fbpx
MobileNewsSoftwareTech

Tinder fa causa a Google

Secondo la parent company Match Group i pagamenti del Play Store violano l'antitrust

Match Group, la parent company di Tinder e Hinge, ha fatto causa a Google per violazione delle leggi antitrust con i pagamenti su Play Store. Infatti al centro della discussione ci sono ancora una volta i pagamenti in-app. Il CEO di Match Group spiega che questa è una “ultima spiaggia” ma l’azienda non poteva far altro, visto che Google ha minacciato di rimuovere l’app di dating dal 1 giugno.

Tinder fa causa a Google per i pagamenti sul Play Store

Al centro della controversia le policy di Google annunciate nell’autunno del 2020. Google aveva “chiarito” che avrebbe richiesto a tutti gli sviluppatori che vendono beni e servizi con acquisti in-app di utilizzare il sistema di pagamento di Play Store. Google aveva messo come data ultima per implementare questa misura il 30 settembre 2021, per poi prolungare la scadenza al 1 giugno 2022.

Match Group dichiara che tuttavia Google aveva “precedentemente assicurato” che avrebbe permesso a Tinder e Hinge di mantenere il proprio sistema di pagamenti. Invece, ora dice che Google ha minacciato di rimuovere le app dal Play Store a partire dal 1 giugno se non implementano i pagamenti.

Nel testo della denuncia, si legge: “Dieci anni fa Match Group era partner di Google. Oggi siamo suoi ostaggi“.

Tinder Tananai

Il CEO di Match Group Shar Dubey spiega: “Questa denuncia è una misura da ultima spiaggia. Abbiamo trovato, in buona fede, a risolvere questi problemi con Google, ma la loro insistenza e le loro minacce di rimuovere le app del nostro brand dal Google Play Store il 1 giugno ci hanno lasciato senza scelta se non quella di intraprendere un’azione legale”.

Google ha dichiarato a riguardo che Match Group paga una commissione del 15%, una delle più basse fra le “principali piattaforme”. Inoltre ha spiegato che il fatto che Android sia un sistema aperto permette di utilizzare altri Store di applicazioni o metodi alternativi se non volesse pagare la commissione.

Questa azione legale però suona all’unisono con altri interventi legali nei confronti di Google e Apple. E il fatto che attualmente nel Senato degli Stati Uniti si studia una legge per aprire il mercato dei pagamenti in-app sta facendo correre Apple e Google ai ripari. Google in particolare ha iniziato a marzo a testare dei pagamenti in-app alternativi con Spotify. Ma al momento la situazione resta ancora complessa. Vi terremo aggiornati al riguardo.

Bestseller No. 1
Google Pixel 6a - Smartphone 5G Android sbloccato con...
  • Google Tensor, la mente di Pixel 6a. Google Tensor e' il primo chip realizzato da Google, appositamente per Pixel e...
  • Google Tensor ti aiuta a portare a termine le tue attività velocemente. Google Tensor rende Google Pixel 6a più veloce...
  • La batteria che si adegua alle tue esigenze. La batteria adattiva di Google Pixel può durare più di 24 ore. Capisce...

Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

Da non perdere questa settimana su Techprincess

 

🎮 Che impatto avranno le elezioni americane sui videogiochi?
🚘 I gadget più strani delle case automobilistiche
🇨🇳 Un gruppo di ricercatori cinesi ha sviluppato un modello di IA per uso militare basato su Llama di Meta

🔍 ChatGPT si aggiorna e ora naviga sul web
Ma lo sai che abbiamo un sacco di newsletter?
 
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
 
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
 
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Source
Engadget

Autore

  • Stefano Regazzi

    Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

    Visualizza tutti gli articoli

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button