The Dark Pictures Anthology: The Devil in Me sta per arrivare e noi abbiamo avuto l’opportunità di provarlo in anteprima: questa è la nostra recensione. La nostra prova è avvenuta su PC tramite un codice Steam.
La recensione di The Dark Pictures Anthology: The Devil in Me – si torna alle origini
Nel corso della sua carriera Supermassive Games ha abituato molto bene il suo pubblico, offrendo storie agghiaccianti e molto diverse tra di loro. Con House of Ashes l’asticella dell’adrenalina e dell’inquietudine è stata leggermente abbassata per dare spazio al comparto grafico, alla magnificenza delle ambientazioni e al movimento.
Con The Devil in Me però si torna vagamente alle origini. Supermassive Games ci regala una storia avvincente, che ci tiene spesso e volentieri sul filo di un rasoio. Non mancano poi novità e nuove funzionalità che di certo renderanno felici i fan della serie.
Un cliché interessante
La storia ci viene narrata dal Curatore, che con eleganza e mistero ci introduce questo nuovo racconto, tanto cliché quanto emozionante. Il nucleo della storia è infatti una troupe televisiva, composta da cinque persone, che è stata invitata a girare l’episodio di un documentario in quello che sembra essere il Castello degli Orrori – o almeno un’eccellente ricostruzione – del famigerato H.H. Holmes, uno dei serial killer più spietati d’America.
I nostri protagonisti sono stati invitati da Grantham Du’Met, timido e riservato miliardario che sembra avere una spiccata passione – oppure ossessione – per l’assassino e tutto ciò che ne concerne. La troupe è però entusiasta di dare una svolta alla carriera, in particolare perché negli ultimi tempi le cose sono un po’ degenerate.
Tuttavia ci troviamo su un’isola privata, all’interno di un gigantesco castello con chissà quante stanze e un proprietario di casa piuttosto sospetto, oseremmo dire. Sappiamo come vanno a finire queste cose, giusto?
Nuove aggiunte e meccaniche
Nel corso della nostra avventura abbiamo la possibilità di controllare tutti e cinque i personaggi, ciascuno dei quali avrà un piccolo inventario e degli oggetti che potrà utilizzare. Questa è una delle prime novità che possiamo notare in questo capitolo, l’inventario. Ogni personaggio disporrà di uno o più oggetti che torneranno estremamente utili mano a mano che si procede in avanti con il gioco.
L’inventario non è però l’unica novità introdotta in questo nuovo capitolo della serie. Noterete fin da subito, infatti, che i personaggi avranno la possibilità di correre (sì, esatto, correre!) e di arrampicarsi su sporgenze oppure casse che potremo spostare avvicinandoci ed interagendo con esse.
È però l’inventario a stupire più di tutti, poiché ci permette di risolvere alcuni puzzle ambientali. Kate Wilder, la conduttrice dello show, ad esempio porta con sé un cristallo d’ametista che la aiuta a calmarsi; Erin Keenan, la fonica del gruppo, invece avrà con sé un inalatore (l’asma è una brutta bestia) e anche un microfono direzionale.
Questo significa che, a seconda della situazione in cui ci troveremo con i nostri personaggi, potremo utilizzare questi oggetti per mantenere in vita i nostri amici (insomma, dipende dalle vostre precedenti scelte, ovvio).
I personaggi, come accennato, possono anche correre, saltare ed arrampicarsi, permettendoci quindi di esplorare più a fondo la stanza o il luogo in cui ci troviamo. In questo nuovo capitolo abbiamo infatti la possibilità di esplorare ed osservare con più attenzione l’ambiente circostante. Possiamo inoltre trovare oggetti, documenti, codici che ci serviranno più avanti e anche dei piccoli collezionabili.
In merito a ciò, Supermassive Games introduce un’altra novità: la possibilità di nascondersi.
Ci saranno alcune situazioni in cui dovremo decidere se nasconderci oppure fuggire/agire; nel caso nella prima, dovremo poi mantenere la calma e sotto controllo il nostro battito cardiaco. Un’aggiunta interessante, che ci ha dato quel pizzico di adrenalina in più – specialmente quando non riuscivamo a trovare il nascondiglio.
In quanto ad atmosfera, la totale mancanza – o quasi – di luce e la musica inquietante ci aiutano a calarci nella parte. The Devil in Me punta più sul senso di angoscia, che cresce sempre di più nel corso della nostra avventura. Siamo tesi, camminiamo sul filo di un rasoio, mentre un avvolgente senso di inquietudine ci stringe, sempre di più e sempre più forte. Tuttavia non mancano quei jump scare messi lì appositamente – alcuni più mirati e studiati, altri leggermente più prevedibili.
Per quanto riguarda gli enigmi non abbiamo avuto alcun problema. Le istruzioni fornite dal gioco sono sufficienti per risolvere velocemente i vari puzzle che si trovano in giro. Tuttavia speravamo di poterci mettere più alla prova e avremmo quindi gradito enigmi più elaborati.
Relazioni e personaggi
Sappiamo che le scelte sono sempre state un elemento importante all’interno della serie di The Dark Pictures Anthology. Qui, in questo nuovo capitolo, sembrano essere ancora più significative e serie. Nel corso della nostra esperienza dovremo far comunicare i personaggi e questo permetterà alla loro particolare relazione di diventare più o meno solida, a seconda delle vostre scelte precedenti.
Tra alcuni di essi la tensione si taglia con un coltello e sarà compito nostro decidere verso che direzione portare la relazione. Come al solito, mano a mano che si procede in avanti, le scelte diventeranno sempre più complicate e basterà un solo errore – esatto, solo uno – per far morire uno o più personaggi.
Questo aspetto, per alcuni giocatori, potrebbe risultare frustrante. Dal nostro punto di vista, invece, potrebbe invece spingere il giocatore a provare di nuovo il titolo. Rigiocando il videogioco, infatti, si potranno prendere decisioni differenti che porteranno il giocatore verso nuovi orizzonti.
In questo contesto, inoltre, entrano in gioco le famose premonizioni. Funzionano esattamente come nei giochi precedenti, offrendoci una sorta di anteprima del modo in cui potrebbe morire quel personaggio. Prestate quindi attenzione all’ambiente circostante perché le premonizioni possono trovarsi nei luoghi più improbabili.
Qualche difetto
The Devil in Me è riuscito ad introdurre funzioni interessanti, con tanto di storia avvincente e misteriosa. Tuttavia ci sono ancora alcuni problemi che possono rendere la vostra esperienza di gioco frustrante e difficoltosa. Stiamo parlando dei movimenti dei personaggi.
Avendo introdotto funzioni come la corsa, l’arrampicata e la possibilità di nascondersi, eravamo convinti che Supermassive Games avesse anche sistemato i movimenti dei personaggi, rendendoli più fluidi e naturali. Sfortunatamente non è stato così.
I movimenti continuano a risultare goffi e macchinosi, quasi legnosi come i vecchi videogiochi degli anni ’90. Inoltre le arrampicate, i salti sui cornicioni e l’esplorazione hanno spesso dato l’impressione di essere finti, poco naturali. Anziché aumentare la tensione, che fino a quel momento era quasi alle stelle, questi movimenti sbagliati hanno rischiato di rovinare tutto.
Per quanto riguarda bug o problemi, possiamo ritenerci soddisfatti. In tutta la nostra avventura abbiamo dovuto riavviare il gioco solo una volta: in una determinata sezione del gioco, infatti, la mano del personaggio non si muoveva e questo non ci permetteva di inserire un codice. Il problema però si è risolto velocemente.
La recensione di The Devil in Me – in conclusione
House of Ashes non ci aveva entusiasmato molto ma The Devil in Me ha cambiato le carte in tavola. Ci troviamo davanti ad un gioco completo, seppur con qualche difetto, che ci ha regalato un’esperienza intensa e misteriosa. Un perfetto capitolo di chiusura per la prima stagione di The Dark Pictures Anthology.
The Devil in Me vanta personaggi molto più stratificati rispetto a quelli precedenti, e costruiti con più attenzione. Da un punto di vista grafico abbiamo notato un netto salto di qualità, in particolare per quanto riguarda le espressioni dei nostri personaggi. Questa volta le emozioni si vedono e si sentono, rendendo il tutto ancora più realistico.
Inoltre, il mistero dell’assassino è davvero interessante, e vi terrà incollati allo schermo. In questo capitolo della serie viene raccontata una storia superba, che però non riuscirà mai a darci tutte le risposte che cerchiamo. Forse è perché non siamo riusciti a salvare quel personaggio? Non possiamo saperlo con certezza; l’unica cosa di cui siamo certi è che abbiamo voglia di rigiocarlo per vedere cosa ci siamo persi e questo è un aspetto incredibilmente positivo.
The Dark Pictures Anthology: The Devil in Me debutta ufficialmente venerdì 18 novembre. E voi, siete pronti? Per ulteriori informazioni potete consultare il sito ufficiale.
- Questo bundle include 2 giochi completi: House of Ashes e The Devil In Me, mazzo di carte, 2 spille da collezione, mappa...
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- L'Antologia di The Dark Pictures è una serie di videogiochi horror dalla trama ramificata. ciascun episodio è...
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