Ieri il mercato italiano dei videogiochi è stato travolto da una notizia bomba: il divieto di vendere i videogiochi per adulti ai minori. Insomma, un intervento a gamba tesa che potrebbe drasticamente mutare l’andamento del settore. Ma è proprio così? A dire il vero no. In giornata infatti è arrivato il chiarimento di Thalita Maligò, Direttore Generale di AESVI.
Videogiochi per adulti vietati ai minori di 18 anni? Il nuovo regolamento
Thalita Maligò, Direttore Generale di AESVI.Cerchiamo di capire cosa è vero e cosa invece non lo è.
È VERO che AESVI sta lavorando con l’AGCOM per introdurre un nuovo regolamento che dovrebbe essere ufficializzato nei prossimi giorni.
È FALSO che suddetto regolamento vieti ai commercianti di vendere ai minori i videogiochi per adulti.
Le nuove norme introdurranno semplicemente l’obbligo di classificazione per tutti i videogiochi distribuiti sul suolo italiano. Insomma, il PEGI sarà mandatorio. Una decisione, a mio avviso, assolutamente sensata e che non ha nulla a che fare con la vendita.
I consumatori quindi dovranno continuare ad auto-limitarsi, il che significa che sarà compito dei più giovani e, soprattutto, dei genitori decidere se sia o meno il caso di acquistare un titolo PEGI 18 sapendo che verrà poi giocato da un minore.
Il PEGI: che cos’è?
Ma che diavolo è questo PEGI? È l’acronimo di Pan European Game Information ed è un metodo di classificazione valido su tutto il territorio europeo.
Il PEGI si compone di due elementi: l’età e il contenuto. L’età minima consigliata prevede 5 diverse fasce:
– PEGI 3, il che significa che un videogioco è adatto a qualsiasi persona;
– PEGI 7, dove si iniziano a prevedere scene che possono spaventare i più giovani, nudità parziali – sebbene mai inserite in un contesto sessuale – e un livello medio-basso di violenza;
– PEGI 12, dove la violenza diventa leggermente più esplicita e compare del turpiloquio;
– PEGI 16, ossia adatto agli adolescenti, con un livello di violenza realistica leggermente più alto, la descrizione di attività sessuali assimilabili alla vita reale, un linguaggio scurrile e scene con drogh, alcol, tabatto ed attività criminali;
– PEGI 18, dove abbiamo villenza realistica, immagini e rumori che pososno provocare paura, angoscia o stress e un linguaggio potenzialmente molto volgare.
Giusto per aiutarvi nell’associazione: FIFA, Gran Turismo e Super Mario Bros. sono PEGI 3, mentre God of War, GTA e Call of Duty sono PEGI 18.
Come faccio a sapere cosa contiene effettivamente un titolo? Per questo ci sono 8 categorie specifiche che troverete obbligatoriamente sulle copertine dei videogiochi: turpiloquio, sesso/nudità, discriminazione, violenza, droga, gioco d’azzardo, paura e gioco in rete.
Tutto questo, che a molti sembra inutile e superfluo, è in realtà vitale per scegliere il videogioco giusto per figli, nipoti, fratelli e sorelle.
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