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AI Forum 2021, AIxIA racconta l’intelligenza artificiale in Italia

Crescono gli investimenti delle aziende e l'attenzione dei consumatori, ma serve ancora formazione

Oggi si è tenuto online l’AI Forum 2021, l’evento di AIxIA pensato per fare il punto sull’uso dell’intelligenza artificiale per le aziende e non solo. Un’occasione per valutare come le nuove tecnologie stanno cambiando il modo fare impresa, ma anche come sono percepite dagli utenti. E quali sono le aspettative e possibilità future. L’intelligenza artificiale sta sempre più entrando nelle nostre vite, una serie di strumenti dal grande impatto sociale. Che però hanno ancora bisogno di essere analizzate

AI Forum 2021: AIxIA racconta l’intelligenza artificiale per le aziende e la società

Rosalba Reggio, Responsabile Web Tv de Il Sole 24 ore, ha guidato una discussione continua e articolata fra diversi speaker. Fra interventi, presentazioni e tavole rotonde, l’AI Forum 2021 ha dato diversi spunti interessanti, poi analizzati nel dettaglio nelle sessioni parallele e nei workshop online.

Il primo discorso che ha dato un’idea della complessità (ma non necessariamente difficoltà) dell’evento lo ha tenuto Piero Poccianti, Presidente AIxIA. Che ha iniziato definendo gli ambiti dell’intelligenza artificiale, che spaziano moltissimo. Si va dal riconoscimento di pattern numerici fino alla possibilità di avere macchine in grado di pensare pienamente, di fare arte. Ma paragonare l’intelligenza umana a quella artificiale non sempre giova. Poccianti fa l’esempio delle milioni di immagini che una macchina deve analizzare prima di poter riconoscere quando ha di fronte un cane oppure un gatto. A un bambino, basta molto di meno, perché ha la capacità di astrarre.

Quindi dobbiamo prestare particolare attenzione nel valutare le potenzialità attuali e le prospettive future dell’AI. Investendo nella formazione, anche nelle aziende. Soprattutto in prospettiva futura. In questo ambito, ricorda la cosiddetta Legge di Amara, noto scienziato e futurista americano. Che diceva che “tendiamo a sovrastimare gli effetti della tecnologia nel breve periodo e tendiamo a sottovalutarli nel lungo termine”.

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Piero Poccianti, Presidente AIxIA

Dopo le parole del Presidente, sono intervenuti Stefania Bandini, Full Professor dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e Alessandro Sperduti, General Chair di IEEE WCCI 2022 Padova. Hanno spiegato cosa aspettarsi dalla prossima conferenza internazionale IEEE WCCI 2022, che si terrà in Italia.

Un’analisi del mondo dell’Intelligenza Artificiale nel nostro Paese

Nicola Gatti, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence e Docente del Politecnico di Milano, ha fatto il punto su come l’intelligenza artificiale stia sempre di più tessendo un rapporto diretto con l’industria italiana. L’Osservatorio infatti ha analizzato oltre 350 aziende, con 71 questionari. Ma poi ha anche condotto un survey online con 235 organizzazioni medio-grandi e un altro, in collaborazione con BVA Doxa, con mille consumatori.

Crescono gli investimenti delle aziende

Il primo dato che emerge è la crescita degli investimenti nel campo AI, che sale del 15% a 300 milioni di euro nel 2020. Il 77% del capitale arriva dall’Italia, con un attenzione più verso il software (62%) che i Servizi (38%). Un terzo di questi investimenti, coinvolge l’analisi dei dati (soprattutto per fare forecast nel futuro). Ma crescono anche l’utilizzo di chatbot e assistenti vocali (10%), l’analisi delle immagini (10%) e l’automazione intelligente (11%).

Il 23% di questi investimenti rientra nell’abito finanziario. Crescono anche quello energetico (14%), Media e Telco (12%), Assicurativo (11%), Logistica e Farmaceutico. Nell’ambito retail e manifatturiero (13%) invece sono rimasti agli stessi valori di prima.

Consumatori sempre più informati

Parlando invece dei consumatori, emerge come il 94% abbia sentito parlare di AI, ormai una realtà comune. Il 49% lo ha appreso dalla TV, mentre il 38% dai film e dalle serie TV, il 36% dai media digitali e il 28% dai quotidiani generalisti. L’83% ne ha un’opinione positiva (di cui il 17% molto positiva). Solo il 3% ne ha una negativa, mentre il 14% resta indifferente.

Il 27% delle persone ha approfondito il tema a scuola o per il lavoro. Il 65% pensa sia utile per risolvere compiti specifici, addirittura il 60% ne riconosce l’utilità per guidare veicoli. Il 58% pensa possa interagire con l’uomo e il 40% crede sia in grado di effettuare ragionamenti logici. Tuttavia, solo il 51% ci ha interagito direttamente, sebbene la percentuale si alzi al 63% per i più giovani sotto i 34 anni. Soprattutto con gli assistenti vocali al telefono (65%), gli smart speaker (62%), i suggerimenti dei siti ecommerce (58%), gli assistenti di navigazione internet (53%) e per i suggerimenti sulle piattaforme on demand (51%).

Quando si parla di prospettive future, il 69% è favorevole all’uso per la sorveglianza pubblica. Il 65% spera possa aiutare i medici nelle analisi, sebbene solo il 48% vorrebbe fosse usato per i sistemi di autodiagnosi. Il 62% è favorevole all’AI per le polizze assicurative, percentuale che si abbassa al 49% quando la polizza è sanitaria. Il 60% vorrebbe fosse utilizzato per il riconoscimento facciale.

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Focus sulle imprese

Infine, il 53% delle imprese medio-grandi ha avviato almeno un progetto AI. Ma c’è un enorme gap in base alla grandezza delle aziende. Il 61% delle grandi organizzazioni si confronta con il 21% delle medie. Divario acuito nell’ultimo anno. Tuttavia, il 73% degli intervistati ha iniziato almeno un progetto negli ultimi 12 mesi.

Il focus sembra essere soprattutto sui Big Data, che contribuiscono fortemente all’implementazione dell’AI (89%). Anche Cloud (49%) e IoT (46%) fra i trend più seguiti. Le barriere principali per chi non investe riguardano le restrizioni dei budget (35%) e gli impegni già presi da parte dei manager (34%), mentre più indietro la difficoltà nell’individuare business case similari (26%).

Emerge infine l’attenzione verso due nuove figure del Team AI: l’AI Engineer e l’AI Manager, che si aggiungono agli analisti dei dati.

L’intelligenza artificiale, fra mito e realtà

Hanno fatto seguito i keynote di Google e QuestIT, sponsor dell’evento, che hanno spiegato come l’integrazione dell’intelligenza artificiale sta cambiando il modo di fare impresa.

La sessione plenaria del mattina si è poi chiusa con un’interessante tavola rotonda moderata da Emanuela Girardi, FounderdiPop AI e Membrodel Direttivo di AIxIA. Ha dialogato con Daniele Nardi, Professore Ordinario di Intelligenza Artificiale a La Sapienza Università di Roma e Direttore del Laboratorio Nazionale di Artificial Intelligence and Intelligent Systems del CINI. E poi con Silvia Ronchiadin Data Scientist Specialist – Intesa Sanpaolo Innovation Center.

Il tema del dibattito era “Tra mito e realtà: cosa l’IA consente concretamente di fare”. Una discussione davvero interessante, perché supportata da molti dati riguardo la visione del mondo dell’intelligenza artificiale che moltissimi utenti hanno. Un filo rosso che ha legato tutti gli interventi. Le potenzialità dell’AI sono talmente grandi che in molti tendono a non conoscerne i confini attuali e futuri. Quindi la preoccupazione e le eccessive speranze si alternano senza coglierne gli utilizzi immediati.

L’intero panel ha sottolineato come gli algoritmi di AI e machine learning siano uno strumento, non un fine. Qualcosa che può semplificare la vita e il lavoro di moltissime persone. Ma che necessita intenzioni precise da parte della nostra umanissima intelligenza. Per definirne i confini e interpretarne i risultati. Non un mostro né un salvatore, ma una tecnologia che può contribuire a cambiare il modo in cui lavoriamo e viviamo. Se lo scegliamo noi.

AI Forum 2021: le sessioni parallele e i workshop di AIxIA e degli sponsor

A seguito delle sessioni plenarie dell’AI Forum 2021, ci sono state delle sessioni parallele che hanno esplorato diverse ramificazione dell’AI. Per esempio Emanuela Gherardi ha moderato un dibattito fra Bernardo Magnini, Researcher presso la Fondazione Bruno Kessler (FBK), e Cosimo Accoto, Fellow & Open Search Group Ambassador del MIT. Una discussione per valutare come l’AI sta modificando i nostri stili di vita.

Giangiacomo Olivi, Partner di Dentons e Head of TMT Italy, e Piero Poccianti hanno invece presentato una proposta avanzata dalla Commissione Europea per regolamentare l’Intelligenza Artificiale in Europa. Ma poi si è parlato anche dell’impatto dell’AI nel settore educativo, con un panel che include fra i partecipanti Cristina Pozzi, Board Member e COO and Head of Contents di Treccani Futura. Nicoletta Boldrini infine ha moderato il dialogo tra Massimo Chiratti, Chief Technical & Innovation Officer di Lenovo, e Marco Bentivogli, Coordinatore Nazionale di Base. L’obiettivo della discussione era valutare come la tecnologia sta cambiando il modo in cui viviamo gli spazi e i territori. Con un focus interessante sulla mobilità.

Inoltre, ci sono stati ben 13 workshop guidati dagli sponsor.

Focus sull’Industria 4.0

Nel pomeriggio, un’importante evento a cura della commissione europea. Lucilla Sioli Direttrice, Intelligenza artificiale e industria digitale per la Commissione Europea, ha spiegato come l’Europa vuole governare questa nuova tecnologia. In particolare a livello industriale, che sarà la chiave per avere un vantaggio economico in UE. Sioli spiega che, collaborando con gli Stati membri, l’UE sta investendo nella ricerca di base e industriale ma ha inoltre creato delle organizzazioni per aiutare a sperimentare nel mercato con l’intelligenza artificiale. In particolare in ambito manifattura, agricoltura, energia e salute. Ma non solo: supercomputer, finanziamenti per i semiconduttori, cloud e tutte quelle risorse periferiche ma importanti per l’AI. In questo modo, l’UE investirà ben un miliardo di euro l’anno in AI.

Infine, la tavola rotonda “Intelligenza artificiale e business aziendale: una relazione che inizia a maturare”. Moderata da Rosalba Reggio, ha visto gli interventi virtuali di Massimo Antonazzi, avvocato e professore a contratto in Tecniche e strategie di negoziazione alla Link Campus University. E poi Paolo Costanzo, Co-Founder di SBC Global Alliance, Marina Geymonat, Head of Innovation Lab di Sisal. Infine, Raffaella Iarrapino, CMO Eventi e Relazioni di Readytec Group, e Piero Poccianti. Al centro della discussione l’importanza di tecnologie quali l’intelligenza artificiale e l’IoT nelle aziende di tutta italiana. Con un focus particolare sull’Industria 4.0.

L’AI Forum 2021 ha mostrato come l’interesse per questa nuova tecnologia, tanto da parte delle aziende quanto per i consumatori, sta aumentando. Ma resta la necessità di investire sulla formazione per poter gestire questo strumento nel migliore dei modi.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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