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Donald Trump: Twitter, Facebook e Instagram bloccano i suoi account dopo i fatti di Washington

Dopo l'attacco al Campidoglio tutti i social mettono a tacere il Presidente uscente degli Stati Uniti

Tutti i social hanno sospeso l’account del Presidente uscente degli Stati Uniti Donald Trump: Twitter, Facebook, Instagram, Snapchat e YouTube. La decisione arriva dopo che i suoi sostenitori hanno assaltato il Campidoglio a Washington DC. La rivolta è sfociata da una manifestazione sostenuta dallo stesso Trump e molti esponenti Repubblicani, che hanno proposto una marcia nella capitale durante la ratificazione dell’elezione del Presidente Biden. Le forze dell’ordine hanno ripreso il controllo dell’edificio, sebbene la CNN riporti 4 morti a seguito dell’attacco.

A seguito di queste proteste Trump in un video ha chiamato “very special” gli autori dell’attacco e ha continuato a sostenere che le elezioni sono illegittime. Tutti i social hanno quindi sospeso l’account del Presidente e rimosso tweet, video e commenti.

L’attacco a Washington: cosa è successo?

All’una del pomeriggio di ieri (le 19 italiane), centinaia di sostenitori di Trump hanno marciato per Washington, dopo aver assistito a un discorso del Presidente uscente (potete trovarlo nella sua interezza qui). Trump ha sostenuto nuovamente che le elezioni che hanno visto Biden ottenere la Casa Bianca sono illegittime, poi ha proposto una marcia verso il Campidoglio. Arrivati a quel punto, i protestanti hanno rotto le barriere sul perimetro e sono entrati nell’edificio. Qui hanno attaccato i poliziotti e il personale di sicurezza, chiamandoli “traditori”. Documentando il tutto con video e immagini sui social.

donald trump twitter attacco washington pistole-minDopo circa 90 minuti, sono entrati nelle stanze del Congresso e del Senato, già evacuate. Nelle ore successive una donna è morta per ferite da arma da fuoco. Poco dopo, la polizia di Washington ha segnalato la morte di altre due persone, cui si è aggiunta una quarta durante la notte italiana.

Le forze dell’ordine hanno ripreso controllo dell’edificio alle 5.40 p.m. (23.40 italiane).

Trump e l’attacco a Washington: la risposta di Twitter e gli altri social

Durante l’attacco il Presidente Eletto Biden ha condannato l’evento e invitato il Presidente uscente a fare altrettanto. Trump ha quindi rilasciato un video su YouTube, nel quale ha rimarcato nuovamente la presunta illegittimità delle elezioni, validate da tutte le altre istituzioni americane. Ha invitato i protestanti a restare calmi e li ha definiti “very special” (molto speciali).

A seguito di questi fatti, i social si sono trovati di fronte alla necessità di reagire. L’istigazione alla violenza è una delle poche forme di discorso che tutti riconoscono non essere tutelata dalla Libertà di Parola.

Donald Trump: Twitter il primo a bloccare i suoi account

Il primo a reagire al video di Donald Trump è stato Twitter.

Dapprima ha rimosso tre tweet del Presidente uscente, in violazione alle policy interne che tutelano il discorso politico sulla piattaforma. Twitter ha poi deciso di bloccare l’account di Donald Trump per 12 ore, dicendo che se Trump non dovesse rimuovere i tweet il ban continua.

Stop anche da Snapchat, Facebook e Instagram

Nelle ore successive, Snapchat ha deciso di bloccare l’account di Trump. Contemporaneamente, Facebook e Instagram hanno bannato Donald Trump per 24 ore. YouTube ha deciso di rimuovere il video di Trump. Il portavoce per la società Guy Rosen ha dichiarato su Twitter“Questa è una situazione d’emergenza e stiamo prendendo misure d’emergenza. Abbiamo rimosso [il video] perché crediamo che contribuisca a fomentare la violenza invece che diminuirla”.

Non è la prima volta che i social come Facebook e Twitter rimuovono un video di Donald Trump o segnalano il Presidente uscente per notizie false, specie durante la pandemia di coronavirus. Ma il blocco dell’account di Donald Trump è un evento senza precedenti, specie vista l’unanimità della decisione dei social.

attacco washington-minOltre a Donalda Trump: cosa stanno facendo Twitter, Facebook, YouTube e Twitch?

La risposta dei social media all’attacco a Washington non si ferma al solo Trump. In queste ore i telegiornali americani hanno avuto accesso a moltissime immagini e video dell’attacco perché i protestanti le hanno postate sui su YouTube, Facebook e Twitch.

Su YouTube i video potevano essere trovati cercando “Stop the Steal” (ferma il furto), lo slogan usato dai sostenitori di Trump per contestare le elezioni. Alcuni di questi canali YouTube e Twitch chiedevano sostegno economico per i protestanti, usando fonti esterne come PayPal per i pagamenti.

Secondo i portavoce di YouTube ci sono squadre al lavoro per “rimuovere velocemente le livestream e altri contenuti che violano le nostre policies, compresi quelli che incitano alla violenza o filmati di estrema violenza”. Su Twitch i video di questo tipo sono più difficili da trovare ma la piattaforma ha comunque ribadito che condanna fortemente le proteste violente al Campidoglio. Ogni contenuto che inciti o glorifichi la violenza o abbiamo violenza grafica di ogni tipo non è permesso su Twitch”.

Altrettanto complicato è monitorare la situazione dei commenti su Twitter e Facebook. La figlia del Presidente uscente Ivanka Trump aveva rilasciato un tweet in cui chiamava i protestanti “patrioti, per poi rimuoverlo subito. Ma i commenti a favore delle proteste sono molti e difficili da monitorare.

Tutti i social network si trovano in questo momento ad affrontare la loro sfida più grande. Sono catalizzatori potenti del pensiero politico, che sia pro o anti democratico. La risposta che danno in queste ore potrebbe fare la differenza sul futuro delle piattaforme social. Vi teniamo aggiornati.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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