Con la terza serata abbiamo ufficialmente superato il giro di boa di Sanremo 2022 e cominciano a delinearsi i primi favoriti di quest’edizione: ecco le nostra pagelle e l’immancabile riassuntone.
Sanremo 2022: le pagelle della terza serata
Si è conclusa pochi minuti fa la terza serata di Sanremo 2022, durante la quale abbiamo riascoltato tutte e 25 le canzoni in gara. La serata ci ha inoltre fornito una nuova classifica generale, grazie ai voti del pubblico da casa (50%) e della Giuria Demoscopica 1000 (restante 50%). Ecco le nostre pagelle di questa sera.
Giusy Ferreri – Miele: decisamente meglio della prima serata, ma quella – così come quel megafono – non gliela perdoneremo mai – 5
Highsnob & Hu – Abbi cura di te: Highsnob lascia fare il lavoro sporco a Hu, e fa bene perchè la ragazza canta veramente bene – 6
Fabrizio Moro – Sei tu: gli stessi 4 accordi ad ogni edizione, però glielo perdoniamo perchè canta e scrive bene – 6
Aka 7even – Perfetta così: in gran spolvero e si diverte un mondo, il che fa rivalutare anche il brano – 7
Massimo Ranieri – Lettera di là del mare: anche lui decisamente meglio rispetto alla prima dimenticabile esibizione, costellata di imperfezioni. Il brano è toccante e ben scritto, ma non siamo più nel 1988 – 5,5
Dargen D’Amico – Dove si balla: più la si ascolta più suona come una hit. Dargen non fa della vocalità il suo punto forte, ma l’espressività e la personalità ci sono, al punto che tutto il resto passa in secondo piano – 7,5
Irama – Ovunque sarai: semplicemente impeccabile. Qualsiasi altra parola sarebbe superflua – 8,5
Ditonellapiaga e Rettore – Chimica: fin dalle prime note la platea batte le mani a tempo, il pezzo piace e il duo è irresistibilmente travolgente. L’esecuzione è meno precisa di ieri ma non meno coinvolgente – 7,5
Michele Bravi – Inverno dei fiori: bravissimo, per carità, ma essere bravi – gioco di parole non voluto – non basta. Molto toccante il momento in cui si dice felice che la meritocrazia abbia vinto con Drusilla Foer: 6
Rkomi – Insuperabile: mantiene il palco come pochi e sia il brano che l’esecuzione sprizzano energia da ogni singola nota: 8
Mahmood & Blanco – Brividi: il pubblico li applaude già dalla presentazione, un chiaro segnale che conferma il loro status di favoritissimi di questo Festival. Una seconda esibizione pressoché perfetta: 10
Gianni Morandi – Apri tutte le porte: anche Morandi in grandissima forma questa sera, intonato ed energico: stai andando forte, apri tutte le porte – 6,5
Tananai – Sesso occasionale: probabilmente qualche problema tecnico, ad ogni modo voce la voce scompare ed è quello il momento più bello di tutta l’esibizione. Intonazione ed espressività non pervenute, lui però è preso bene – 4
Elisa – O forse sei tu: come sempre una lezione di vocalità, eleganza e controllo della voce. Continua a fissare il gobbo, ma poco conta, il podio sarà suo – 8,5
Rappresentante di lista – Ciao Ciao: spettacolari, con un pezzo che diventa sempre più irresistibile ad ogni nuovo ascolto – 7,5
Iva Zanicchi – Voglio amarti: la voce c’è, manca tutto il resto. Si rende anche partecipe di un più che evitabile siparietto con Drusilla Foer – 5
Achille Lauro (con Harlem Gospel Choir) – Domenica: il vero problema di Achille Lauro è che si parla più delle polemiche che della sua musica, che invece ha sempre qualcosa dire. Lui è un animale da palcoscenico, e in barba alle classifiche da Sala Stampa e a chi lo critica, per noi si merita un: 8
Matteo Romano – Virale: questo ragazzo è un vero talento, per come scrive, per come canta e per come interpreta. I riferimenti melodici sono palesi (Tha Supreme su tutti) ma c’è personalità e anche tanta – 8,5
Ana Mena – Duecentomila ore: ne avremmo tutti fatto volentieri a Mena – 3
Sangiovanni – Farfalle: l’innata capacità di sfornare hit è una delle caratteristiche del 19enne talento scuola Amici. Si muove e canta bene, con personalità e grinta da vendere. Prima di lasciare il palco un saluto a Zia Mara che gli fa guadagnare punti al Fantasanremo – 7,5
Emma – Ogni volta è così: non è facile prendere il palco alle 01:00, ma Emma non sembra accusare la stanchezza ed esegue magistralmente un brano dalle discrete potenzialità radiofoniche con la complicità di Francesca Michelin come direttore d’orchestra – 6,5
Yuman – Ora e qui: questo ragazzo ha una vocalità incredibile e il fatto che la Sala Stampa lo abbia relegato nelle ultime posizioni durante la prima serata resta un mistero – 7
Le Vibrazioni – Tantissimo: il brano resta il vero problema della partecipazione di una grande band come Le Vibrazioni. Lo spunto melodico all’inizio del ritornello è ok, tutto il resto meno. L’esibizione è decisamente migliore rispetto alla serata precedente – 6
Giovanni Truppi – Tuo padre, mia madre, Lucia: Troppi si conferma un alieno sul palco di Sanremo. Una canzone totalmente destrutturata rispetto alla forma canonica, con un testo da brividi e una performance intensissima. Chapeau – 8
Noemi – Ti amo non lo so dire: non lo sa dire ma lo sa cantare. Non soffre il fatto di dover chiudere la gara – sale sul palco alle 01:30 – ma il brano sembra la solita stessa monotona zuppa riscaldata. Big up per l’apertura dei synth nei ritornelli. Per il resto è ok per le radio, ma non trasmette assolutamente nulla – 6-
La classifica generale
Di seguito la nuova classifica generale, che tiene conto della somma tra i voti della sala stampa (delle prime due serate) e quelli del Televoto e della Giuria Demoscopica 1000 di questa sera.
- Mahmood & Blanco – Brividi
- Elisa – O forse sei tu
- Gianni Morandi – Apri tutte le porte
- Irama – Ovunque sarai
- Sangiovanni – Farfalle
- Emma – Ogni volta è così
- Massimo Ranieri – Lettera di là dal mare
- Fabrizio Moro – Sei tu
- Rappresentante di lista – Ciao Ciao
- Dargen D’Amico – Dove si balla
- Michele bravi – Inverno dei fiori
- Ditonellapiaga e Rettore – Chimica
- Aka 7even – Perfetta così
- Achille Lauro (con Harlem Gospel Choir) – Domenica
- Noemi – Ti amo non lo so dire
- Rkomi – Insuperabile
- Matteo Romano – Virale
- Iva Zanicchi – Voglio amarti
- Giovanni Truppi – Tuo padre, mia madre, Lucia
- Highsnob & Hu – Abbi cura di te
- Giusy Ferreri – Miele
- Le Vibrazioni – Tantissimo
- Yuman – Ora e qui
- Ana Mena – Duecentomila ore
- Tananai – Sesso occasionale
Cesare Cremonini incanta l’Ariston con un medley, il nuovo singolo ed un evergreen
Nelle vesti di co-conduttrice, al fianco di Amadeus, per questa serata troviamo Drusilla Foer, la cui presenza aggiunge molto, e Michele Bravi lo sottolinea, strappandole anche un bacio. Pessimo invece il momento con Iva Zanicchi che le dice “lei ha qualcosa che io non ho”. La co-conduttrice però ne esce da gran signora rispondendo “si, sono colta”. Il primo ospite della serata è invece Cesare Cremonini, al suo debutto al Festival, che esegue uno spettacolare medley tra Nessuno vuole essere Robin, Marmellata #25, Logico, La Nuova Stella di Broadway e Poetica.
L’Ariston lo applaude ed è standing ovation, e come potrebbe fare altrimenti, Cesare è uno dei migliori performer della sua generazione e a Sanremo. Si esibisce con la sua band, che comprende ovviamente anche Ballo al basso elettrico (che lo accompagna dai tempi dei Lunapop). C’è anche spazio per un secondo act, nel quale il cantautore bolognese presenta il suo nuovo singolo La ragazza del futuro per poi eseguire un grande classico che non tramonta mai: 50 Special.
Il secondo ospite è Roberto Saviano, con un monologo sulle stragi di Capaci e via D’Amelio, delle quali quest’anno ricorrono i 30 anni. Subito dopo ci spostiamo sulla Costa Toscana, dove Fabio Rovazzi e Orietta Berti – in un altro outfit decisamente poco sobrio – presentano Gaia che canta il brano con il quale era in gara lo scorso anno: Cuore Amaro. Uno slot che in origine era riservato ai Coma Cose, che hanno dovuto dare forfait a causa di un tampone positivo. La prossima ospite è invece l’attrice Anna Valle seguita dal carabiniere Martina Pigliapoco. Quest’ultima, saltata agli onori delle cronache per aver salvato una donna dal suicidio, ha raccontato la commovente vicenda in diretta. Pigliapoco ha convinto la donna attraverso un dialogo di 3 ore e mezza su di un parapetto di un ponte che dava sul baratro. Un momento molto toccante durante una serata estremamente frenetica.
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