Il Vaticano si è schiera contro il ddl Zan in una nota verbale depositata presso l’ambasciatore italiano presso la Santa Sede, della quale in queste ore emerge il testo. Il Vaticano pensa che la legge violi i Patti Lateranensi. Il premier Mario Draghi ha già in parte risposto in una conferenza stampa, pur evitando di prendere posizione.
Ddl Zan, il Vaticano deposita una nota verbale all’ambasciata: ecco il testo
La nota verbale è stata consegnata dal cardinale Paul Richard Gallagher, il “ministro degli Esteri” della Santa Sede, all’ambasciatore italiano per la Santa Sede Pietro Sebastiani. Il quale l’ha poi subito trasmessa alla Farnesina, a palazzo Chigi e al Quirinale. Un passo diplomatico mai tentato dal Vaticano, che ha firmato il Concordato nel 1929 (rinnovato nel 1984).
Nel testo si legge che lo Stato della Chiesa “alcuni contenuti della proposta legislativa avrebbero l’effetto di incidere negativamente sulle libertà assicurate alla Chiesa e ai suoi fedeli“. In particolare, il riferimento è all’articolo legge del ddl che istituisce la Giornata Nazionale contro l’omotransfobia. Che secondo la Santa Sede non dovrebbe essere celebrato nelle scuole cattoliche concordatarie.
Linguaggio diplomatico ma con un sottotesto chiaro
Inoltre la nota verbale sottolinea che “ci sono espressioni della sacra scrittura e della tradizione ecclesiale del magistero autentico del Papa e dei vescovi, che considerano la differenza sessuale secondo una prospettiva antropologica che la Chiesa cattolica non ritiene disponibile perché derivata dalla stessa rivelazione divina“.
Il testo del ddl non contesta la possibilità di esprimere dissenso sulle unioni omosessuali, sui cambi di genere o su qualsiasi altra materiale riguardante la comunità LGBTQ+. Invece, punisce chi discrimina per ragioni di sesso, identità di genere e orientamento sessuale e chi istiga alla violenza e all’odio.
Il Vaticano non è però d’accordo e “auspica che la parte italiana possa tenere in debita considerazione le argomentazioni e trovare così una diversa modulazione del testo continuando a garantire il rispetto dei Patti lateranensi“. Una frase che mette in chiaro cosa c’è in gioco: la Chiesa sarebbe pronta a far saltare il Concordato, o almeno lo fa intuire.
La risposta di Draghi
Fonti vicine a Palazzo Chigi fanno sapere che il premier Mario Draghi era già informalmente stato avvisato della nota verbale prima che venisse depositata. Nella conferenza stampa convocata dopo l’incontro con la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, il premier resta vago. Si limita infatti a dire che sarà importante “rispondere in maniera strutturata“ perché “è una questione spinosa”.
Il Governo vuole bilanciare i rapporti con il Vaticano con la volontà di non subire interferenze improprie. Una situazione complicata dal mancato sostegno alla legge di parte dell’esecutivo. Vi terremo informati su eventuali novità.
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