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Dentro la Canzone – Storia e significato di What A Wonderful World di Louis Armstrong

Treni che interrompono le registrazioni e un discografico che vuole impedirne l’incisione. E poi un leggendario sorriso a denti stretti. Una tromba tenuta rigorosamente nella mano sinistra. Una delle canzoni più iconiche mai cantate, e una delle storie di musica più affascinanti che si possano raccontare.

Ci sono dei treni notturni che, con i loro fischi, continuano a disturbare le registrazioni presso lo United Recording Studio di Las Vegas. L’orchestra è esasperata, perchè ogni volta che si inizia a registrare c’è quel maledetto fischio che rovina il tutto. Louis Armstrong è esausto. Prima di andare in studio ha tenuto un concerto di mezzanotte al Tropicana, e quindi le session per le registrazioni di quella che sarà What A Wonderful World sono state programmate di notte.

È talmente esausto che i treni che passano neanche lo irritano più. Anzi, all’ennesimo fischio scoppia a ridere, a denti stretti, come lo abbiamo visto fare centinaia di volte nell’iconico video che lo ritrae cantare quel capolavoro. Ride talmente tanto che coinvolge tutti gli altri musicisti e, di colpo, lo studio si riempie nuovamente di vibrazioni positive.

Alle 6 del mattino le registrazioni sono ufficialmente concluse. Nessuno dei presenti può neanche immaginare di aver contribuito a creare un pezzo di storia della musica. Quella notte nasce la leggendaria ed eterna What A Wonderful World.

La genesi della canzone, originariamente proposta a Tony Bennet

Una delle canzoni più ottimistiche ed edificanti mai concepite, What A Wonderful World fu scritta da Bob Thiele e George Weiss. Il primo era un produttore della ABC Records, che aveva appena messo sotto contratto Armstrong, leggenda vivente della musica jazz, sia come cantante che come trombettista. Del resto Thiele di jazz se ne intendeva e non poco, avendo lavorato a composizioni per artisti del calibro di John Coltrane, Sarah Vaughan e Dizzy Gillespie

Weiss, invece, era un rinomato autore di canzoni. Avete presente The Lion Sleeps Tonight dei The Tokens? Si, quella di “in the jungle the mighty jungle”. La versione inglese del testo (che in realtà nasce come canzone africana chiamata Mbube) è proprio di George Weiss.

La canzone scritta dai due dura solo 2 minuti e 17 secondi. Quanto basta per scrivere la storia della musica. Canzoni brevi erano la norma nel neonato mondo discografico dei primi anni ‘60, dato che erano le preferite dalle stazioni radiofoniche (che così potevano suonarne di più). 

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Non ci vuole molto a convincere Armstrong a incidere il brano. Nel 1967, quando la canzone uscì, il cantante aveva 66 anni. Morirà solo 4 anni dopo, a causa di un’insufficienza cardiaca, dopo una carriera strabiliante. E What A Wonderful World sarà la ciliegina sulla torta. In quella specifica fase della sua vita, Armstrong vede la vita con occhi diversi, e si rivede molto nel testo scritto da George Weiss. Del resto lo stesso Weiss rivelò di averla scritta appositamente pensando ad Armstrong, sebbene l’abbia proposta per prima a Tony Bennett (che la rifiuterà, prima di inciderne una cover nel 2003, in duetto con K.D. Lang).

Come accennato Armstrong – soprannominato Satchmo per via della larga bocca – entrò subito in empatia col brano, in quanto gli ricordava la vita nel quartiere Corona, nel Queens, a New York, dove si era trasferito dopo il matrimonio con l’amata moglie Lucille, nel 1942. Riflettendo sul testo di What A Wonderful World, e sul suo significato, Louis Armstrong dichiarerà:

“Ho visto tre generazioni venire su a Corona. Sono tutti con i loro figli, nipoti. Tornano a vedere lo zio Satchmo e la zia Lucille. Ecco a cosa penso quando canto ‘Sento piangere i bambini, li guardo crescere, impareranno molto di più di quanto io non saprò mai’. E posso guardare i volti di tutti quei bambini. E ho le foto di loro quando avevano cinque, sei e sette anni. Così, quando mi hanno proposto il testo di What A Wonderful World, non ho dovuto cercato oltre. È stato così”.

C’è anche un altro dettaglio interessante. Armstrong, ritenuto a ragione uno dei più importanti trombettisti della storia, non ha mai suonato la tromba nelle esibizioni dal vivo di questa canzone. La teneva sempre in mano, rigorosamente in quella sinistra, senza mai usarla.

Il significato di What A Wonderful World di Louis Armstrong

Il significato del testo di What A Wonderful World di Louis Armstrong può essere facilmente riassunto in un inno alla bellezza della vita. Slegandoci dalle convenzioni sociali, e apprezzando la semplicità del mondo e della natura, si può riscoprire quanto la vita stessa, nella sua semplicità, sia meravigliosa. Si tratta del medesimo concetto, sebbene con premesse ben diverse, che possiamo ritrovare in Meraviglioso di Domenico Mudugno.

I see trees of green, red roses too
I see them bloom for me and you
And I think to myself
What a wonderful world

Elementi quotidiani, che diamo per scontati. Tuttavia basta soffermarsi un attimo per apprezzarli fino in fondo. Il verde degli alberi; il colore delle rose, che fioriscono ad ogni primavera scandendo il ritmo della nostra vita. Invecchiando ci si avvicina alla morte, e forse anche alla consapevolezza di quanta bellezza ci circonda. E allora ci può perdere in un laico pensiero: “la vita è una cosa meravigliosa”

I see skies of blue and clouds of white
The bright blessed days, the dark sacred nights
And I think to myself
What a wonderful world

La seconda strofa riprende lo schema della prima: elementi naturali e colori nel primo verso, che diventano metaforici nel secondo. In questo caso il testo cita l’azzurro del cielo e il bianco delle nuvole, che rimandano ai giorni sereni e alle notti più oscure. Poi la medesima riflessione: è tutto meraviglioso.

The colors of the rainbow
So pretty in the sky
Are also on the faces
Of people going by

I colori dell’arcobaleno, che sembrano così vivi nel cielo, vengono rapportati agli esseri umani che incontriamo nella nostra vita. Tutti diversi. Alcuni restano, altri vanno via.

I see friends shaking hands, saying, “How do you do?”
They’re really saying, ‘I love you

E infatti il verso successivo è dedicato a quelli che restano, agli amici. Persone che, anche solo con una banale domanda del tipo “come stai?” ti dimostrano interesse e amore.

I hear babies cry, I watch them grow
They’ll learn much more
Than I’ll ever know
And I think to myself
What a wonderful world
Yes, I think to myself
What a wonderful world

Invecchiare però significa anche diventare padri, zii o nonni. Vedere crescere i bambini, che con la loro innocenza e sincerità possono insegnare molto ai grandi, sebbene ci venga spesso detto il contrario. Tutto questo, tutto quanto citato nel testo, non fa che ricordarci che viviamo in un mondo meraviglioso.

L’accoglienza tiepida e la riscoperta di What A Wonderful World

L’uscita della canzone negli Stati Uniti fu tutt’altro che dirompente. Si ritiene che l’insuccesso iniziale fosse dovuto soprattutto a Larry Newton, capo della ABC Records. Questi odiava la canzone al punto di rifiutarsi di promuoverla. Del resto Newton era alla ricerca di un seguito uptempo per cavalcare il successo di Hello, Dolly! (canzone di Armstrong uscita nel 1964). Insomma, la melodica e lenta What A Wonderful World non era quello che aveva in mente

Secondo diverse testimonianze, Newton si presentò persino in studio durante le registrazioni, cercando di impedire l’incisione. Come risultato, sempre secondo le cronache, venne letteralmente chiuso fuori dall’edificio. E chissà che non fosse proprio lui a mandare in giro i treni fischianti.

Nonostante l’accoglienza tiepida in patria, il brano ebbe enorme successo nel Regno Unito. Forte di una grande promozione da parte della HMV, raggiunse il primo posto nelle classifiche UK del 1968, diventando la canzone più ascoltata dell’anno in terra britannica. Non solo: con questo risultato Armstrong divenne l’artista più anziano raggiungere la vetta della classifica UK. Il record è stato poi infranto nel 2009 da Tom Jones. Questi, a 68 anni e 9 mesi, guadagnò la testa delle chart del Regno Unito con la sua cover benefica Islands in the Stream (originariamente incisa da Dolly Parton e Kenny Rogers).

Nel frattempo, negli USA, Louis Armstrong continuò a promuovere la canzone con scarsi risultati. La riscoperta avverrà solo 20 anni dopo, quando What A Wonderful World venne inserita nella colonna sonora del film Good Morning, Vietnam (1987). Peraltro è interessante notare come la scelta di inserire il brano nella pellicola fu un errore temporale non indifferente: il film è ambientato nel 1965, mentre la canzone uscirà solo nel 1967. Un anacronismo non da poco, dato che nella pellicola Robin Williams la suona per le truppe americane impegnate nel conflitto in Vietnam.

Ripubblicata in concomitanza con l’uscita del film, What A Wonderful World scalò le classifiche anche negli Stati Uniti, facendo conoscere la leggenda di Armstrong – che nel frattempo era scomparso – a una nuova generazione di ascoltatori.

Ultimo aggiornamento 2024-07-29 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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Autore

  • Marco Brunasso

    Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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