Qualche mese fa ci siamo interrogati su quale sarebbe potuto essere il futuro di Spid e Cie (la carta d’identità elettronica), e soprattutto come avrebbero potuto coesistere.
Magari siamo ancora lontani da una soluzione definitiva e soddisfacente (si è pensato a un’app che comprenda l’uno e l’altro), ma nel frattempo entrambi gli strumenti continuano a essere adoperati. E, anzi, si amplia la loro possibilità di utilizzo.
In questo senso, Spid e Cie offriranno una soluzione più rapida a un altro annoso problema: quello dell’attivazione delle SIM e della cosiddetta portabilità, cioè il mantenimento del proprio numero nel passaggio da un operatore telefonico a un altro.
Ok di Agcom: attivazione delle SIM tramite Spid e Cie
Il via libera è arrivato da Agcom (l’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni), che lo ha reso noto in un comunicato stampa pubblicato sul suo sito ufficiale nella giornata di mercoledì 4 ottobre.
La nota parla sin dal titolo di una semplificazione delle “procedure di attivazione e gestione SIM”.
La decisione di rendere disponibili anche Spid e Cie per queste operazioni è stata presa durante la riunione della Commissione per le Infrastrutture e le reti che si è svolta lo scorso 27 settembre 2023. E che aveva l’obiettivo generale di semplificare gli adempimenti sia degli operatori di telefonia che degli utenti.
Spid, Cie e Cns al servizio delle SIM
Nella nota dell’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni si legge degli strumenti utilizzabili per l’attivazione e gestione delle SIM. Dove per gestione si intende la già citata portabilità, nota anche con la sigla MNP (moble number portability).
Oltre allo Spid e alla Carta d’identità elettronica, per queste operazioni si potrà utilizzare anche la Cns, ossia la Carta nazionale dei servizi (la tessera blu che contiene tra le altre informazioni codice fiscale e tessera sanitaria, per intenderci).
Operazioni più snelle
La possibilità di utilizzare questi tre strumenti renderà più snelle le operazioni.
Tutti i nostri lettori hanno in mente i passaggi necessari per attivare una nuova SIM o per spostare il proprio numero telefonico da un operatore a un altro. Occorreva, ci ricorda il comunicato di Agcom, “l’acquisizione video/fotografica dei relativi documenti (carta d’identità e codice fiscale) da parte degli operatori.”
Che poteva avvenire online o attraverso documenti cartacei presso i punti vendita degli operatori.
I tempi
La nota riporta solo che adesso gli operatori dovranno “aggiornare in tal senso l’Accordo quadro per l’applicazione delle norme riguardanti la MNP del 9 maggio 2022.”
Mancano tuttavia le indicazioni sull’operatività, cioè sulla data a partire dalla quale per l’attivazione e gestione delle SIM potremmo giovarci anche di Spid, Cie e Cns.
Swapping più difficile (ma operazioni più complicate)
Questa necessità di semplificare le regole nasce anche, immaginiamo, come parziale intervento risolutore di una precedente mossa, nata con le migliori intenzioni ma destinata suo malgrado a complicare un po’ le cose.
Infatti il 7 novembre del 2022 è entrata in vigore la nuova procedura che riguarda portabilità del numero di telefonia mobile.
Che ha reso obbligatorio un iter molto più dettagliato per il riconoscimento del destinatario, sia per cambiare SIM che per passare ad altro operatore. Ad esempio, solo il possessore del numero, e non un suo delegato, poteva richiedere la portabilità ad altro operatore. L’obiettivo? Arginare il fenomeno dello swapping, attraverso cui i cybercriminali riescono a entrare in possesso del numero telefonico della persona presa di mira.
Ma, appunto, a un maggior scrupolo corrispondeva più burocrazia e operazioni più complesse. Che ora, con la possibilità di agire anche tramite Spid e Cie, si assottiglieranno.
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Le SIM in Italia
L’ultimo Osservatorio Agcom, del marzo 2023, ci ha fatto sapere che in Italia sono attive circa 107,6 milioni di SIM, tra cui sono anche comprese più di 29 milioni di cosiddette SIM M2M, cioè utilizzate per servizi Machine-to-Machine, come i sistemi di allarme e i contatori intelligenti.
Il numero di SIM nel nostro Paese (che naturalmente non corrisponde al numero di utenti, perché sempre più persone possiedono più di una scheda) è superiore alla media europea.
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