Puntuale come ogni lunedì, torna la nostra rubrica “Come è cambiato”. E questa volta abbiamo scelto di raccontarvi l’evoluzione di un oggetto di uso quotidiano di cui è impossibile fare a meno: lo spazzolino da denti. Il protagonista assoluto dei nostri incubi da bambini – in fondo, diciamoci la verità, a nessuno piaceva lavarsi i denti quando si era piccoli -. E anche uno dei nostri fedeli alleati di bellezza – ma questo lo capiamo solo quando siamo adulti -. In ogni caso, lanciamoci subito alla scoperta della storia incredibile di questo oggetto.
La preistoria dell’igiene dentale
Il termine “preistoria” non è affatto casuale. La pratica dell’igiene dentale, infatti, sembra risalire addirittura al 5000 a.C, in un’epoca in cui gli Egizi erano soliti utilizzare una pasta specifica per la pulizia dei denti. Un antenato del dentifricio, che fece la sua comparsa nella storia molto prima dello spazzolino da denti. Questo arrivò infatti attorno al 3000 a.C, epoca a cui risalgono i primi ritrovamenti dei cosiddetti “bastoni da masticare“, ossia ramoscelli sottili dotati di un’estremità sfilacciata che venivano utilizzati per eliminare il cibo dai denti. Certo, si trattava di oggetti piuttosto rudi, il cui uso era tutt’altro che salutare, ma questo attesta che la pratica di lavarsi i denti vanta origini antichissime.
Con il passare del tempo, chiaramente, lo spazzolino da denti migliorò nell’aspetto e nella funzionalità. Le testimonianze provenienti da tutto il mondo ci parlano di oggetti con manici realizzati in legno, osso e avorio, e setole rigide realizzate con peli di cinghiale, maiale o altri animali. Nel 1223, ad esempio, il Maestro giapponese Dogen Kigen riferì di aver visto, durante un viaggio in Cina, alcuni monaci lavarsi i denti con uno spazzolino fatto di peli di coda di cavallo attaccati ad un bastoncino di osso di bue. Ancora una volta un oggetto molto lontano da quello che conosciamo oggi, seppur incredibilmente funzionale. Ma se le cose stanno così, quando è stato creato il primo spazzolino vero e proprio?
Il primo spazzolino da denti dell’era moderna
Chiarito che la pratica dell’igiene dentale ha un’origine antichissima, vi stupirà sapere che il primo vero e proprio spazzolino da denti prodotto in serie risale al 1780. L’invenzione è attribuita a William Addis di Clerkenwold, detenuto in una prigione dell’Inghilterra per aver causato una sorta di rivolta popolare. Nei suoi anni di prigione notò che il metodo usato per lavarsi i denti all’epoca, che consisteva nell’utilizzare uno straccio con sale e fuliggine, non era poi così adatto. E cercò quindi di trovare un sistema che fosse più funzionale e pratico. Fu sua l’intuizione di utilizzare un piccolo osso di animale come base, di forarlo e di farci passare delle setole – che aveva trovato non sappiamo bene come – per creare un oggetto utile per la pulizia dei denti.
Secondo qualcuno, il primo rudimentale spazzolino di Addis era costituito da un osso di animale su cui aveva sigillato alcuni peli umani, forse sottratti ad una guardia. Una soluzione alquanto macabra, seppur efficace. Ma fortunatamente sembra trattarsi di una leggenda. Quello che è vero, invece, è che una volta uscito Addis si dedicò alla produzione in serie degli spazzolini da denti, lanciando così a tutti gli effetti un business. Grazie alla sua intuizione, Addis diventò ricco, ma sfortunatamente morì troppo presto per godersi i suoi guadagni. Nonostante questo, però, ci ha lasciati con una delle più grandi invenzioni dell’età moderna.
Quando lo spazzolino diventa elettrico
Dopo l’invenzione di Addis, l’industria dell’igiene dentale si è mossa non poco per ottimizzare il prodotto, cercando di rendere lo spazzolino il più possibile funzionale. Attorno al 1938 le setole di animale furono sostituite da quelle di nylon, mettendo così in commercio lo spazzolino proprio come lo conosciamo oggi. E nell’ambito di questa continua evoluzione, nel 1954 arriva in Svizzera il primo spazzolino da denti elettrico funzionante, il Broxodent. Ideato dal Dott. Philippe-Guy Woog, era stato originariamente pensato per persone che avevano capacità motorie limitate e per pazienti ortodontici affinchè li potesse supportare in una pratica semplice come quella di lavare i denti. In realtà, nel giro di pochi anni ci si accorse che gli spazzolini elettrici erano utili a chiunque, perchè assicuravano una pulizia più accurata e mirata, occupandosi di buona parte de lavoro di spazzolatura.
Il vero e proprio successo degli spazzolini elettrici arrivò nel 1960 con il General Electric Toothbrush. Uno spazzolino in tutto e per tutto simile al Broxodent, che differiva però per il sistema di alimentazione. Il nuovo dispositivo, infatti, era dotato di un manico appositamente progettato per ospitare batterie ricaricabili al nichel cadmio. Il Broxodent, invece, andava collegato con una spina, il che rendeva il suo utilizzo più obsoleto, oltre che illegale secondo le norme dell’epoca. Nonostante questo, rimase comunque uno tra gli spazzolini più utilizzati per decenni.
Fortunatamente, la tecnologia si è evoluta, permettendo così di lanciare sul mercato prodotti sempre più funzionali. Nel 1987, ad esempio, fu lanciato sul mercato Interplak, il primo spazzolino ad azione rotatoria per uso domestico. E nel 1992, negli Stati Uniti, fu registrato il primo spazzolino a ultrasuoni. Insomma, prodotti molto lontani dal ramoscello da mordere degli antichi Egizi. E ancora non sappiamo cosa ci riserverà il futuro.
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