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Cosa ci aspettiamo dalle tecnologie del futuro?

Viviamo in un periodo storico in cui le previsioni sono necessariamente a breve termine

Come sarà la tecnologia del futuro?” è una domanda difficilissima a cui rispondere. Nonostante tutte le difficoltà del 2020 siamo infatti ancora in un periodo storico di grande fermento, in cui il nostro mondo può ancora trasformarsi in breve tempo. Anzi, paradossalmente proprio gli eventi dello scorso anno sono stati un propellente fortissimo per dare un’ulteriore spinta al progresso. E così, rispondere alla domanda con cui abbiamo aperto diventa difficilissimo. Ma a noi piacciono le sfide.

Perché è così difficile parlare del futuro della tecnologia?

la tecnologia del futuro

Se stai leggendo questo articolo, hai accesso a una connessione Internet. Certo, esiste la possibilità che un tuo amico lo abbia stampato e te lo abbia portato a mano (o spedito via posta se vuole essere proprio romantico), ma possiamo considerarla trascurabile. Non solo, ma è anche molto probabile che lo stia leggendo dallo schermo del tuo smartphone, sempre più spesso la principale finestra sul mondo. Ma non è sempre stato così e la cosa sorprendente è che, molto probabilmente, lo sai benissimo anche tu.

Smartphone e Internet sono due strumenti fondamentali per la nostra società. Sono diventati una parte indispensabile della vita di tutti i giorni. Delle cinque aziende più ricche al mondo, quattro (Amazon, Alphabet/Google, Facebook ed Apple) hanno a che fare direttamente con uno dei due e una (Microsoft) indirettamente. I governi dittatoriali controllano l’accesso a Internet per mantenere il potere e in quelli democratici il ban di un Capo di Stato dai social diventa un caso mediatico.

Però una buona percentuale di noi non solo ricorda un’epoca in cui smartphone e Internet non erano così pervasivi, ma addirittura una in cui non esistevano proprio. Ancora di più, possiamo facilmente riportare alla mente quando erano ancora percepiti come una tecnologia del futuro, un concetto quasi fantascientifico. Sono bastati venti/trent’anni per passare da un sogno remoto a una realtà a cui non possiamo praticamente rinunciare.

E questi sono solo esempi che chiariscono però perché sia così difficile pensare al futuro della tecnologia oggi. La nostra società è in trasformazione continua sotto questo aspetto. Quello che oggi potremmo definire un’idea remota, domani potremmo averla in mano. Il progresso non è mai stato così veloce e sembra accelerare ancora di più ogni giorno.

Come detto però ci piacciono le sfide e non basta la difficoltà a farci rinunciare.

La tecnologia del futuro, vista per trend

città futuristica tecnologia del futuro

La chiave per affrontare i problema è evitare di snocciolare prodotti e progetti promettenti. Ci sono sicuramente idee in circolazione che potrebbero risultare rivoluzionarie, ma è difficile capire quali lo saranno davvero. Alcune potrebbero rivelarsi irrealizzabili (anche solo per ragioni economiche), troppo avanti sui tempi o, viceversa, ritrovarsi superate da altri concept e tutti gli articoli su “Questo sarà il futuro della tecnologia” faranno sorridere. Una lezione che chi ha seguito con passione lo sviluppo dei Google Glass ricorderà bene.

C’è però qualcosa che si può comprendere da questi singoli prodotti e che si può estrapolare per previsioni con un buon grado di affidabilità: le tendenze. Se è difficile capire quali saranno i prodotti chiave della tecnologia del futuro, possiamo quantomeno dire in che direzione li troveremo. Il rischio dell’imprevisto che cambia tutto (uno a caso: l’emergere di una pandemia globale) esiste sempre, certo, ma possiamo essere più fiduciosi.

Quali saranno i trend della tecnologia del futuro?

foresta sole e luce

Ambiente ed ecologia

E quindi, quali saranno questi trend? Uno dei principali riguarderà l’ambiente e l’ecologia. Per quanto ci sia una qualche resistenza, la direzione tracciata va evidentemente verso lo sviluppo di forme di energia più sostenibili o tecnologie che ne rendano più semplice lo sfruttamento o ancora strumenti per migliorare l’efficacia energetica. Insomma, la lotta procede su due fronti: da una parte troviamo il modo di consumare meno, dall’altra cerchiamo di ‘pulire’ quei consumi a cui non riusciamo a rinunciare.

È una direzione evidente, con tantissime aziende e realtà impegnate in questo senso. Anche chi non è attivo nello sviluppare questo tipo di tecnologia, immagina il proprio futuro sempre più sostenibile, creando un mercato ricco per questi strumenti. Se una volta si puntava a essere a impatto zero, ora ci sono addirittura compagnie (anche grosse) che progettano un futuro a consumi negativi, per arrivare a cancellare l’inquinamento prodotto in passato.

Impegno sociale

Allargando poi la prospettiva si può inquadrare la spinta ambientalista in un quadro più ampio, di impegno sociale. La Corporate Social Responsibility è diventato un traino importantissimo nel marketing ed è un atteggiamento orientato a dare un contributo alla società in ogni ambito.

Le grandi sfide dei prossimi anni sono quelle della tutela della salute (accelerata dagli eventi degli ultimi mesi) e della sovrappopolazione. E così si sviluppano nuove tecnologie che migliorino la nostra gestione delle risorse, che permettano di portare nutrimento e acqua anche in zone difficili. Gli sviluppi possibili qui sono incredibili: dalle floating farm alla carne sintetica, le possibilità sono immense e non è detto che davvero il cibo del futuro siano gli insetti come si racconta ogni tanto.

Pensiamo anche al lato più tecnico

ready player one protagonista con realtà virtuale
La realtà virtuale di Ready Player One è davvero fantascienza? O potremmo vederla nel prossimo futuro?

Questi sono trend possibili da un punto di vista tematico, ma volendo scendere più nel tecnico, come sarà la tecnologia del domani? Quali sono i campi di sviluppo che si espanderanno? Basta guardarsi intorno con la giusta attenzione per avere una risposta, ma anche più di una.

Non si può ad esempio ignorare le potenzialità sempre più ampie offerte dall’intelligenza artificiale. Riusciamo ormai a sviluppare strumenti sempre più raffinati, ma che soprattutto (e qui c’è il vero salto di qualità) si automigliorano. Ogni passo avanti fatto in questa direzione vale dieci volte tanto e da vita a una tecnologia che in futuro potrà essere applicata in un numero incredibile di campi, dalla guida assistita all’elaborazione di dati alla pianificazione, alla logistica e tantissimo altro ancora.

Questo va di pari passo con gli sviluppi nel campo della robotica. L’applicazione di AI e machine learning aiuta ad avvicinare il sogno di automatizzare compiti di ogni tipo. E al di là di semplici strumenti per facilitare la vita, come versioni più elaborate dei classici robot aspirapolvere che ormai conosciamo (ma che fino a qualche anno fa erano fantascienza, ricordiamolo), potrebbero avere utilità sociali importantissime. C’è chi sta sviluppando cani-guida robotici per le persone non vedenti ad esempio.

E l’ultimo trend da considerare è quello della realtà virtuale. Avveniristico, affascinante e ancora (purtroppo) troppo costoso per avere una vera diffusione completa, apre teoricamente le porte a possibilità uniche. Si va dal semplice intrattenimento  alla possibilità di utilizzarla per formazione e assistenza a distanza, ma anche per aiutare a superare handicap. E se finora ci siamo limitati a simulare solo due sensi (udito e vista) si può solo immaginare dove potremmo arrivare volgendoci anche agli altri tre.

Il futuro della tecnologia è il futuro dell’economia, ma siamo sicuri sarà anche sostenibile?

campo verde coltivato

Ci stiamo immaginando un futuro in cui la tecnologia, nello specifico strumenti come intelligenza artificiale, robotica e realtà virtuale, saranno usati per ridurre l’inquinamento ed eliminare la fame nel mondo. Sicuramente un’immagine ottimista e qualcuno potrebbe pensare lo sia fin troppo. I più cinici potrebbero obiettare che sia un mondo che non si realizzerà mai, perché l’unico motore della società è il profitto. Ma non è poi così vero.

Da una parte perché la tecnologia ha portato a una certa democratizzazione nell’economia. I costi di entrata si sono ridotti ed è più facile lanciare la propria idea sul mercato. E così, è difficile ostacolare la diffusione di nuove tecnologie per ragioni di profitto: se posso vendere i miei pannelli solari via Facebook, sarà molto più difficile per i giganti del petrolio impedirmi di farlo. Si è aperta la porta a imprenditori che sono interessati non a massimizzare il profitto ma ad avere un impatto sociale positivo.

E anche se così non fosse, non è detto che l’alternativa più ‘spregevole’ sia necessariamente quella più profittevole. Sempre di più il pubblico richiede una certa attenzione sociale ed ecologica alle imprese. Forse è perché si iniziano a vedere le conseguenze negative di policy sconsiderate (sull’ambiente e sulla società), ma qualunque sia la ragione resta il fatto che il mercato è pronto a premiare le aziende virtuose con spese maggiori. E quindi rispettare il pianeta diventa un modo per guadagnare di più, non di meno.

Certo, non possiamo dare questo futuro più roseo per scontato, anzi. Tuttavia c’è la possibilità non solo di sperare, ma anche di avere un ruolo attivo nello spostare i piatti della bilancia. Abbiamo un potere eccezionale come consumatori e con quello possiamo plasmare il futuro della tecnologia e della nostra società. Non sprechiamolo.

Corporate Social Responsibility
  • Blowfield, Michael (Autore)

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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