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Oggi, 2 agosto, è l’Earth Overshoot Day: abbiamo già esaurito le risorse dell’anno

Nel 2022 la data era il 28 luglio

Di solito le giornate mondiali si celebrano. Ovvero sono ricorrenze istituite per ricordare figure di spicco, o avvenimenti importanti del passato più o meno prossimo.

Possono anche avere funzione di monito, come la Giornata mondiale della Terra. Che cade il 22 aprile e ci ricorda l’importanza della salvaguardia del nostro pianeta.

Data ancora più importante alla luce della giornata che, casualmente, cade oggi. E nella quale non c’è davvero nulla da celebrare, ma c’è semmai tanto da imparare, e ci sono tanti atteggiamenti – individuali e collettivi – da modificare.

Oggi, mercoledì 2 agosto 2023, è infatti l’Earth Overshoot Day, data che – come vedremo – cambia di anno in anno.

Ma cos’è l’Earth Overshoot Day?

earth overshoot day 2023

L’Earth Overshoot Day

Earth Overshoot Day in italiano è traducibile come Giorno del superamento terrestre. Ma una definizione appena più libera, Giorno del sovrasfruttamento della Terra, crediamo che possa rendere molto meglio l’idea di cosa si tratti.

È il giorno in cui, ogni anno, potremmo dire che il nostro pianeta va in rosso. Ossia, è il giorno in cui la Terra ha già consumato tutte le risorse previste per quello specifico anno.

Nel 2023, dunque, l’Earth Overshoot Day cade il 2 agosto. Ed è una magra consolazione sapere che nel 2022 il giorno era il 28 luglio. Avremmo guadagnato cinque giorni, d’accordo, ma è impietosa l’idea che – trascorsi sette mesi su dodici – il pianeta sia già in deficit di risorse.

Perché la data del 2 agosto

Ma come mai proprio oggi 2 agosto è l’Earth Overshoot Day del 2023? Come si calcola la data?

A occuparsene, dal 1971, è l’associazione non profit Global Footprint Network, che per il calcolo della data prende in considerazione diversi parametri. Tra cui la deforestazione, le emissioni di CO2, le varie forme di inquinamento e altri fattori ambientali, come il surriscaldamento globale.

Il giorno dell’Earth Overshoot Day, in sintesi, è il risultato del rapporto tra la biocapacità del pianeta (cioè le risorse che la Terra genera annualmente) e la richiesta annua delle risorse medesime.

Dal 1971 a oggi

Sulla home page del sito ufficiale dell’Earth Overshoot Day campeggia un impietoso grafico, che mostra quando è caduta la giornata dal 1971 a oggi.

Per i primi anni il superamento delle risorse annue è avvenuto poco prima del 31 dicembre. Dopo di che, già nel 1976 c’è stato un balzo indietro al 21 novembre. Da allora è un continuo retrocedere della data, sino ai record negativi del 2018 e del 2022, quando – come abbiamo detto – l’Earth Overshoot Day è stato il 28 luglio.

L’Italia

E il dato sconfortante non è solo questo. Perché finora abbiamo parlato della data del superamento delle risorse a livello globale.

Ma va da sé che non tutti i Paesi sfruttano le risorse allo stesso modo, e di solito una maggior industrializzazione e tecnologizzazione, se non sono accompagnate da un’adeguata attenzione alle energie alternative, portano a dati particolarmente impietosi.

È il caso del nostro Paese, dove quest’anno l’Earth Overshoot Day si è addirittura raggiunto già lo scorso 15 maggio.

Tanto per dare un’idea complessiva, il Qatar ha esaurito le proprie risorse annuali (incredibile ma vero) il 10 febbraio, mentre il Paese più virtuoso è il Benin (26 dicembre).

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#MoveTheDate

Global Footprint Network ha quindi fornito alcune indicazioni per tenere comportamenti virtuosi e provare a spostare in avanti il prossimo Earth Overshoot Day. Con tanto di hashtag da seguire su X, l’ex Twitter: #MoveTheDate.

I consigli sembrerebbero ovvi, ma tali non sono. Perché evidentemente se tutti li seguissero non saremmo nelle condizioni attuali.

Tra questi, ricordiamo la produzione di cibo limitando le emissioni, l’aumentare lo sfruttamento di risorse naturali per la produzione di energia, il costruire città all’insegna della mobilità sostenibile.

A cui noi aggiungiamo piccole pillole di buon senso individuali: spegnere l’auto ai semafori, non utilizzarla per spostamenti brevi, badare ai consumi domestici (evitando, ad esempio, di accendere lavatrice e lavastoviglie a mezzo carico, o di esagerare con l’impianto di condizionamento dell’aria).

Il discorso è sempre il solito, ma non lo si ripete mai abbastanza: in generale, non bisogna più pensare che lo stato di salute del nostro pianeta, in costante peggioramento, sia sempre e solo responsabilità di altri.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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