fbpx
AttualitàCultura

In Francia chi compra un libro su Amazon pagherà le spese di spedizione. E in Italia?

La legge è stata pensata per tutelare le librerie indipendenti

La notizia potrà sembrare piccola da un punto di vista economico ma è enorme da quello simbolico. Specie se confrontata con quello che sta succedendo in Italia.

Chi acquisterà un libro su Amazon in Francia dovrà pagherà le spese di spedizione. È dunque passata una legge che intende non tanto penalizzare la piattaforma di Jeff Bezos, quanto dare un po’ di ossigeno alle librerie indipendenti.

Vediamo dunque più nel dettaglio la legge in questione, e inquadriamola nel più ampio contesto della legislazione vigente in Francia non tanto verso Amazon quanto verso il settore librario.

Faremo infine un ragionamento sulla situazione nel nostro Paese, dove le librerie indipendenti combattono una battaglia sempre più impari contro le librerie di catena. E da qualche tempo anche contro gli e-commerce.

amazon francia

Amazon: la Francia impone le spese di spedizione sui libri

La legge entrerà in vigore solo nel 2022, ma fa già parlare di sé per il suo elevato potere simbolico.

Qualunque francese acquisterà un libro tramite e-commerce, dovrà pagare le spese di spedizione dei volumi acquistati.

Naturalmente il pensiero va ai colossi tecnologici. In primis ad Amazon, che dovrà modificare le sue spese minime di spedizione. Attualmente fissate in Francia a 0,01 euro. Anche se, ricordiamolo, per chi (almeno in Italia) è abbonato al servizio Prime, le spese di spedizione sono completamente abbonate per tutti i prodotti, libri compresi, spediti dallo stesso Amazon.

Il nuovo costo minimo di spedizione dei libri tramite e-commerce, non ancora stabilito, verrà deciso nelle prossime settimane.

Il progetto di legge è stato presentato da Laure Darcos, senatrice del partito conservatore Les Républicains, e dalla deputata di MoDem Géraldine Bannier. È stato approvato dal Senato a giugno, con il convinto sostegno del presidente Macron, e nei giorni scorsi ha ottenuto il via libera dall’Assemblea nazionale, la camera bassa del Parlamento francese.

I motivi della legge

Quando sarà esecutiva, la legge avrà una duplice funzione.

Intanto, il compito di riequilibrare quella che il governo ha definito una “competizione distorta”. Amazon, dunque, almeno in Francia vedrà eroso almeno in piccola parte il suo strapotere commerciale.

Ma la legge che imporrà un costo alle spese di spedizione dei volumi acquistati sugli e-commerce vuole anche difendere le piccole librerie indipendenti. Che sono costrette a fare i conti da sempre con le potenti librerie di catena. E negli ultimi anni col fenomeno, in continua crescita, degli acquisti online dei libri.

I precedenti: la legge del 2014

La Francia si è dimostrata ancora una volta coraggiosa nella tutela dei consumatori e nell’attenzione verso le tendenze monopolistiche dei giganti del tech.

Si pensi ad esempio all’introduzione della legge contro l’obsolescenza programmata (oltre alla proposta per cui ogni dispositivo dovrà avere un’etichetta che ne indichi la durata). O alla legge che obbliga a inserire nella confezione degli smartphone un paio di auricolari con il filo, per proteggere gli under 14 dalle radiazioni elettromagnetiche.

In realtà esiste già una legge, del 2014, che in Francia vieta ad Amazon e a tutti gli e-commerce la spedizione gratuita dei volumi. Legge che lo stesso Amazon ha finora aggirato, fissando le spese di consegna dei libri da 0,01 a 0,07 euro.

La reazione di Amazon

Amazon (a differenza della francese Fnac) si è opposta alla legge. Sostenendo che l’aumento delle spese di spedizione danneggerà chi abita nelle zone rurali e non ha accesso alle librerie fisiche.

Posizione che non convince Laure Darcos, per anni nell’editoria francese. Darcos, una delle due politiche che ha presentato il progetto di legge, ha detto: “Il mercato principale di Amazon è nei grandi agglomerati urbani, tra le categorie socioprofessionali privilegiate, che sono perfettamente in grado di affrontare un aumento delle tariffe di spedizione”.

amazon

I dati sulle librerie indipendenti francesi

Secondo il sindacato delle librerie francesi (SLF), tra il 2008 e il 2018 le vendite delle 3.500 librerie indipendenti della Francia (che danno lavoro a 12.000 persone) sono diminuite in media del 3 per cento ogni anno.

Nel 2020, per via del severo lockdown, una libreria fisica su cinque ha perso più del 10 per cento dei ricavi rispetto all’anno precedente.

Al contrario, le vendite dei siti di e-commerce sono aumentate del 5,6 per cento, e oggi controllano il 16,5 per cento del mercato.

E in Italia?

Nel nostro Paese, le librerie indipendenti vivono da anni una situazione drammatica.

Prima sono state vessate da leggi che in modo più o meno velato hanno favorito le grandi librerie di catena, che con i loro volumi d’affari potevano e possono permettersi (ad esempio) sconti sui libri difficili da sostenere per le piccole librerie.

L’esplosione dell’online, e soprattutto le chiusure forzate del 2020, sono stati solo gli ultimi due colpi in ordine di tempo.

Molti librai indipendenti inventano sempre nuove e meritorie iniziative per diversificarsi dalle realtà più grosse ma più impersonali. Si pensi per esempio alle consegne dei libri a domicilio, o alle attività di quartiere che gravitano attorno alla lettura.

Sarebbe auspicabile anche in Italia una legge a favore di questi imprescindibili luoghi della cultura.

Ma sarebbe anche bene che ogni tanto noi lettori resistessimo alla tentazione di fare clic, e andassimo a farci consigliare un volume dal libraio di quartiere.

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🚪 La pericolosa backdoor di Linux, disastro sventato da un solo ricercatore
 
🎶Streaming Farms: il lato oscuro della musica, tra ascolti falsi e stream pompati
 
✈️Abbiamo provato DJI Avata 2: sempre più divertente!
 
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
  
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
  
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
  
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
  
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
  
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button