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Apple punta sull’intelligenza artificiale per migliorare Siri

Tutte le grande aziende tecnologiche sono “salite sul carro” dell’AI. Tutte, tranne Apple, che sembra avere deciso per un approccio molto più conservativo rispetto a Microsoft, Google e tante altre aziende tech. Ma la situazione potrebbe presto cambiare: alcune ricerche pubblicate dagli ingegneri di Apple sembrano mostrare che il futuro di Siri, l’assistente vocale di Cupertino, dipenda dall’intelligenza artificiale.

Apple investe sull’intelligenza artificiale per rendere Siri migliore

Apple sta lavorando per rendere Siri più intuitivo e naturale nell’interazione con gli utenti. I ricercatori hanno sviluppato sistemi per eliminare la necessità di pronunciare la frase di attivazione “Hey Siri”. Ma anche per migliorare il riconoscimento delle parole poco usate e comprendere meglio le domande ambigue.

Per farlo, servono dei Large Langue Model (LLM) capaci di gestire conversazioni complesse, capendo il contesto e fornendo risposte pertinenti e concise. Un assistente vocale degno di questo nome, capace di rispondere in maniera naturale e basarsi sulle informazioni presenti nel vostro iPhone.

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Sebbene il risultato voluto sia la semplicità di interazione, per arrivarci c’è bisogno di molto lavoro dietro le quinte. Anche perché Apple non vuole sistemi AI basati sul cloud, che aumentano i tempi di attesa se la connessione non è perfetta e pongono problemi per quanto riguarda la protezione dei dati. La soluzione, quindi, sta nella ricerca. E dagli ultimi documenti pubblicati da Cupertino, sembra che Apple sia pronta a portare i primi risultati su iPhone.

La ricerca sui modelli AI di Cupertino

I documenti di ricerca pubblicati da Apple (e riportati da The Verge) lasciano intravedere la direzione che l’azienda sta prendendo. L’obiettivo è sviluppare modelli linguistici (LLM) più compatti e veloci, in grado di funzionare direttamente sui dispositivi senza la necessità di una connessione internet (come riporta Bloomberg).

I ricercatori di Cupertino hanno ideato sistemi come EELBERT, capace di comprimere un LLM fino a 15 volte senza compromettere significativamente la qualità. Il progetto STEER, invece, vuole migliorare il “botta e riposta” fra l’utente e l’assistente vocale (Siri, in questo caso), capendo quando state chiedendo un chiarimento e quando state facendo una nuova domanda. Inoltre, hanno trovato il modo di archiviare i dati dei modelli sull’SSD anziché sulla RAM, accelerando notevolmente la velocità di inferenza. E c’è anche un altro progetto di ricerca che vuole rendere più sintetiche le risposte di Siri.

L’obiettivo è chiaro: portare l’intelligenza artificiale direttamente su iPhone, senza passare dal cloud. E questo potrebbe tradursi in un Siri più intelligente e potente, anche quando non siete connessi online.

Non solo Siri: Apple vuole usare l’intelligenza artificiale in ogni aspetto di iPhone

L’ambizione di Apple va oltre Siri. La ricerca dell’azienda esplora l’applicazione dell’AI in svariati ambiti, dalla creatività alla salute. Strumenti come Keyframer e MGIE promettono di rivoluzionare l’editing delle immagini, consentendo agli utenti di apportare modifiche semplicemente descrivendo ciò che desiderano. Cupertino sta anche lavorando su strumenti AI per rimuovere le voci dalle tracce audio. E nel campo della salute, gli LLM potrebbero aiutare a interpretare l’enorme mole di dati biometrici raccolti dai dispositivi Apple, fornendo insights preziosi sul benessere degli utenti.

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Ma il vero asso nella manica di Apple potrebbe essere Ferret, un modello linguistico multimodale che potrebbe permettere a Siri di navigare tra le app, rispondere a domande sulle valutazioni dell’App Store e descrivere ciò che vede sullo schermo. Ma che potrebbe servire anche per chiedere all’AI di rispondere a domande sul mondo attorno a voi, usando la fotocamera di iPhone. Qualcosa che la Mela potrebbe usare anche per Vision Pro.

Apple sta puntando forte sull’intelligenza artificiale per rivoluzionare i suoi prodotti, a partire da Siri e dall’iPhone. I frutti di questa ricerca potrebbero richiedere tempo per maturare, ma forse potremo sentire le prime novità già al WWDC di giugno. Non ci resta che aspettare: l’AI potrebbe presto rivoluzionare il vostro iPhone.

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Source
The Verge

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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