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Dopo l’acquisizione di Elon Musk, Twitter rimarrà gratis?

Twitter è gratis. E lo è sempre stato.
Almeno da noi.
Una specifica doverosa considerando che, in alcuni Paesi, esiste una versione a pagamento del social di microblogging. Stiamo parlando di Twitter Blue, un abbonamento lanciato lo scorso anno negli Stati Uniti, in Canada, in Australia e in Nuova Zelanda.
Sia chiaro, non è una sottoscrizione obbligatoria. Semplicemente la piattaforma ha deciso di sperimentare una nuova forma di monetizzazione, basata sull’introduzione di funzionalità esclusive pensate per personalizzare l’esperienza d’uso. I risultati però non sono stati quelli sperati: nelle prime due settimane Twitter Blue ha permesso all’azienda di incassare solo 6.000 dollari. Insomma, un flop.
Questo però non significa che Twitter smetterà di pensare e introdurre nuove forme di guadagno. Ma quali?

Twitter rimarrà gratis

twitter 1

Partiamo da un presupposto importante: Twitter rimarrà gratis.
E’ improbabile che il social network diventi improvvisamente a pagamento. Stiamo parlando infatti di una piattaforma nata nel 2006, il che significa che per ben 16 anni gli utenti hanno usato Twitter senza spendere nulla, liberi di diffondere gratuitamente i propri pensieri e i propri contenuti. Un cambiamento radicale come l’introduzione di un abbonamento mensile non verrebbe certo ben accolto dall’utenza. Anzi, la reazione potrebbe essere immediata, portando ad un’emorragia di utenti che finirebbe con il minare la sopravvivenza della piattaforma.

Questo ovviamente non significa che nessuno mai sarà disposto a spendere una piccola cifra per rimanere all’interno di un social. Semplicemente questo non è il momento giusto. Qualora Twitter decidesse di intraprendere realmente questa strada, dovrebbe preparare in qualche modo il terreno, con una transizione estremamente graduale che potrebbe richiedere addirittura anni.

Twitter Blue

Rimane invece più plausibile l’adozione di un sistema simile all’attuale Twitter Blue.
Come anticipato, Blue è un abbonamento mensile che offre a l’accesso esclusivo a funzioni premium e personalizzazioni dell’app. Ma quali? Beh, in realtà è proprio questo il punto debole dell’attuale soluzione a pagamento. Twitter Blue ad oggi offre la possibilità di annullare un tweet entro 60 secondi dalla pubblicazione, di leggere una serie di articoli senza pubblicità, di attivare la modalità Reader, di creare delle cartelle di segnalibri e di applicare qualche modifica estetica. Tutto questo spendendo 3 dollari americani al mese.

Capite bene che nessuna di queste funzioni intacca davvero l’effettiva esperienza di utilizzo. O comunque non abbastanza da giustificare i 36 dollari richiesti in un anno.
Giusto per fare un paragone: oggi con 36 euro pagate l’abbonamento annuale di Amazon Prime che include le consegne gratuite, Prime Music, Prime Reading, Prime Video, Deliveroo Plus… Sono piattaforme diverse, è evidente, ma, dovendo spendere 36 euro, è decisamente più probabile che i vostri risparmi vadano al colosso dell’e-commerce piuttosto che al social di microblogging.

Se quindi Elon Musk deciderà di mantenere e magari ampliare questo modello – cosa probabile, considerando che si è già espresso a favore di questa soluzione – sarà necessario trovare features aggiuntive che possano davvero fare la differenza. Oppure abbassare i costi visto che, per stessa ammissione del multimiliardario, il prezzo è sproporzionato rispetto all’offerta.

I creator e la monetizzazione

Twitter gratis mance

Tra le novità 2021 ci sono i Super Follow, le mance e gli Spazi con biglietti. E sì, sono tutti strumenti introdotti da Twitter per permettere ai creator – i creatori di contenuti – di monetizzare, ossia di guadagnare grazie ai contenuti che vengono prodotti e postati sul social dell’uccellino.
Ma quindi, se sono tool per aiutare i creator, cosa diavolo c’entrano i guadagni di Twitter?
Gli strumenti di monetizzazione per gli utenti non sono mai gratis per il creator.
Questo non significa che Twitter chiede del denaro direttamente agli influencer per consentire loro di usare queste funzioni ma che trattiene una piccola percentuale per ogni transazione.

Pensate ad esempio ai Super Follow. Sono sottoscrizioni mensili a pagamento che offrono contenuti bonus, anteprime esclusive e vantaggi.
Il creator può ottenere fino al 97% di ciò che paghi, al netto delle commissioni di acquisto in-app, fino a un massimo di 50.000 dollari nel corso della vita, ai sensi dei Termini per il programma dei superfollow per creator di Twitter. – spiega la pagina dedicata – Dopo aver raggiunto i 50.000 dollari nel corso della vita, i creator possono ottenere fino all’80% dei ricavi, al netto delle commissioni di acquisto in-app.”

Questa, ad oggi, sembra la strada più semplice da percorrere. Twitter quindi rimarrebbe gratis ma si punta sugli utenti e sul loro desiderio di aiutare e incentivare i loro creator preferiti. Un percorso che abbiamo già visto fare ad altre piattaforme, come YouTube e Twitch, e che sembra funzionare.

Ma basterà?

Probabilmente no.
E’ vero che Elon Musk ha dichiarato che il suo interesse per Twitter non è legato al guadagno ma è anche vero che la piattaforma deve comunque generare degli introiti. E, considerando che l’eccentrico imprenditore americano dovrà rientrare del suo investimento – 44 miliardi di dollari, ve lo ricordiamo -, non basterà fare affidamento sulle novità implementate recentemente dalla piattaforma. E nemmeno sulle entrate generare dalla cara vecchia pubblicità.
Insomma, Elon dovrà inventarsi qualcosa ma quel qualcosa difficilmente sarà “Twitter a pagamento”. Soprattutto considerando che la libertà d’espressione sarà uno dei pilastri della sua strategia.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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