Trending on Streaming – La Ruota del Tempo gira a rilento

La Ruota del Tempo, la cui seconda stagione è iniziata in streaming su Prime Video da qualche giorno, sembrava uno dei grandi candidati a riempire il vuoto lasciato da Game of Thrones. Una grande epopea fantasy pronta ad accompagnarci per anni, con una vicenda intricata e amatissima dai fan del genere. Eppure il suo debutto non è stato fragoroso come si sperava e questo ritorno stenta a ingranare.

La Ruota del Tempo, la seconda stagione è in streaming su Prime Video

Veniamo da una prima stagione complessa per il party che ha lasciato i Fiumi Gemelli. Il viaggio degli eroi è stato irto di difficoltà, come è naturale che sia e non solo per i pericoli esterni. Il gruppo si è allargato, si è ristretto, si è ripiegato su sé stesso tra accuse, dubbi e pugnali malvagi. Ed è arrivato alla missione finale decisamente provato, portando a casa comunque la vittoria, sebbene pagando un prezzo caro. Ma è davvero così?

Come è facile intuire dal fatto stesso che esista una seconda stagione de La Ruota del Tempo, il Male non è stato davvero sconfitto. Ha subito un duro colpo, certo, ma la strada è ancora lunga e i nostri eroi, sparpagliati su tante strade diverse, faranno presto i conti con nuove sfide. O almeno questo è quanto sostiene Moiraine Sedai, che forse più di tutti sente il peso di quella (a questo punto Penultima) Battaglia.

La Ruota del Tempo paga un po’ più caro del solito un trend che si è rafforzato nell’era dello streaming, ovvero la mancanza delle stagioni propriamente dette. Che è un modo complicato per dire che è passato oltre un anno dall’ultima volta che ci siamo avventurati nel mondo di Aes Sedai e Draghi Rinati e rimettere insieme tutti i fili è decisamente impegnativo.

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Soprattutto però la fatica si sente nel riprendere il ritmo. Questa seconda stagione dopotutto si trova in una posizione scomoda, tra un finale solo apparentemente definitivo, la necessità di rimanere fedeli al materiale originale e una tensione narrativa tutta da ricostruire. Ammesso e non concesso che sia davvero esistita in precedenza.

Non siamo davanti al nuovo Game of Thrones

Possiamo avere pareri molto diversi sulla prima stagione di questo show. C’è chi si è appassionato alle vicende di Rand e compagni e chi invece l’ha abbandonata dopo una puntata. Chi l’ha trovata fedele al primo libro di Robert Jordan, chi invece ha gridato al sacrilegio per il tradimento dei testi. Tutte opinioni generalmente valide, ma c’è un punto su cui è difficile non essere d’accordo: non è stato il fenomeno che si sperava.

È arrivata, ha conquistato un gruppo più o meno nutrito di fan ed è andata via. Non si è ricreata quella magica attesa spasmodica settimana dopo settimana tra gli episodi e mese dopo mese tra le due stagioni. Insomma, non ha conquistato il Trono (che fu) di Spade. E ora che la seconda stagione de La Ruota del Tempo è arrivata in streaming non sembra che si stia facendo molto per correggere la rotta.

Senza entrare nei dettagli, ma la sensazione è che la serie proceda netta sulla strada che si era prefissata (abbastanza in linea con quanto avviene nei libri) senza volersi stravolgere per cercare di avere un impatto maggiore. Insomma, i primi episodi procedono con un ritmo molto tranquillo, senza sganciare una grande bomba che lasci a bocca aperta.

Dopo lo scontro, bisogna ricostruire, trovare nuove motivazioni per ripartire all’avventura. Queste però non piovono dal cielo con intensità, ma emergono piano piano. Ne risulta che gli spettatori indecisi se continuare con la storia non hanno veri incentivi e devono tenere duro fino a quando arrivano le prime svolte. Che sono interessanti e aprono a possibilità intriganti, ma bisogna arrivarci.

La Ruota del Tempo non ingrana in streaming

Questo pezzo non vuole essere una stroncatura della seconda stagione de La Ruota del Tempo, anzi. La qualità che abbiamo visto nella prima stagione rimane e (almeno in certi punti) ci è sembrata crescere. Tuttavia ancora le Aes Sedai non sono riuscite a trovare la magia giusta per incatenarci allo schermo. Farci sentire la necessità di vedere puntata dopo puntata dopo puntata e obbligare gli amici a seguirla. E questo non è un grande segno per uno show che ha potenzialmente davanti ancora tanti anni di narrazione.

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