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La recensione di Acer Predator Triton 300 SE. Un notebook elegante con una NVIDIA GeForce RTX 3060 Max-Q

Design sobrio e potenza da vendere: la nostra di Triton 300 SE

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Per certi versi Acer Predator Triton 300 SE è un notebook da gaming anomalo. O forse sarebbe meglio dire “contemporaneo”. Fino a qualche anno fa infatti i laptop dedicati ai videogiochi erano piuttosto massicci e molto tamarri, oggi puntano ad un’estetica diversa per andare incontro alle esigenze di un pubblico che è diventato più variegato. Accanto infatti a coloro che decidono di acquistare un notebook da gaming solo per poterci giocare troviamo chi invece vuole un portatile adatto ad ogni occasione, incluse le riunioni di lavoro. Il Triton 300 SE sposa perfettamente questa filosofia, risultando tanto elegante quanto perfomante.
Non vogliamo però anticipare le nostre conclusioni quindi facciamo un passo indietro e catapultiamoci nella recensione di Acer Predator Triton 300 SE.

La recensione di Acer Predator Triton 300 SE

A prima vista potrebbe sembrare un ultrabook tradizionale, vuoi per il design sobrio vuoi per il display da 14″, poco comune sui laptop dedicati ai giocatori. Sotto la scocca però troviamo un processore Intel Core i7-11370H e la scheda grafica NVIDIA GeForce RTX 3060 Max-Q: insieme riescono a garantire buone prestazioni con i giochi più recenti. Non è perfetto, ve lo anticipiamo, e con i giochi più impegnativi ogni tanto soffre un po’ ma in compenso ne guadagnate in termini di versatilità e trasportabilità.

Scocca in metallo e dimensioni contenute

Acer Predator Triton 300 SE recensione

Acer Predator Triton 300 SE ha un aspetto moderno ed elegante, sensazione che viene amplificata dalla scocca argentata e dal piccolo logo Predator che troviamo sulla parte esterna del coperchio. Questo permette al notebook di adattarsi senza difficoltà a qualsiasi genere di ambiente senza tradire la sua vocazione: potete usarlo a casa, al lavoro, in un bar o persino a bordo di treni e aerei senza dichiarare apertamente al mondo che siete un videogiocatore.

L’estetica minimale però non è l’unico elemento che vi consente di utilizzarlo fuori dalle mura domestiche. Lo spessore di soli 17,90 mm e il peso di 1,80 kg aiutano a trasportarlo senza grosse difficoltà, mentre il corpo in metallo garantisce una buona resistenza anche a piccoli urti.

Acer Predator Triton 300 SE recensione

Convince anche la dotazione di porte: a sinistra trovate l’ingresso per l’alimentatore, una porta USB-A e una Thunderbolt 4 mentre a destra abbiamo un’altra porta USB-A, un HDMI 2.1 e il jack da 3,5 mm. A tutto questo dovete aggiungere il supporto al WiFi 6 e al Bluetooth 5.1. Insomma, di base c’è tutto quello di cui avete bisogno. L’unica piccola pecca è l’assenza di una porta Ethernet, molto comoda soprattutto per chi gioca online a titoli competitivi così da garantire velocità elevata e latenza ridotta. Poco male però, basta un adattatore per sopperire alla sua assenza.

Acer Predator Triton 300 SE recensione: il display

Una volta aperto il coperchio vi troverete di fronte al display da 14″, un IPS con risoluzione FullHD e una frequenza di aggiornamento di 144 Hz. La luminosità non è eccessiva – arriviamo intorno ai 300 nit – ma la resa è piuttosto buona: i colori sono vivaci, il contrasto più che discreto e la fluidità davvero ottima.
Nel complesso quindi potete godervi senza difficoltà qualsiasi videogioco o filmato; la copertura del 100% dello spazio colore sRGB aiuta invece i professionisti della grafica e del video editing.

Una parte importante della fruizione di contenuti multimediali è rappresentata dall’audio. Il Triton 300 SE è dotato di due speaker situati sulla parte inferiore del laptop e affiancati dalla tecnologia DTS:X. Insieme però non garantiscono un’esperienza particolarmente indimenticabile complice un suono poco potente e privo di bassi. Il nostro consiglio quindi è quello di preferire, quando possibile, l’utilizzo di un buon paio di cuffie rispetto agli altoparlanti integrati.

L’immancabile tastiera RGB

Acer Predator Triton 300 SE recensione tastiera
La tastiera di Acer Predator Triton 300 SE

E’ vero, abbiamo detto che Acer Predator Triton 300 SE è un portatile elegante e sobrio ma rimane pur sempre un notebook da gaming. Ecco perché l’azienda di Taiwan non ha rinunciato ad inserire la retroilluminazione RGB personalizzabile della tastiera. Tranquilli, potete sempre optare per una tonalità poco evidente da usare quando siete fuori casa mentre durante le sessioni di gioco potrete scatenare il tamarro che c’è in voi.

Ma come si comportano i tasti a isola? La corsa è molto buona e la digitazione sempre confortevole, soprattutto se siete già abituati a portatili di dimensioni ridotte. Richiede invece un po’ di adattamento il posizionamento dei tasti funzione, inseriti in una colonna situata all’estrema destra. Tranquilli, nel giro di qualche giorno vi sarete perfettamente adattati.

Segnaliamo infine la presenza del tasto Turbo, situato in alto a destra. Si tratta di una scorciatoia che attiva l’omonima modalità permettendo al laptop di liberare tutta la sua potenza. Attenzione però: potete usarlo solo quando il Triton 300 SE è collegato alla corrente elettrica.

Promosso il touchpad, che risulta reattivo, preciso e piuttosto ampio. Supporta inoltre le gesture di Windows 10 e integra un piccolo lettore di impronte digitali per l’accesso rapido al sistema operativo.

Come si comporta sul campo?

Come anticipato, Acer Predator Triton 300 SE è dotato di un processore Intel Core i7-11370H di undicesima generazione con una frequenza base di 3,3 GHz e massima di 4,8 GHz. Ad affiancarlo abbiamo 16 GB di RAM e soprattutto la GPU GeForce RTX 3060 di NVIDIA con 6 GB di memoria GDDR6 dedicata. Completa il quadro un SSD M.2 NVMe da 512 GB, forse poco capiente considerando che l’ultimo capitolo di Call of Duty occupa da solo più di 100 GB.

Acer Predator Triton 300 SE notebook gaming

Ma tutti questi numeri come si traducono nella vita reale? A conti fatti questo laptop vi permette di fare davvero un po’ di tutto. L’abbiamo utilizzare per esportare video, editare foto con i programmi di fotoritocco, svolgere del normale lavoro di routine e persino come laptop di supporto per la regia di un torneo eSport. Non ha mai esitato.
Ottime anche le performance in ambito gaming, sia con giochi più competivi – come Call of Duty Warzone e Assetto Corsa Competizione – sia con titoli come Gears 5. Il Triton 300 SE riesce infatti a garantire un buon livello di dettaglio, la risoluzione 1080p e gli effetti di Ray Tracing. I fotogrammi al secondo invece dipendono un po’ dalle impostazioni che sceglierete: di base rimanete attorno ai 60 fps ma sacrificando qualcosina in termini di ricchezza dello scenario potete sfruttare al meglio i 144 Hz del display.

Acer Predator Triton 300 SE recensione

Il calore viene gestito in maniera eccellente, a discapito però della rumorosità. Il sistema AeroBlade 3D a due ventole e la tecnologia Vertex Flow mantengono la temperatura sotto la soglia critica ma i decibel aumentano parecchio. Naturalmente questo accade solo durante le attività più intense e selezionando i relativi profili all’interno del software PredatorSense.

Parliamo infine di autonomia. La batteria da 60 Wh garantisce circa di 10 ore di riproduzione video, che scendono a 6 svolgendo la normale attività d’ufficio. Giocando l’autonomia si riduce ulteriormente arrivando ad un massimo di 2 ore.

Acer Predator Triton 300 SE recensione: vale la pena acquistarlo?

Acer Predator Triton 300 SE è un notebook da gaming che si adatta bene a qualsiasi situazione e che riesce ad assicurare ottime prestazioni anche con i titoli più recenti, senza grossi compromessi.
A nostro avviso è perfetto per chi vuole un laptop molto potente e allo stesso tempo facile da trasportare. Il prezzo poi è decisamente allettante: con 1.499 € vi portate a casa un prodotto che ha davvero pochi difetti.

PRO

  • Elegante e compatto
  • Ottima qualità costruttiva
  • Display a 144 Hz
  • Buone prestazioni

CONTRO

  • Comparto audio zoppicante
  • 512 GB potrebbero essere pochi per i giocatori

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Autore

  • Erika Gherardi

    Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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