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Annuncio truffa su Booking: e la signora si trova la casa piena di turisti

È successo nella zona nord di Londra

Uno dei tormentoni estivi (ed è una fortuna che sia un tormentone, perché l’attenzione in questo senso non è mai troppa) riguarda gli annunci truffa.

In un periodo in cui ci si sposta per le ferie, e si adottano svariate formule di affitto di camere o appartamenti, i malintenzionati sono sempre in agguato.

Torneremo su questo punto, con un breve vademecum a uso di chi volesse mettersi in viaggio e cercasse un alloggio.

Ma gli annunci falsi non hanno come bersaglio solo i viaggiatori. Lo ha imparato bene Gillian, che abita nella zona nord di Londra. E che per via di un annuncio truffa su Booking si è ritrovata – nel mese di luglio – la propria casa invasa da turisti provenienti da ogni angolo del mondo.

Scopriamo cosa è successo, e capiamo dunque perché non sono soltanto i vacanzieri le vittime degli annunci truffa.

booking rimborso hotel 1

La casa invasa di turisti

Immaginiamo di tornare a casa dopo aver fatto la spesa e di vedere una curiosa coda di persone all’angolo con la via dove abitiamo. Svoltiamo e ci rendiamo conto che quella coda termina proprio di fronte all’uscio della nostra abitazione. O siamo pieni di parenti, o siamo personaggi famosi, o è legittimo avere un sobbalzo.

È quanto accaduto a Gillian, che abita nella zona nord di Londra. E che non solo per un giorno, ma nel periodo che va dal 4 al 29 luglio, ha dovuto aprire a decine e decine di persone scampanellanti, provenienti da ogni angolo del pianeta. E che, almeno secondo loro, avevano con sé una regolare prenotazione dell’alloggio della povera (e ignara) signora.

L’annuncio truffa di Booking

Gillian ha raccontato la propria (dis)avventura al programma radiofonico You and Yours di Bbc Radio 4.

La signora londinese ha avuto il piacere di conoscere non solo connazionali britannici ma anche individui provenienti da Hong Kong, dall’Arabia Saudita e dall’Australia. Il piccolo problema era legato al motivo delle loro visite: avrebbe voluto soggiornare proprio nell’appartamento della signora Gillian. Che però non era mai stato messo a disposizione, né per intero né per una o più camere.

All’indomani delle prime visite inattese, la padrona di casa ha subito fiutato che si trattava di un annuncio truffa e ha contattato Booking. Ed è venuta a sapere che l’indirizzo della sua abitazione compariva appunto in un’inserzione, che aveva anche utilizzato (illegalmente) delle immagini di un appartamento in affitto a Chelsea, quartiere londinese.

La rimozione dell’annuncio

Dopo il contatto della signora Gillian, Booking ha impiegato 6 giorni a rimuovere l’annuncio truffa.

Un portavoce dell’azienda ha ribadito l’impegno nel garantire la sicurezza e nel contrastare le frodi.

In concreto, Booking ha contattato tutti coloro che avevano prenotato, spiegando l’accaduto, rimborsando le somme versate e cercando alloggi alternativi.

Ma le dichiarazioni più imperdibili sono state quelle di Gillian, che ha dichiarato di aver conosciuto persone molto gentili.

Cos’è successo

Quello che ha avuto per vittima la signora Gillian è stato un elaborato annuncio truffa su Booking, perché il sito era autentico, e l’indirizzo esistente. Così, le prenotazioni erano in un certo senso vere. Solo, l’inserzione riportava le immagini di un alloggio di Chelsea, e non era stata messa sul sito dalla proprietaria, bensì da ignoti truffatori.

Il giudice contro Booking

In un altro articolo vi abbiamo riportato una notizia piuttosto recente, che tuttavia prende le mosse nel 2018.

Quando un turista milanese ha prenotato un hotel nel Foggiano, spendendo 2.250 euro per 7 giorni. Tuttavia, l’hotel era decisamente più modesto rispetto a quanto promesso nella descrizione su Booking. E a distanza di 3 anni il giudice di pace ha dato ragione al turista meneghino, che ha ricevuto un rimborso totale della spesa.

In prima battuta, Booking aveva offerto sì un rimborso, ma di soli 100 euro.

Offerta

Il vademecum antitruffa

La attenzioni prima di prenotare una sistemazione non sono mai troppe.

Ne abbiamo diffusamente parlato in un precedente articolo. Qui ci limitiamo a una sintesi:

  • ignorare mail di mittenti non noti, specie se offrono sconti sospetti perché troppo elevati
  • non fornire mai il numero della carta di credito o altri dati sensibili durante una telefonata con un’agenzia di viaggi, né per mail
  • non utilizzare mai bonifici bancari o trasferimenti di criptovalute per pagare la prenotazione
  • utilizzare una carta di credito o un conto PayPal, così da poter contestare eventuali addebiti fraudolenti
  • installare un antivirus con sistemi di filtraggio antifrode e anti-phishing contro mail e siti pericolosi. E tenetelo aggiornato
  • ricordare che mail sgrammaticate spesso celano tentativi di truffa.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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