Il mercato del lavoro italiano sta attraversando un periodo complesso. Il numero di candidature è in aumento, ma trovare profili qualificati diventa sempre più difficile. Secondo un’indagine condotta da LinkedIn, il 65% dei recruiter fatica a individuare candidati con le giuste competenze, mentre il 45% segnala difficoltà nel reperire hard skill specifiche.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale nella selezione
Molte aziende stanno puntando sull’intelligenza artificiale per ottimizzare il processo di recruiting. Il 63% dei selezionatori ritiene che l’AI renda il processo più veloce, mentre il 65% afferma che consente di dedicare più tempo a negoziazioni e dialoghi con i candidati. L’AI, inoltre, migliora la qualità delle offerte di lavoro e aiuta a individuare profili potenzialmente idonei che altrimenti sarebbero sfuggiti ai filtri tradizionali.
Il mismatch tra competenze richieste e offerte
L’aumento delle candidature non porta automaticamente a un miglioramento della selezione. Solo il 33% dei candidati soddisfa tutti i requisiti richiesti per una posizione. Questo crea un carico di lavoro aggiuntivo per i recruiter: il 63% dichiara di impiegare più tempo nella ricerca attiva di profili idonei, mentre il 43% dedica tra una e tre ore al giorno alla revisione dei CV ricevuti. Inoltre, il 69% dei selezionatori riconosce che non rispondere ai candidati può danneggiare la reputazione aziendale. Questi sono i dati forniti da LinkedIn secondo una ricerca interna.
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La formazione interna come soluzione
Per affrontare la carenza di competenze, le aziende stanno investendo sempre più nell’upskilling dei propri dipendenti. Le aree principali di formazione riguardano le soft skill (71%), la sostenibilità ambientale (70%) e l’uso dell’AI (63%). Tuttavia, il 70% degli HR manager ritiene che i neolaureati manchino di competenze trasversali come la comunicazione e il problem-solving.
Le richieste dei candidati
Dall’altro lato, i professionisti in cerca di nuove opportunità pongono sempre più attenzione alla retribuzione e ai benefit (38%), alla flessibilità e al lavoro da remoto (37%) e al bilanciamento tra vita privata e professionale (36%). Inoltre, emerge una crescente tendenza a valutare ruoli che permettano lo sviluppo di competenze diversificate e percorsi di carriera meno lineari.
Il recruiting tra tecnologia e nuove esigenze
Per rispondere a queste sfide, il recruiting sta cambiando rapidamente. L’adozione di strumenti di selezione basati su AI e l’investimento in formazione interna stanno diventando elementi chiave per attrarre e trattenere i talenti. In questo contesto, LinkedIn ha introdotto nuovi strumenti come “job match”, che aiutano i candidati a verificare la compatibilità con gli annunci di lavoro, migliorando così l’efficienza del processo di selezione.
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