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Twitter, Facebook e Instagram rimuovono un video di Donald Trump

Dopo Snapchat, anche le altre piattaforme si muovono per controllare i contenuti del Presidente degli Stati Uniti

Dopo la decisione di Snapchat di rimuovere l’account del Presidente dalla sezione “Discover”, ora anche Twitter, Facebook e Instagram si muovono per contenere i messaggi di Donald Trump. Proprio in queste ore le piattaforme hanno rimosso tutte un video pubblicato dal politico per via di una violazione del copyright. Il contenuto, della durata di circa 4 minuti, mostrava chiaramente le immagini della morte di George Floyd, il giovane di Minneapolis ucciso da un poliziotto lo scorso 25 maggio. Ma stavolta il Presidente sembra aver violato le regole dei social.

Twitter, Facebook e Instagram contro Donald Trump

Non solo Snapchat si è mossa contro il Presidente degli Stati Uniti. In questo giorni Twitter ha oscurato un video dal suo account, e Facebook e Instagram hanno invece rimosso definitivamente i post che lo contenevano. Il motivo? Donald Trump avrebbe violato il copyright del contenuto. Nonostante questo, il Presidente non ha esitato a definire “illegale” la rimozione del suo video da parte di Twitter. Dalla sua parte, il CEO della piattaforma ha da subito difeso le sue azioni: “Non è vero e non è illegale. È stato eliminato perché abbiamo ricevuto un reclamo DMCA da chi ne detiene il copyright“.

Un portavoce di Facebook ha anche dichiarato di aver ricevuto un reclamo sul copyright ai sensi del Digital Millenium Copyright Act: “Le organizzazioni che usano immagini originali su Instagram dovrebbero avere il diritto di farlo“. Le piattaforme sembrano essersi mosse contro i contenuti di Donald Trump, fatta eccezione per YouTube, che non ha ritenuto necessaria l’eliminazione del video. Non c’è da stupirsi che questo contenuto abbia ottenuto mezzo milione di visualizzazioni in pochissimo tempo.

In ogni caso, non è chiaro chi abbia davvero presentato il reclamo sul copyright del video, che non mostra altro che le immagini delle proteste contro la morte di George Floyd, accompagnate da una voce fuori campo del Presidente che dichiara che questa “è stata una vera tragedia“. Ma poco importa chi abbia davvero denunciato la violazione. Quello che è evidente è che i social network si stia muovendo per contenere i messaggi di odio e violenza condivisi da Trump, che ha addirittura deciso di rivedere le leggi che regolamentano proprio il controllo dei contenuti sui social. Una battaglia aperta, quindi. Ma chi vincerà?

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