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LinkedIn entra nel mondo dei giochi con Pinpoint, Queens e Crossclimb

“Tutto lavoro e niente svago rendono Jack un ragazzo noioso” scriveva il protagonista di Shining. LinkedIn lo ha ascoltato e ha deciso di rimediare: da oggi, sul social per professionisti arriva una serie di giochi. Potrete cimentarvi in tre diversi puzzle game direttamente sull’app mobile o sul desktop: Pinpoint, Queens e Crossclimb.

LinkedIn punta sui giochi: non solo lavoro sul social per professionisti

Se ne parlava già da qualche tempo, ma da oggi lo abbiamo trovato nella nostra pagina LinkedIn (dopo averne letto su The Verge): i giochi sono arrivati su LinkedIn. Potete trovarli nelle sezioni Notizie e La mia rete sulla versione desktop, oltre che nell’app mobile.

L’introduzione dei giochi su LinkedIn sembra essere parte di una strategia ben precisa. La rete social, proprietà di Microsoft, non vuole limitarsi a servizio per trovare informazioni su aziende e lavoratori. Vuole che gli utenti trovino tempo per giocare. Come spiega Lakshman Somasundaram, direttore del prodotto di LinkedIn, “è ora di voltare pagina nel modo in cui approfondiamo e riaccendiamo le relazioni sul lavoro, mettendo il divertimento al centro”.

Tre puzzle per le pause caffè

giochi di Linkedin gaming
Credit: LinkedIn

I tre giochi proposti da LinkedIn sono tutti puzzle game, ma con meccaniche diverse. Pinpoint è un gioco di associazione di parole, in cui bisogna indovinare la categoria (“cose che si rompono”, per esempio) a cui appartengono cinque parole rivelate progressivamente. Crossclimb, invece, combina curiosità e giochi di parole, sfidando l’utente a creare una scala di parole: si parte da un indizio per la prima, poi le altre hanno tutte una lettera in comune con la precedente (“Pane, cane, case”, per esempio). Infine, Queens è un sudoku senza numeri, in cui bisogna posizionare le regine su una griglia, per ogni riga e colonna, senza che si tocchino.

Ma LinkedIn resta una rete per professionisti. Quindi, ogni gioco potrà essere giocato una volta al giorno. E, dopo la sessione giornaliera, l’utente avrà accesso a vari parametri come il punteggio più alto, la serie giornaliera, le classifiche e anche chi ha giocato nella propria rete. Un modo per stimolare la competizione e il confronto tra colleghi e contatti professionali.

Non è solo LinkedIn che punta sui giochi

LinkedIn non è certo la prima azienda a puntare sui giochi per aumentare il coinvolgimento degli utenti. Tenere le persone sulla propria piattaforma migliora le statistiche, permette di ottenere più contratti pubblicitari e, quindi, più introiti.

Linkedin giochi Queens (1)
Credit: LinkedIn

Il New York Times, ad esempio, ha visto i suoi giochi giocati oltre 8 miliardi di volte l’anno scorso, grazie soprattutto al fenomeno Wordle, che ha acquistato ormai due anni fa. E come ricorda The Verge, gli abbonamenti ai giochi hanno aiutato il Times a crescere e a mantenere gli utenti nel lungo periodo. Netflix continua ad espandere la sua offerta di giochi per smartphone. Facebook integra i giochi da moltissimo.

Per ora, LinkedIn non fa pagare i suoi giochi: l’obiettivo è quello di trattenere gli utenti sulla piattaforma il più a lungo possibile, la monetizzazione arriva in maniera diversa. Anche se resta da vedere se i professionisti apprezzeranno questa novità: con un tantissimi giochi a disposizione sugli store per smartphone, riusciranno i giochi di LinkedIn a prevalere? O resteranno una novità da testare solo qualche volta, giusto per perdere un po’ di tempo al lavoro? A proposito, noi dobbiamo tornare a provarli: chiaramente, solo per scopi di ricerca giornalistica.

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Source
The Verge

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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