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La recensione di Assassin’s Creed Valhalla: L’Assedio di Parigi. Un’espansione da non perdere?

L’Assedio di Parigi è la seconda espansione di Assassin’s Creed Valhalla e ci porta esattamente lì, nel cuore della capitale francese. Non aspettatevi però di passeggiare per la città più romantica del mondo. La Parigi di Valhalla è devastata dalla peste e dai ratti che si annidano nei sotterranei e nei canali di scolo, pronti ad assaltarvi, mentre ai piani alti Eivor – indiscusso/a protagonista del gioco – cerca di evitare una guerra sanguinosa tra Carlo il Grosso e Sigfred.

Tra nuovi personaggi e qualche interessanti novità in termini di gameplay, ecco tutto quello che dovete sapere su Assassin’s Creed Valhalla: L’Assedio di Parigi.

Carlo il Grosso vs Sigfred

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I vichinghi si aiutano sempre. È questo che abbiamo imparato dopo ore di gioco dentro al mondo creato da Ubisoft. Certo, non sono sempre personcine a modo e non sempre lo fanno solo per buon cuore ma se c’è una minaccia stringono i ranghi e travolgono il nemico. E chiedono aiuto. Un comportamento poco scontato persino oggi.

È con questo spirito che Toka, seconda in comando del clan di Elgring, si reca a Ravensthorpe: Carlo il Grosso – bisnipote di Carlo Magno – sta devastando la Francia e cercando di cacciare i vichinghi ma Sigfred, il capo degli Elgring, non intende arrendersi e decide di mandare Toka in Britannia per cercare nuovi alleati. Eivor non si tira indietro. In fondo il re di Francia potrebbe decidere di espandersi anche oltre la manica e a quel punto fermarlo sarebbe ancora più difficoltoso e metterebbe a rischio la vita di tutti gli abitanti delle quattro principali regioni, mercia, Anglia, Northumbria e Wessex.


Ad accogliere Morso di Lupo troveremo due diverse fazioni: da un lato il vichingo Sigfred, impulsivo e sanguinario, dall’altro Carlo il Grosso, aiutato dal Conte Oddone e accompagnato dalla regina Riccarda. Se i nomi vi suonano famigliari, allora avete davvero buona memoria. Quella raccontata dalla nuova espansione di Valhalla è una storia vera. O meglio, è un racconto che è stato costruito a partire da fatti realmente avvenuti. Nell’886 una meaestosa flotta di navi vichinghi assediò Parigi. Il conte della capitale, Oddone, riuscì ad avvisare Carlo il Grosso che convocò che convocò un’assemblea a Metz dove si decise di soccorrere la città.
Il primo tentativo però fu fallimentare. Due mesi dopo quindi Carlo si recò a Parigi con l’esercito ma, invece di scatenare i propri soldati, decise di stringere un accordo con Sigfrido, capo dei vichinghi. L’assedio si concluse con il pagamento da parte dell’imperatore e re di Francia di 700 libbre d’argento e del permesso di risalire la Senna per svernare in Borgogna.

Nel covo nemico

L’Assedio di Parigi, con i suoi intrighi, i personaggi ben scritti e il deciso scontro finale, vi terrà incollati allo schermo per circa 12 ore. Non sono moltissime, è vero, ma Ubisoft ha fatto tutto ciò che era in suo potere per regalare ai giocatori un po’ di varietà. Con questo obiettivo in mente il publisher francese ha deciso di riproporre le opportunità di infiltrazione e gli assassinii speciali. Si tratta di una meccanica già presente di AC Unity e Syndicate che permette di analizzare l’ambiente per trovare modi alternativi di entrare all’interno dei covi nemici e raggiungere così l’obiettivo finale. Svolgendo poi una serie di compiti aggiuntivi avrete la possibilità di attivare gli assassinii speciali che regalano spettacolarità alle uccisioni di Eivor. Peccato che il numero di infiltrazioni sia limitato: ce ne sono 5, poche per gli appassionati della serie ma sicuramente proporzionate alla durata di questo DLC.

Tra le novità troviamo anche le missioni dei Ribelli, con Morso di Lupo che si trova a guidare un piccolo gruppo di dissidenti. Peccato che gli incarichi diventino ben presto ripetitivi, vincolati solo ad uccisioni e al recupero di informazioni. Questo però non significa che dovrete ignorarli: le missioni dei Ribelli consentono ad Eivor di guadagnare punti Infamia con cui sbloccare potenziamenti tanto per le truppe quanto per Morso di Lupo.

Meritano una menzione speciale anche i ratti. Disgustosi, aggressivi e infetti, i topi di Parigi sono un nuovo nemico da combattere. Letteralmente. Farsi sorprendere dai ratti significa morire quindi assicuratevi di avere sempre un’arma con cui ucciderli o allontanarli. In compenso però possono trasformarsi in preziosi alleati: liberare i topi può mettere in difficoltà i nemici e aiutarvi a fuggire. Considerateli una sorta di arma aggiuntiva che però può ritorcervisi contro all’improvviso.

Per il resto l’ambientazione di Assassin’s Creed Valhalla: L’Assedio di Parigi non regala picchi di originalità. Il territorio a nostra disposizione risulta sicuramente più ristretto rispetto a quanto visto con L’Ira dei Druidi, il precedente DLC; inoltre, la Francia di Carlo il Grosso è più compatta e decisamente meno suggestiva seppur ricca di attività. L’unica vera pecca rimane l’intelligenza artificiale, che continua a non brillare e a rimanere fastidiosamente ingenua.

La recensione di Assassin’s Creed Valhalla: L’Assedio di Parigi. Vale la pena giocarci?

L’Assedio di Parigi poteva sicuramente regalarci qualche soddisfazione in più, anche a fronte dell’entusiastica presentazione riservata a questa espansione, ma nel complesso offre una dozzina di ore di gioco davvero piacevoli, merito in primis della trama e dei nuovi comprimari ma anche del ritorno di meccaniche apprezzate come le opportunità di infiltrazione. Non è perfetto ma se volete continuare a vivere nei panni di Eivor vale la pena dargli una chance.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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