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Caldo record in Canada: prevista una quarta ondata

Proseguono gli effetti del cambiamento climatico. Di cui è vittima anche la Germania

Il caldo record in Canada, che tra la fine di giugno e l’inizio di luglio è arrivato a sfiorare i 50 °C, sembra non dare tregua.

Nelle prossime ore si prevede una quarta ondata che dovrebbe colpire Canada e Stati Uniti, aggravando la situazione di emergenza.

Il cambiamento climatico, che acuisce i fenomeni più estremi, sta mostrando il suo rovescio della medaglia nelle devastanti inondazioni che stanno facendo morti e danni in Germania e in Belgio.

Scopriamo anzitutto cosa accadrà, e cosa è accaduto, in Canada e negli Stati Uniti. E vediamo poi perché anche le recentissime alluvioni in Germania provengono da una matrice comune.

Caldo record in Canada: la nuova ondata

I meteorologi prevedono che proprio in queste ore una quarta ondata di caldo anomalo visiterà Canada e Stati Uniti.

Il fenomeno dovrebbe interessare soprattutto le Montagne rocciose statunitensi e alcune contee canadesi: Alberta, Saskatchewan e Manitoba. Si tratta di una zona di 4.000 chilometri quadrati, abitata da una popolazione di circa 16 milioni di persone.

Il picco è previsto nella giornata di lunedì 19. La cappa di calore, che inizierà a formarsi proprio nella giornata odierna, non dovrebbe arrivare alle sorprendenti temperature delle scorse settimane. Ma sarà comunque un evento che metterà a dura prova una vasta zona già devastata dagli incendi. Che potrebbero essere alimentati proprio da questa nuova ondata.

Cosa è successo in Canada

La quarta ondata di temperature eccezionali suggellerebbe per il Canada un periodo di caldo record che ha preso il via alla fine di giugno, e che purtroppo non accenna ad arrestarsi.

Le temperature sono arrivate quasi a 50 gradi Celsius, causando 500 vittime.

E coinvolgendo anche gli Stati Uniti: in Oregon e nello Stato di Washington si calcolano infatti più di 200 morti a causa delle temperature elevatissime di queste ultime settimane.

C’è poi il capitolo incendi. Sono stati oltre 130 tra Canada e Stati Uniti, e hanno complessivamente bruciato una superficie di almeno 500mila ettari.

I 370mila ettari devastati negli Usa equivalgono a qualcosa come cinque volte la città di New York.

Caldo record in Canada e riscaldamento globale

Gli esperti concordano nell’affermare che l’anomalia climatica, che sta coinvolgendo Canada e Stati Uniti, derivi direttamente dal riscaldamento globale.

Tra le tante voci che si sono espresse in questo senso, c’è quella del meteorologo Federico Grazzini. Queste le sue parole: “Seguo le evoluzioni del clima da 25 anni, giorno per giorno e non ho mai visto niente di simile. La differenza, enorme, rispetto ad altri eventi estremi riguarda lo scostamento rispetto ai record precedenti registrati nella stessa zona. Solitamente si tratta di ritocchi di pochi decimali di grado, qui ci troviamo con un aumento di 10 gradi rispetto al picco precedente. La deviazione rispetto ai modelli climatologici è completamente fuori scala.

Quando si fanno previsioni vengono effettuate molteplici simulazioni che partono però da presupposti leggermente differenti. Quando una buona percentuale di queste simulazioni concorda sull’esito finale abbiamo una previsione relativamente certa. Nel caso specifico del Canada, tutte le 50 simulazioni condotte preannunciavano il fenomeno che si è poi verificato, anche questa una cosa mai vista. I modelli incorporano tutti una certa percentuale di errore. Così, per maggior coerenza, il confronto viene quindi fatto con lo scenario prodotto in passato allo stesso modello. In questo caso il risultato della comparazione è diverso da qualsiasi precedente.”

Le inondazioni in Germania

Non c’è solo il Canada col suo caldo record a testimoniare un’instabilità meteorologica sempre più accentuata.

Un devastante maltempo ha colpito le regioni occidentali della Germania, oltre a Belgio e Olanda. È iniziato tutto nella notte del 15 luglio, quando dopo giorni di forti piogge diversi torrenti e affluenti del Reno hanno esondato.

Il bilancio, ancora provvisorio, è di 157 vittime, di cui 130 in Germania e 27 in Belgio. Il numero dei dispersi si stima intorno ai 1.300. Anche se, come ha dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel, “Temo che saremo in grado di valutare la portata di questa tragedia solo nei prossimi giorni”.

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Le inondazioni in Germania e il cambiamento climatico

Esattamente come per il Canada e il suo caldo record, anche le inondazioni tra Germania e Belgio derivano dal riscaldamento globale.

Lo ha detto tra gli altri la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: “L’intensità e la lunghezza di questi eventi ci dà l’indicazione del cambiamento climatico in corso e l’urgenza di agire. L’economia basata sui combustibili fossili è arrivata al suo limite, a spese del pianeta”.

Ricordiamo che mercoledì 14 luglio la Commissione europea ha presentato il pacchetto di proposte Fit for 55, un ambizioso Green Deal per arginare il cambiamento climatico.

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Autore

  • Claudio Bagnasco

    Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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