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Musk definisce “verità” un post antisemita, IBM toglie la pubblicità da X

IBM ritirerà le proprie inserzioni pubblicitarie dalla piattaforma, dopo che Elon Musk ha risposto a un post su X definito antisemita, definendole “verità fattuale”. A seguito delle proteste dell’Anti Definition League (ADL), Musk ha rincarato la dose parlando di un “razzismo anti-bianchi” in una serie di commenti. Che pare abbiano spinto IBM ad abbandonare il supporto alla piattaforma social.

Per Musk un post antisemita è “verità”, IBM abbandona X

Come ricostruisce CNBC, un utente ha parlato del fatto che le persone di origine ebraica “hanno promosso esattamente il tipo di odio dialettico contro i bianchi che affermano di volere che le persone smettano di usare contro di loro”. Musk ha replicato dicendo: “Hai detto la verità fattuale”.

Questo comportamento di Musk ha suscitato numerose accuse di antisemitismo e di promuovere l’orgoglio bianco. Dopo le critiche dell’ADL, Musk ha rincarato la dose dicendo dell’associazione contro l’odio verso le minoranze: “Sono profondamente offeso dai messaggi dell’ADL e da qualsiasi altro gruppo che promuove di fatto il razzismo anti-bianco o il razzismo anti-asiatico o il razzismo di qualsiasi tipo. Ne sono stufo. Fermateli adesso”.

musk

Queste parole hanno generato preoccupazioni tra gli inserzionisti pubblicitari. Questo si aggiunge al fatto che, come riporta Repubblica, l’associazione no-profit Media Matters ha rilevato che aziende come IBM, Apple, Oracle e Comcast hanno pubblicizzato i propri prodotti accanto a contenuti filonazisti e filo-hitleriani su X.com. Musk ha etichettato Media Matters come un’organizzazione “malvagia“.

IBM ha quindi deciso di interrompere immediatamente le proprie pubblicità e avviare un’indagine sulla situazione definita “del tutto inaccettabile“. Anche Comcast sta valutando azioni simili.

Nonostante le critiche e l’esodo degli inserzionisti, Musk sembra non voler cambiare la propria posizione, definendo “assurdo” il fatto che ai bianchi non sia permesso essere “orgogliosi della propria razza“, come riporta The Verge. Gli inserzionisti, tuttavia, sembrano preferire che il proprietario della piattaforma tenga quelle opinioni per sé.

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Source
La Repubblica

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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