Ancora aggiornamenti sulla questione Twitter vs Elon Musk. Dopo che il CEO di Tesla ha dichiarato di voler abbandonare l’acquisizione della piattaforma, c’è stato un lungo botta e risposta tra le parti coinvolte. E alla fine ieri la società di social media ha intentato una causa contro l’uomo più ricco al mondo, affermando che si rifiuta di “onorare i suoi obblighi” e cercando di convincerlo – o costringerlo, che dir si voglia – a rispettare e concludere l’accordo di acquisizione. Ma cosa succederà ora? Quali saranno le conseguenze della decisione di Twitter?
Twitter vs Elon Musk: la società fa causa all’imprenditore
“Twitter propone questa azione per ingiungere Musk da ulteriori violazioni, per costringere Musk ad adempiere ai suoi obblighi legali e per costringere il completamento della fusione al soddisfacimento delle poche condizioni in sospeso“. Così si legge nella causa di Twitter depositata presso la Corte della Cancelleria del Delaware, dove la società è stata costituita. Al di là dell’azione legale, però, la piattaforma non ha rilasciato alcun commento. Soltanto Bret Taylor, Presidente del Consiglio di Amministrazione, ha condiviso un tweet in cui dichiara esplicitamente che la causa ha lo scopo di rendere “Elon Musk responsabile dei suoi obblighi contrattuali“. Di tutta risposta, il CEO di Tesla, ha condiviso un tweet breve e coinciso: “Oh, l’ironia, LOL“.
D’altronde, la causa di Twitter disegna Elon Musk come un uomo che ha fatto di tutto per avanzare un’offerta generosa alla piattaforma. E poi decidere di abbandonarne l’acquisizione. Nel documento presentato alla Corte, infatti, Twitter sostiene che l’imprenditore abbia cercato una via di fuga dall’accordo proprio quando le azioni del settore tecnologico hanno cominciato a sprofondare. Per uscirne, però, Musk aveva bisogno di un “effetto negativo materiale” o di una violazione del contratto. E così, secondo la compagnia, avrebbe fatto di tutto per trovare un escamotage che gli permettesse di voltare le spalle all’acquisizione di Twitter. E proprio in questo momento sarebbe arrivato il problema dei bot presenti sulla piattaforma. Una scusa perfetta per creare un po’ di caos e tirarsi indietro.
A tal proposito, nella sua causa Twitter sostiene che Elon Musk non si sia mai davvero interessato al numero di account falsi del social, soprattutto prima della firma dell’accordo. Eppure, da un certo momento in poi i bot sono diventati un problema insormontabile per l’acquisizione della piattaforma. Nonostante il CEO Parag Agrawal abbia dichiarato che l’App blocca circa 1 milione di account spam ogni giorno. Ma Musk non sembra aver voluto sentire ragioni. E così, stanca delle sue reazioni poco adeguate – tra cui l’emoji della cacca con cui ha risposto al tweet di Agrawal e i meme condivisi dopo l’abbandono dell’accordo -, la società ha deciso di portare l’imprenditore in tribunale.
The day after. Cosa succederà tra Twitter e l’uomo più ricco al mondo?
Da quanto sappiamo, la denuncia di Twitter è piena di dettagli sulle discussioni tra il team di Musk e il management della piattaforma. Inclusi i messaggi inviati dall’imprenditore al CEO e al CFO della compagnia, in cui gli chiede esplicitamente di smettere di indagare sullo stato del finanziamento per l’accordo. Eppure, la società sembra essere stata molto trasparente nei confronti del suo probabile proprietario, fornendo dati sui bot che andavano ben oltre quanto era descritto nell’accordo. Ma l’avvocato di Musk sembrava volere sempre più informazioni al riguardo, inclusi messaggi ed e-mail dei dirigenti sull’argomento. Una richiesta decisamente insolita in fase di acquisizione.
A questa difficile situazione c’è poi da aggiungere che la società ha dovuto gestire anche il malumore dei suoi dipendenti, non contenti del fatto che Musk avrebbe acquisito la piattaforma. D’altronde, in più di un’occasione l’imprenditore ha dichiarato che avrebbe attuato un massiccio piano di licenziamenti non appena Twitter sarebbe stata di sua proprietà. Proprio per questo, dopo che la società ha intentato una causa contro il CEO di Tesla, Agrawal ha rivolto delle parole di sostegno ai suoi dipendenti. “Abbiamo colto questa opportunità per raccontare la nostra storia e difendere la nostra azienda, le nostre persone e i nostri azionisti“, ha scritto in una nota.
La situazione è chiara. La scadenza per l’acquisizione è fissata al 24 Ottobre, e Twitter vuole che il tribunale la ascolti prima di quella data. Anzi, sembrerebbe che la società stia spingendo affinché il suo caso venga processato in soli quattro giorni a metà Settembre. Un’ipotesi difficile, ma non improbabile. D’altronde, la società si è assicurata i servizi legali di Wachtell, Lipton, Rosen & Katz, che vantano una lunga storia di controversie aziendali ad alto rischio. Oltre che ottimi rapporti con la Corte della Cancelleria del Delaware. Twitter ha fatto la sua mossa, quindi. Adesso tocca ad Elon Musk scegliere cosa fare. Rispondere? O soccombere?
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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