Tink, la piattaforma di Open Banking in Europa, ha reso noti i risultati del proprio report “Open banking 2019″. Si tratta di un ampio sondaggio condotto da Tink e YouGov per conoscere le opinioni delle banche europee nei confronti dell’open banking e comprendere meglio come i dirigenti finanziari stiano rispondendo a uno dei più grandi cambiamenti del settore.
Si tratta di un sondaggio avvenuto nel corso del 2019 che ha raccolto le opinioni delle banche europee nei confronti dell’open banking. La ricerca a livello europeo ha incluso 269 importanti dirigenti di servizi finanziari distribuiti in 17 paesi.
I partecipanti hanno risposto alle domande attraverso interviste telefoniche ed un questionario online.
L’Open Banking in Italia
Per quanto riguarda l’Italia, dal report di Tink si evince che il 57% delle banche italiane ha un atteggiamento positivo nei confronti dell’open banking e ne vede una concreta opportunità. Inoltre l’81% dei banchieri ritiene che il settore stia subendo una trasformazione significativa grazie all’open banking.
Secondo gli intervistati i principali vantaggi dell’Open Banking sono:
- Sviluppo di servizi digitali migliori
- Riduzione dei costi di acquisizione dei clienti
- Vendita dell’accesso ai dati che vanno oltre la PSD2
Si tratta di un riscontro favorevole rispetto alla tematica spinto da due matrici. Da un lato abbiamo l’apertura di un dibattito importante per incoraggiare l’uso dei pagamenti digitali, in favore di un’economia cashless. Dall’altro lato, la minaccia delle grandi aziende tech, come Microsoft, Amazon, Google ed Apple, che in Italia è più evidente che altrove.
L’interesse delle Big Tech
Dal report si evince come l’ascesa della “big technology” nel settore dei servizi finanziari preoccupi le banche italiane (52%)
L’espansione delle big tech nel settore è avvenuta finora principalmente tramite partnership ma spaventa anche
che tutte le grandi aziende tech abbiano lanciato la propria piattaforma di pagamento. Facebook Libra, Google Pay, Apple Pay, Amazon Pay o WeChat Pay sono solo alcuni esempi.
La questione PSD2
Il 19% degli intervistati italiani ritiene che la PSD2 “incoraggi in modo significativo l’innovazione” rispetto ad una media europea che si attesta sul 13%. Tuttavia, il 43% degli intervistati vede la PSD2 come una minaccia ai propri modelli di business esistenti.
Dal report si evince infatti come coloro che considerano le normative come una minaccia per la propria attività sono meno positivi nei confronti dell’open banking. Le preoccupazioni dei banchieri sono, quindi, legate all’avanzare delle tech company in ambito finance e alla PSD2, ma non è l’open banking di per sé a
destare ansie. Probabilmente, la paura maggiore resta quella di perdere la fedeltà dei clienti, con il 48% degli intervistati che ha manifestato questa preoccupazione.
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