Con iOS 14.5, uscito ad aprile, Apple ha introdotto l’App Tracking Transparency (ATT), una funzione che garantisce all’utente un maggior controllo sui propri dati, permettendo di dare o negare il consenso al tracciamento per fini pubblicitari. La scelta, molto apprezzata dai consumatori, ha però danneggiato le app di terze parti coinvolte. Nello specifico si parla di una perdita di 9,85 miliardi di dollari per Snap, Facebook, Twitter e YouTube nella sola metà del 2021.
A svelarlo è il Financial Times basandosi sui dati raccolti da Lotame che stima, per le aziende coinvolte, una perdita del 12% nel terzo e nel quarto trimestre.
Apple e l’ATT: quanto costa la privacy degli utenti?
10 miliardi di dollari. E’ dunque questo il costo della privacy degli utenti su iOS anche se alcuni esperti pensano che la valutazione fatta da Lotame sia piuttosto conservativa. Eric Seufert, consulente di Adtech, ha dichiarato che le cifre dovrebbero essere ben più alte, con una perdita di 8,3 miliardi di dollari per il solo Facebook.
“Alcune piattaforme, quelle che sono state più colpite come Facebook, dovranno riscostruire il loro sistema da zero per via dell’ATT – ha dichiarato Seufert in un’intervista – Credo ci vorrà almeno un anno per creare la nuova infrastruttura. Serviranno infatti nuovi strumenti e nuovi framework che non solo dovranno essere costruiti da zero ma anche testati prima del lancio ufficiale.”
Tutto questo, potete immaginarlo, dipende dalla scelta fatta dagli utenti con il rilascio di iOS 14.5: negli Stati Uniti solo il 4% dei possessori di iPhone ha dato il consenso ad essere tracciato dalle applicazioni. Questo, sia chiaro, non significa che questi utenti non vedono alcun tipo di pubblicità ma che le diverse piattaforme non hanno i dati necessari a fare pubblicità mirata. Tutto questo ha portato le società ad investire meno su piattaforme come Snap, Facebook, Twitter e YouTube o, addirittura, ad abbandonarle a favore di altri servizi.
“Abbiamo iniziato a vedere l’impatto dell’ATT nel Q2 con un impennata a fine giugno e il raggiungimento della massa critica nel Q3 – ha spiegato recentemente Sheryl Sandberg, COO di Facebook – Di conseguenza ci siamo trovati ad affrontare due diverse sfide. La prima è la minor accuratezza, cosa che ha portato ad un aumento di costi per gli inserizionisti. La seconda sfida è che misurare i risultati è diventato molto più difficile.”
La società di Zuckerberg però non sembra aver accusato il colpo considerando la varietà di attività e piattaforme a loro disposizione. Non possiamo invece dire la stessa cosa parlando di Snap, proprietaria dell’app Snapchat. Le azioni della società californiana infatti sono crollate del 25%, una caduta che l’azienda ha attribuito tanto all’ATT quanto alla carenza di materiali elettronici che sta ormai da tempo minando la stabilità della nostra economia.
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