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Springer Nature contro ChatGPT: non è possibile accreditarlo come autore

Springer Nature, editore della celebre rivista Nature, ha stabilito che intelligenze artificiali come ChatGPT non possono essere annoverate tra gli autori da citare all’interno degli articoli.

Springer Nature vs ChatGPT

Il più grande editore accademico del mondo ha dovuto chiarire questa posizione a seguito dell’uso massiccio dell’A.I. per scrivere gli articoli scientifici. Tuttavia ha chiarito anche di non essere contro a un utilizzo di ChatGPT, purché questo sia dichiarato dagli autori.

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Insomma, un confine molto labile ma che si è reso necessario in quanto il 2023 parrebbe essere l’anno delle A.I. Difatti la stessa Springer Nature ha dovuto rilasciare delle dichiarazione a tal proposito:

Ci siamo sentiti in dovere di chiarire la nostra posizione: per i nostri autori, per i nostri editori e per noi stessi” ha affermato Magdalena Skipper, caporedattrice Nature, al sito The Verge.

Questa nuova generazione di strumenti LLM come ChatGPT è davvero esplosa nella comunità, che è giustamente entusiasta e gioca con loro, ma li usa anche in modi che vanno oltre il modo in cui possono essere realmente utilizzati al momento“.

A pensarci bene potrebbe apparire assurdo l’aver citato un’intelligenza artificiale all’interno di un articolo scientifico. Eppure un articolo pubblicato sulla rivista Oncoscience vede proprio ChatGPT essere citato fra gli autori.

La scelta è stata giustificata in quanto, a detta degli autori, l’A.I. ha contribuito intellettualmente al contenuto del documento. Tuttavia la risposta dalla comunità scientifica (e dei social) è stata fredda oltre che negativa.

Infatti, oltre alla puntualizzazione di Springer Nature, si sono sollevate altre voci contrarie al ritenere un’intelligenza artificiale al pari di un autore, in quanto impossibilitata a rispondere di fronte determinate responsabilità.

Quando pensiamo alla paternità di articoli scientifici, di articoli di ricerca, non pensiamo solo a scriverli“, ha per l’appunto sottolineato Magdalena Skipper. “Ci sono responsabilità che vanno oltre la pubblicazione, e certamente al momento questi strumenti di intelligenza artificiale non sono in grado di assumerle“.

Altro grande problema è l’attuale poca affidabilità di ChatGPT, criticità di cui OpenAI pare essere consapevole e al lavoro per risolverla.

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Maria Stella Rossi

Mangiatrice seriale di biscotti e ghiotta di pizza, adoro scrivere da sempre, ancor prima di imparare a tenere per bene una penna fra le dita. Sono una grande appassionata di libri, telefilm, film, videogiochi e cucina, mentre il mio sogno nel cassetto è quello di riuscire a catturare ed addomesticare una Furia Buia. Ma anche continuare a scrivere non è poi così male come desiderio.

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