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Anonymous colpisce ancora, offline il sito di Roscosmos

Nelle ultime ore hackerato anche il sito del Ministero dello Sviluppo Economico russo e non solo

Il collettivo di hacktivist Anonymous ha iniziato un’offensiva a tutto campo contro la Russia e il presidente Putin, da quando le truppe del Cremlino hanno invaso l’Ucraina. Gli hacker stanno rubando dati importanti, bloccando siti governativi. Ma anche hackerando siti, stazioni di ricarica e trasmissioni televisive per comunicare al popolo russo che la battaglia è contro il governo, non contro di loro.

Nelle ultime ore il gruppo ha attaccato nuovamente siti e server vicini a Mosca, facciamo quindi il punto della situazione sugli attacchi andati a buon fine. Con l’avviso a chi legge che per via della propaganda russa che copre gli attacchi ricevuti e l’anonimità degli hacker online, verificare le fonti risulta in molti casi difficile quando non impossibile. Riportiamo le informazioni che arrivano dagli account Twitter ufficiali del gruppo e da fonti d’informazione rispettabili ma c’è la possibilità di qualche distorsione. Ci preme dirvelo per onestà intellettuale.

Anonymous contro Putin, continua la cyber war contro il Cremlino

Anonymous è un collettivo di hacker che inizia a formarsi nel 2008, senza una forte identità centrale ma piuttosto un gran numero di individui che agiscono a volte in maniera pressoché indipendente. Quindi può succedere che alcuni degli attacchi hacker descritti in questi giorni siano di altri gruppi hacker.

E come spiega  l’avvocato esperto di cybersecurity Stefano Mele a Formiche.net, c’è la possibilità che nelle rivendicazioni di Anonymous “si sono nascoste le operazioni di alcuni Stati, che hanno trovato molto comodo in determinati periodi storici nascondere la propria identità dietro l’ormai celebre maschera di Guy Fawkes.

Tuttavia, l’avanzata della cyber war continua. Con l’obiettivo di tenere gli apparati IT della Russia occupati e tenerli sulla difensiva. Cosicché non possano fare nulla in Ucraina o in Occidente. Ottenere informazioni è inoltre un punto importante”, come racconta un membro del collettivo a The Indipendent.

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Ma c’è anche la componente di anti-propaganda, che vuole parlare direttamente e senza il filtro della censura al popolo russo. Che ha protesta le scelte di Putin, con oltre 6.600 arresti nei primi giorni di conflitto. Perché, come scrive il gruppo su Twitter: “No. Anonymous non è in guerra con la Russia. Siamo in guerra contro Putin. Il popolo russo non sostiene la guerra di aggressione di Putin contro il popolo ucraino”.

Nuovi attacchi di Anonymous contro Putin

Nelle ultime 24 ore Anonymous ha riportato di avere sottratto dei dati al Ministero dello Sviluppo Economico Russo, pubblicando i suoi dati online. La quantità di informazioni sembra massiccia, diversi utenti online hanno iniziato a cercare informazioni utili per attaccare il governo Putin e gli oligarchi vicini al Cremlino.

Il collettivo inoltre riporta che il gruppo di hacker NB65, affiliati ad Anonymous, avrebbe messo offline il Centro di Controllo dell’agenzia spaziale russa Roscosmos. Una notizia particolarmente significativa, perché secondo gli hacktivisti questo potrebbe bloccare i satelliti spia russi. Inoltre, nelle prime ore del conflitto informatico l’agenzia aveva saputo rispondere a un primo attacco di Anonymous, pubblicando di aver bloccato l’attacco. Questa sembra quindi una rivincita per il gruppo.

AGGIORNAMENTO delle 15:45 del 02/07: Riportiamo l’immagine del messaggio postato nel Control Center di Roscosmos, pubblicata da Anonymous. Che ci dice anche che l’agenzia è stata attaccata nella serata di lunedì, sebbene la notizia sia appena trapelata. “L’agenzia spaziale russa ama di certo le sue immagini satellitari. Meglio ancora, adorano proprio il loro Sistema di Monitoraggio dei Veicoli. Il WS02 è stato cancellato, le credenziali ruotate e il serve messo offline. Network Battalion non vi darà il vostro IP, sarebbe troppo facile, no? Buon lunedì sistemando la vostra tecnologia di spionaggio. Gloria all’Ucraina. Non ci fermeremo finché non smetterete di sganciare bombe, uccidendo civili e cercando di invadere. Tornate in Russia”.

Sembra inoltre che il gruppo di hacker abbia violato il reattore nucleare, oltre ad avere avuto accesso alle rotte dei velivoli russi. Questi due attacchi non hanno però ricevuto alcun tipo di conferma, quindi vi invitiamo a considerarle solo voci di corridoio per il momento.

Oltre agli attacchi diretti, continua l’impegno del gruppo di hacker ad aprire canali con la popolazione russa per riportare informazioni sul conflitto, comprese le perdite di Mosca (che non dichiara ufficialmente). Per farlo stanno utilizzando diversi metodi, visto il controllo dei social del governo. Fra cui la pubblicazione di recensioni su Google Maps per hotel a Mosca, oltre che le chat e i canali in Telegram e altre fonti di informazione.

Gli attacchi dei giorni scorsi

Gli attacchi portati a termine con successo sono iniziati il 25 febbraio, con diversi attacchi a istituzioni russe ma anche aziende tecnicamente private, ma sotto l’influenza del Cremlino. Fra i risultati riportati nei giorni scorsi ci sono:

  • Il 25 febbraio Anonymous pubblica i dati dei Ministero della Difesa Russo (alcune fonti di informazione riportano però che quei dati potrebbero già essere trapelati online in passato)
  • Anonymous colpisce e mette offline il sito di Gazprom, principale fornitore di gas russo (che dopo l’invasione non è più sponsor della Champions League)
  • In Bielorussia, il sito del principale produttore di armi Tetraedr finisce offline. I servizi ferroviari vanno ko
  • Finiscono offline i siti del Ministero della Giustizia e dell’Energia russi
  • Arrivano online oltre 40 mila documenti in russo del Russian Nuclear Safety Institute
  • Durante il weekend Anonymous oscura oltre 300 siti internet: istituzioni finanziarie, agenzie governative ed apparati mediatici russi
  • Le informazioni di oltre 20 mila conti correnti della banca di stato russa SberBank finiscono in rete
  • Bloccato il sito bestchange.ru, impedendo di convertire i rubli in criptovalute
  • Il gruppo avrebbe bloccato diversi media russi, fra cui TASS, rbc.ru, kommersant.ru, fontanka.ru e iz.ru. Nei primi due, si legge un messaggio rivolto alla popolazione, che riportiamo:

“Cari cittadini. Vi invitiamo a fermare questa follia, non mandate i vostri figli e mariti a morte certa. Putin ci sta obbligando a mentire e ci sta mettendo in pericolo. Siamo isolati dal mondo intero, hanno smesso di comprare il nostro gas e petrolio. In pochi anni vivremo come la Corea del Nord. Per chi? Perché Putin vuole entrare nei libri di storia? Non è la nostra guerra, fermiamolo”.

  • Il sito electrek riporta la manomissione di alcune centraline di ricarica per le auto elettriche in Russia. Nel display si leggono insulti a Putin, come  “Putin Xujlo”, che potremmo tradurre con “Putin testa di c***o”. Altri mostravano la scritta “Gloria all’Ucraina”
  • La navigazione dello yatch del presidente russo ‘Graceful’ viene hackerata. Sul sito del tracciamento il nome cambia per riporta insulti a Putin, la destinazione del suo prossimo viaggio recita: ‘HELL‘, inferno
  • Le TV russe mostrano canzoni popolari russe (quest’informazione non ha ricevuto conferme indipendenti) e messaggi alla popolazione sul vero costo umano del conflitto
  • Anonymous ha postato le frequenze delle radio militari russe a corto raggio, pensando che la popolazione e l’esercito ucraino possano mandare messaggi alle truppe invitandole alla diserzione.

La guerra di Anonymous contro Putin è in continuo sviluppo, vi terremo informati.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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