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Recensione Sony Bravia 9, non sentire la mancanza degli OLED (o quasi)

Quando ci chiedono un consiglio per una TV, la prima cosa che chiediamo quanto vogliono spendere. Ascoltiamo con pazienza, poi consigliamo di spendere un po’ di più per prendere un OLED di ultima generazione. Non perché sia una tecnologia perfetta (anche negli ultimi due anni ha recuperato molto nel suo difetto peggiore, la luminosità). Ma perché il contrasto perfetto degli schermi OLED è impareggiabile. O almeno, lo era fino a quando abbiamo provato Sony Bravia 9 per questa recensione: i Mini LED non sono mai stati così vicini alla qualità della tecnologia rivale. Quindi siamo pronti ad abbandonare il nostro amore per gli OLED? Ve lo raccontiamo in questa recensione di Sony Bravia 9.

La nostra recensione di Sony Bravia 9

Qualche mese fa abbiamo provato Bravia 8, il top di gamma OLED di Sony — ed è un televisore davvero eccezionale per qualità d’immagine. Il Bravia 9, però, non è un “fratello maggiore” come il nome potrebbe far pensare: è tutto un altro TV. Utilizza infatti la tecnologia Mini LED: dietro a un pannello LCD troviamo migliaia di piccoli LED che, si illuminano per riprodurre l’immagine. L’OLED, invece, utilizza dei pixel “autoemissivi”: ognuno di questi può accendersi o spegnersi, senza bisogno di retroilluminazione. Questo permette di avere un contrasto perfetto: in una scena buia ma con una forte fonte di luce, la precisione degli OLED è di un altro livello.

Puntando su un pannello Mini LED per questo Bravia 9, Sony vuole in qualche modo dirci che crede che questa tecnologia possa dare risultati simili, se non migliori, dell’OLED. Una sfida che sicuramente interessa a chi come noi è appassionato di queste tecnologie, ma cosa ci “guadagna” chi compra questa TV? C’è una grande differenza in base ai modelli e agli anni di produzione, ma in linea di massima possiamo dire che i display LED riescono a essere più luminosi e corrono meno il rischio di rovinarsi.

La scommessa di Sony è di mantenere queste caratteristiche superiori, ma recuperare terreno su contrasto e fedeltà cromatica, dove di solito l’OLED ha una marcia in più. Ma oltre al display in sé, un TV ha tante altre caratteristiche che vale la pena analizzare. A partire dal suo aspetto.

Design: maggiore spessore, ma attenzione allo stile

profilo recensione sony bravia 9

La prima cosa che ci ha colpito mentre installavamo il nuovo Bravia, sono le dimensioni. Il pannello ha uno spessore di circa 5 centimetri, che non sono molti rispetto a qualche anno fa, ma sono superiori agli OLED. Ci sembra però questo aiuti Sony a rendere più omogeneo il profilo del TV, che ha lo stesso spessore lungo tutta la sua altezza (a esclusione del vano per le porte).

Il Bravia 9 è disponibile in tre dimensioni: 65, 75 e 85 pollici — noi abbiamo provato quella da 65 pollici, che misura 144,3 x 83,5 x 4,8 centimetri e pesa 32,4 kg senza piedistallo. Se aumentate il polliciaggio, arriverete anche sopra i 50 chili. Tuttavia, tutti i modelli sono compatibili con il montaggio a parete VESA, se preferite.

In linea generale, il design industriale di Sony ci piace. Le plastiche “a quadretti” sul retro ci sembrano robuste e la cornice in metallo spazzolato si fonde perfettamente con lo schermo. È un TV che ha stile. I piedini metallici neri sono estremamente versatili: noi li abbiamo montati al centro, ma potete anche montarli ai lati, sia in posizione rasente mobile che più elevata per una soundbar.

piedini del tv

Il telecomando, realizzato in parte con plastica riciclata, è ricaricabile e include microfono e retroilluminazione (anche se come sempre per l’Italia c’è anche un telecomando più classico a batterie con i tasti dei numeri). Noi abbiamo però usato praticamente solo il telecomando principale e abbiamo installato il televisore in modalità smart con Google TV (di cui parleremo a breve).

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Recensione Sony Bravia 9: una qualità dell’immagine davvero sorprendente

La qualità dell’immagine è il vero punto di forza di questo televisore 4K. La sera stessa in cui abbiamo ricevuto il TV, l’abbiamo testato guardando il Blu-Ray di Nosferatu, il nuovo film di Robert Eggers che avvolge il vampiro antagonista nelle ombre. Un test non da poco, che i Mini LED di Sony hanno superato alla grandissima.

Il sistema di retroilluminazione Mini LED conta 1512 zone di local dimming (che diventano addirittura 2808 in quello da 85 pollici), un numero di per sé già impressionante. Ma come ci aveva spiegato il team di Sony al CES di Las Vegas l’anno scorso, giocano un ruolo importante anche i chip a 22 bit che gestiscono i vari LED. In sostanza, invece di accenderli e spegnerli, possono modularne l’intensità in maniera più capillare. E a giudicare da quanto precise sono le zone d’ombre, senza praticamente nessun effetto blooming (con la luce che “sfocia” nelle zone che dovrebbe restare nere), funziona molto bene.

recensione sony bravia 9 neri profondi nosferatu

Il processore XR gestisce molto bene questa tecnologia (tramite XR Backlight Master Drive), raggiungendo un rapporto di contrasto di 391.521:1. Il tutto senza rinunciare a una luminosità a pieno schermo attorno ai 800 nit e fino a 3000 nit in HDR.

Dobbiamo però ammettere che l’effetto “wow” è diminuito spostandoci ai margini del nostro divano: gli angoli di visione sono meno buoni di quanto vorremmo. Serve comunque occhio per notarlo, ma se non siete dritti davanti al TV qualche sbavatura in più c’è.

Grande precisione nel colore e nella gestione del riflesso

La gestione del colore beneficia (attraverso XR TRILUMINOS PRO e Live Colour) è davvero ottima. Vi risparmiamo le percentuali di copertura, ma arriva molto più vicino all’OLED di qualunque TV Mini LED che abbiamo mai provato. E anche qui la maggior luminosità aiuta a godersi di più la scena, soprattutto guardano contenuti nei i principali formati HDR, inclusi HDR10, HLG e Dolby Vision.

Il refresh rate di 120Hz è ottimo per chi gioca (specie con PlayStation). E grazie alla luminosità maggiore potete giocare anche durante il giorno senza troppi problemi. Noi abbiamo la TV in un salotto molto luminoso, ma i riflessi (anche grazie alla tecnologia X-Anti Reflection) non ci hanno dato grandi problemi. Nelle scene buie si notano, ma solo se la giornata fuori è soleggiata. Un sensore RGB rileva la luce ambientale e regola automaticamente contrasto, temperatura colore e luminosità: funziona piuttosto bene (anche se noi l’abbiamo disattivato per la maggior parte dei test, per risultati più oggettivi).

Come sempre, Sony è bravissima nell’upscaling di vecchi contenuti (ci siamo riguardati anche il “vecchio” Nosferatu e ci ha soddisfatti). Ma la cosa che preferiamo è quanto sia buona la modalità Professionale, che permette di avvicinarsi il più possibile alle intenzioni dei registi, con una fedeltà cromatica molto elevata. Senza software di calibrazione e molta pazienza, non potete far di meglio.

Un audio di alta qualità

Come detto, potete montare facilmente una soundbar ai piedi di Bravia 9 (oppure usare il Bravia Theatre U che abbiamo da poco recensito), ma l’audio di questa TV Sony ci ha sorpreso anche da solo durante questa recensione. Il sistema Acoustic Multi-Audio+ con Beam Tweeter utilizza una configurazione a otto speaker: due tweeter, due mid-range, due subwoofer e due beam tweeter, disposti sia in basso che attorno allo schermo. Durante la prima installazione, potete usare il telecomando per fare un test audio e avere un effetto spaziale davvero eccellente.

La potenza totale di 70W si distribuisce uniformemente tra gli altoparlanti, offrendo un suono bilanciato e immersivo. Sentirete i dialoghi chiari davanti a voi, ma gli effetti sonori vi circonderanno. Potete utilizzare l’impostazione Sony o quella Dolby Atmos, la prima un po’ più brava a gestire le posizioni e l’altra un po’ meglio incentrata sui bassi. In ogni caso, sono ottime. E potete anche combinare l’audio del TV con soundbar e subwoofer Sony.

Software: come si comporta Google TV

recensione sony bravia 9 sistema operativo

La piattaforma smart si basa su Android TV con interfaccia Google TV, con l’esperienza utente fluida e intuitiva a cui siamo abituati. Potete avere tutti i servizi di streaming che volete, e l’uso dell’assistente AI di Google è ben fatto. Ci piace come Sony abbia integrato il proprio sistema audio immersivo nell’installazione su Google TV e il fatto che richieda se vogliamo o meno provare la modalità risparmio energetico (che ha un’impatto sulla luminosità). Abbiamo apprezzato anche la Eco Dashboard per valutare i consumi e la modalità “salva schermo” quando non guardate contenuti. Ottima l’integrazione con PlayStation, ma potete utilizzare tutte le console che volete (ma non ditelo a Sony!).

Connettività e porte

Il televisore dispone di quattro porte HDMI, di cui due sono HDMI 2.1 con supporto per 4K a 120Hz, VRR e ALLM. Una di queste porte supporta anche eARC per la connessione di soundbar e sistemi audio avanzati. Sono presenti due porte USB laterali (di cui solo una 3.0), un ingresso Ethernet, antenna e una gamma completa di connessioni wireless, tra cui Wi-Fi 6 (802.11ax) e Bluetooth 5.3. Il supporto per Chromecast, Apple AirPlay e Apple HomeKit garantisce la massima compatibilità con tutti i dispositivi mobile.

Recensione Sony Bravia 9: la qualità vale il prezzo?

Abbiamo visto pochi televisori sul livello di Sony Bravia 9. Sfida l’OLED nel suo terreno (contrasto e fedeltà cromatica) e, almeno stando perfettamente davanti al TV, non esce sconfitto di molto. E se usate molto la TV durante il giorno, la grande luminosità in HDR (senza perdere i neri profondi) può diventare un valore aggiunto non da poco. Ma i cinefili come noi, che guardano film solo a luci spente, continueranno a preferire quel “poco” in più che l’OLED ha da offrire. Bravia 9 ci arriva molto vicino, ma non abbastanza da vincere la competizione. Soprattutto perché un OLED, prendiamo il Bravia 8 (per restare in casa del brand giapponese e non passare alla Corea), costa un migliaio di euro in meno nel modello da 65 pollici.

Potete infatti trovare il modello da 65 (come quello provato da noi in questa recensione) a 3.499 euro sul sito di Mediaworld. Il modello da 75″ costa 500 euro di più su Amazon, mentre quello da 85 pollici costa 4.065 euro. Se avete tanto spazio, lo scatto di prezzo è sicuramente minore rispetto all’OLED — ma se restate sui 65″, trovate top di gamma OLED che costano meno.

Insomma, ci sembra che Bravia 9 sia il primo TV Mini LED a non farci rimpiangere l’OLED, ma manca ancora qualcosa per farci preferire quella tecnologia. Se però avete bisogno di più luminosità, difficilmente potrete trovare di meglio.

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Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

Autore

  • Stefano Regazzi

    Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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