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L’Antitrust multa Amazon e Apple per oltre 200 milioni di euro

L’accordo del 2018 violava le regole sulla concorrenza

L’AGCM, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nota come Antitrust, multa Amazon e Apple per una cifra che complessivamente supera i 200 milioni di euro.

È la stessa AGCM a renderlo noto attraverso un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito martedì 23 novembre. In calce al comunicato c’è un collegamento alle 173 pagine del provvedimento.

Si chiude così l’istruttoria che riguarda un accordo stretto tra i due colossi esattamente il 31 ottobre del 2018. L’accordo prevedeva che sulla piattaforma Amazon.it i prodotti Apple e Beats (società acquistata da Apple nel 2014) potessero essere distribuiti solo da Amazon e da alcuni rivenditori selezionati. Erano così esclusi altri rivenditori ufficiali e non ufficiali, in violazione delle regole sulla concorrenza.

Ora arriva la multa dell’Antitrust, che condanna Amazon e Apple a pagare rispettivamente 68,7 e 134, 5 milioni di euro. Per un totale di ben 203,2 milioni di euro.

Scopriamo qualcosa in più sul provvedimento che colpisce l’accordo stretto violando le regole sulla concorrenza.

L’istruttoria

L’istruttoria si è conclusa il 16 novembre, anche se è stata resa nota solo una settimana dopo, il 23.

Ci si è concentrati sulle clausole dell’accordo del 2018 che selezionavano in modo arbitrario e discriminatorio i rivenditori autorizzati a distribuire i prodotti Apple e Beats su Amazon.it.

Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, l’accordo tra Amazon e Apple ha violato l’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea. Recita l’articolo: “Sono incompatibili con il mercato interno e vietati tutti gli accordi tra imprese, tutte le decisioni di associazioni di imprese e tutte le pratiche concordate che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri e che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza all’interno del mercato interno”.

apple

I rivenditori esclusi

In concreto, l’accordo tra la società di Tim Cook e quella di Jeff Bezos permetteva che sulla piattaforma Amazon.it i prodotti Apple e Beats potessero essere distribuiti esclusivamente da Apple, Amazon e da un selezionatissimo gruppo di 20 rivenditori autorizzati dalla stessa Apple. Erano quindi esclusi i rivenditori non autorizzati (indipendenti), impossibilitati a vendere su Amazon i prodotti che acquistavano legittimamente dai grossisti.

Tutto parte da una denuncia

È stato proprio uno dei rivenditori esclusi a dare il via all’indagine dell’Antitrust, avviata lo scorso 14 luglio. Il rivenditore ha denunciato i due colossi, che avevano immediatamente offerto, parola di Amazon, “massima collaborazione all’Autorità”.

Apple aveva aggiunto: “Lavoriamo con Amazon per proteggere i nostri clienti dai prodotti contraffatti e per garantire che ricevano un prodotto Apple genuino. Abbracciamo la concorrenza in ogni fase, perché crediamo che ci spinga a fornire risultati ancora migliori e seguiamo la legge in tutto ciò che facciamo. Non vediamo l’ora di condividere i fatti con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato”.

Le tre tipologie di rivenditori Apple

Ricordiamo che in Italia i rivenditori di prodotti Apple possono appartenere a tre categorie.

Ci sono, anzitutto, quelli autorizzati Apple, riforniti direttamente dall’azienda o dai distributori all’ingrosso. Poi quelli autorizzati Premium Apple, anche loro riforniti da Apple o dai grossisti, che forniscono anche assistenza ai clienti. Infine i non autorizzati, che vendono legittimamente prodotti Apple e si riforniscono dai distributori all’ingrosso.

I rivenditori non autorizzati, cioè piccole e medie imprese, sono dunque stati esclusi dall’accorso Amazon-Apple, che ha portato l’Antitrust a decidere per una multa salata.

In Italia il giro di affari di Amazon è di oltre un miliardo di euro, mentre quello di Apple sfiora i 300 milioni.

La condotta restrittiva è sottolineata in un passaggio del comunicato dell’AGCM: “La restrittività di tali condotte appare confermata dalla circostanza che Amazon.it rappresenta il luogo di commercio elettronico dove si realizza almeno il 70% degli acquisti di prodotti di elettronica di consumo in Italia, di cui almeno il 40% è rappresentato da rivenditori che utilizzano Amazon come piattaforma di intermediazione.”

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Le reazioni di Amazon e Apple: prossimo un ricorso

Amazon si è espressa in una nota: “Siamo in profondo disaccordo con la decisione dell’Antitrust e intendiamo fare ricorso. La sanzione comminata è sproporzionata e ingiustificata.

Respingiamo le considerazioni secondo cui Amazon tragga vantaggio dall’esclusione dei partner di vendita dallo store, poiché il nostro modello di business si basa sul loro successo. Grazie all’accordo con Apple, i clienti italiani possono trovare gli ultimi prodotti Apple e Beats sul nostro store, beneficiando di un catalogo più che raddoppiato, con offerte migliori e spedizioni più veloci”.

Questa la dichiarazione di Apple: “Rispettiamo l’Antitrust, ma crediamo di non aver fatto nulla di sbagliato e intendiamo fare ricorso.

Lavoriamo duramente per creare i migliori prodotti al mondo in grado di offrire una grande esperienza utente. Per garantire la sicurezza dei nostri clienti e l’integrità dei prodotti che acquistano, è importante che i clienti sappiano che stanno acquistando prodotti originali.

Per garantire che i nostri clienti acquistino prodotti originali, lavoriamo a stretto contatto con i nostri partner rivenditori e abbiamo team dedicati di esperti in tutto il mondo che collaborano con le forze dell’ordine, le dogane e i distributori per garantire che vengano venduti solo prodotti Apple originali”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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