Secondo, uno studio realizzato da Federprivacy in collaborazione con Ethos Academy, è emerso che solo nell’8% dei casi i cittadini che entrano in un esercizio pubblico dotato di videosorveglianza trovano esposto un regolare cartello. Qual è la situazione attuale sul rapporto videosorveglianza e privacy? Scopriamo insieme maggiori dettagli a riguardo.
Videosorveglianza e privacy
Secondo quanto emerso, oltre 4 milioni di euro è il valore delle sanzioni per violazioni del GDPR dovuto a non conformità delle telecamere installate! Il dato è sicuramente un segnale che i rischi sulla privacy, e il pericolo sanzioni, siano spesso sottovalutati.
Un po’ di dati
A quattro anni dall’entrata in vigore del GDPR, le città italiane sono sempre più smart e le telecamere sono disseminate ormai ovunque. Tuttavia, nel 92% dei casi i sistemi di videosorveglianza non risultano rispettare il Regolamento Ue sulla protezione dei dati personali.
Secondo 2.000 individui, solo l’8% degli intervistati che è entrato in un esercizio pubblico afferma di aver trovato esposto un regolare cartello informativo sul sistema di videosorveglianza. Dallo studio è emerso che nel 38% dei casi non c’è proprio alcun cartello, e quando c’è non è compilato con le informazioni necessarie.
La lente sulle installazioni
A quanto pare, ad avere una buona fetta di responsabilità sono proprio progettisti e installatori. Su 1.127 operatori intervistati, solo il 46% ha ammesso di rendersi conto di avere a che fare con temi complessi che comportano rischi elevati.
Le dichiarazioni
Commentando il Rapporto Videosorveglianza & Privacy tra cittadino, professionisti e imprese, il presidente di Federprivacy, Nicola Bernardi ha dichiarato:
“Anche se il Gdpr ha segnato una svolta storica per la tutela della privacy dei cittadini, il fatto che chi installa i sistemi di videosorveglianza abbia ancora scarsa sensibilità verso le regole in materia di protezione dei dati personali rappresenta un fenomeno preoccupante, specialmente se si considera che sono trascorsi ormai due anni da quando i garanti europei hanno pubblicato le Linee Guida n.3/2019 per fornire ogni chiarimento eventualmente necessario, e quindi non dobbiamo sorprenderci se più del 15% delle sanzioni sono specificamente riferite proprio a violazioni commesse attraverso telecamere e impianti di videosorveglianza, gravando complessivamente per le imprese pubbliche e private per oltre 4 milioni di euro”.
E poi ancora, Andrea Sandrolini, CEO di Ethos Academy, ha dichiarato:
“Dai risultati emerge che c’è ancora tanto da fare. Il GDPR ha portato in dote un cambiamento radicale che doveva permettere ai professionisti della sicurezza di formarsi e adeguare il parco impianti installato alla norma, ma in grande parte così non è stato. Occorre quindi una attenta riflessione sulla necessità di una formazione adeguata e puntuale per gli addetti ai lavori del comparto, che deve rimboccarsi le maniche per sviluppare le proprie competenze e mettere in sicurezza la propria impresa e il committente”.
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