Il contributo di YouTube al PIL italiano è notevole •...

YouTube ha contribuito con 190 milioni di euro al PIL italiano nel 2020. Il dato è stato confermato da un’indagine di Oxford Economics e tiene conto dei guadagni diretti dei creatori di video e delle spese sostenute da questi per assumere professionisti e agenzie e per acquistare nuova strumentazione necessaria al miglioramento della qualità dei video. Secondo i dati raccolti, YouTube ha permesso di creare 15 mila nuove occupazioni in Italia nel corso del 2020.

L’impatto di YouTube sul sistema economico in Italia

YouTube è una piattaforma sempre più importante per l’economica italiana. I dati raccolti da Oxford Economics confermano l’impatto sul PIL grazie alle attività dirette e indirette della piattaforma. I creatori di video, infatti, possono guadagnare con i propri contenuti grazie al programma della piattaforma. Nello stesso tempo, però, i creatori devono migliorare i contenuti offerti agli utenti effettuando investimenti che hanno un impatto positivo sull’economia italiana. Per i creatori di video, infatti, c’è la necessità di affidarsi a professionisti qualificati per la realizzazione di video sempre più interessati. Nello stesso tempo è necessario assumere collaboratori e acquistare nuove apparecchiature. Gli effetti di YouTube sull’economia in Italia sono, quindi, sia diretti che indiretti.

Il commento dell’azienda

In una nota diffusa dagli organi di stampa, YouTube commenta così i risultati dell’indagine sull’impatto del suo servizio in Italia: “Che si tratti di imprenditori della creatività, media company o etichette discografiche, i creatori di contenuti beneficiano di ricavi che vengono generati direttamente tramite la piattaforma ma hanno anche effetti di più ampia portata. Per la realizzazione dei video, infatti, vengono acquistati prodotti e servizi presso aziende e rivenditori italiani e, in moltissimi casi, i creator assumono persone qualificate, come specialisti di montaggio, produzione, tecnici del suono e della luce. La spesa sostenuta ha quindi un ulteriore impatto sull’economia”