Diverse aziende stanno rinunciando alle proprie campagne pubblicitarie su X (ex Twitter) per via dei troppi post antisemiti non moderati ed eliminati sulla piattaforma: l’azienda di Musk rischia di perdere 75 milioni di dollari in pubblicità mancata. E anche se l’azienda ridimensiona le perdite finanziarie, sempre di perdite si tratta.
X rischia di perdere $75 milioni in pubblicità per i post antisemiti
X, il social precedentemente noto come Twitter, di solito sperimenta un incremento delle entrate pubblicitarie nei mesi conclusivi dell’anno, in vista dello shopping natalizio. Tuttavia, stando a quanto riportato dal New York Times, il report sui profitti aziendali per questo trimestre potrebbe presentare un’inedita prospettiva.
Secondo documenti interni visionati dal Times, oltre 100 marchi e altri inserzionisti, come candidati politici, hanno interrotto completamente le loro pubblicità sul sito web di X. Diversi altri stanno valutando la possibilità di sospendere le loro campagne. Se gli inserzionisti non faranno ritorno, X potrebbe subire una perdita fino a 75 milioni di dollari in entrate pubblicitarie quest’anno.
I documenti evidenziano l’impatto sulle finanze di X derivante dall’abbandono dei marchi dal sito, incluso il primo gruppo che ha sospeso le pubblicità poco dopo il controverso tweet di Elon Musk in cui supportava una teoria antisemita.
La denuncia di Media Matters e la risposta di Twitter
Subito dopo quel tweet, l’organizzazione di controllo dei media, Media Matters, ha rilasciato un rapporto che mostrava annunci pubblicitari sul sito in prossimità di contenuti antisemiti. Come risposta, X ha intentato una causa contro l’organizzazione.
Nella denuncia, X ha sostenuto che Media Matters ha consapevolmente manipulato la situazione per mostrare post “di nicchia” accanto alle pubblicità. Linda Yaccarino, CEO di X, ha difeso l’azienda affermando che solo due utenti hanno visualizzato l’annuncio di Apple accanto a contenuti inappropriati sulla piattaforma: uno di questi era Media Matters. L’organizzazione ha definito la causa di X “frivola”, affermando di aspettarsi una vittoria in tribunale (come riporta Engadget).
L’esodo da X
Marchi come IBM, Apple e Disney hanno ritirato le loro pubblicità da X in seguito agli incidenti. Lionsgate ha citato esplicitamente il tweet di Musk come ragione per interrompere le proprie campagne pubblicitarie. E poi sono arrivate le rinunce di Ubisoft, Airbnb che avrebbe bloccato oltre 1 milione di dollari di pubblicità su X, mentre Netflix ha annullato 3 milioni di dollari in annunci. X potrebbe anche subire una perdita di 4 milioni di dollari per le filiali di Microsoft. Anche Uber e Coca-Cola si sono ritirate.
In una dichiarazione al Times, l’azienda ha affermato che i dati esaminati erano obsoleti o rappresentavano un “esercizio interno per valutare il rischio totale”. Ha inoltre sostenuto che le entrate a rischio ammontavano solo a circa 11 milioni di dollari. Ma per avere dati ufficiali, dovremmo far passare la stagione natalizia – che in ogni caso, non sembra che X possa superare senza perdite finanziarie.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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