
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